Il regista di “The Waliking Dead” Greg Nicotero spiega come hanno realizzato questa scena nella premiere.

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Il regista di “The Waliking DeadGreg Nicotero spiega come hanno realizzato questa scena nella premiere.

Quando si tratta di The Walking Dead, Greg Nicotero fa tutto: è un produttore esecutivo, è il genio dietro il makeup degli zombie, appare qualche volta come zombie lui stesso, ed è emerso come un regista a cui affidarsi per la hit della AMC. E’ stato Nicotero a dirigere la strabiliante premiere di stagione, così abbiamo chiacchierato con lui per scoprire come hanno filmato tutte le follie taglia-gola e zombie-infuocati-che-camminano. In più, Nicotero condivide con noi un cambiamento che lui avrebbe apportato nella grande reunion di Carol e Rick.
(Inoltre assicuratevi di dare uno sguardo agli storyboard di Greg Nicotero per la grande scena di assalto a Terminus, così come alla nostra intervista con il creatore Robert Kirkman, lo showrunner Scott M. Gimple, Chad Coleman (Tyreese), e Andrew J. West (Gareth).

ENTERTAINMENT WEEKLY: Per prima cosa, zombie infuocati. Incredibile. Quanto era sulla scena e quanto è stato aggiunto dopo in digitale?
GREG NICOTERO: Quella è stata la nostra grande scena di risalto della puntata. Avevamo 6 telecamere sull’esplosione. Avevamo pezzi di corpo in fiamme tutt’attorno all’esplosione. E poi, ovviamente, gli zombie veri e propri. Avevamo stuntman con addosso fiamme. Quindi direi che il 70% delle riprese nell’episodio sono reali, e poi abbiamo aumentato digitalmente qualcosina su uno zombie o due. Penso che la parte di cui sono più fiero è che abbiamo preso una testa fantoccio e l’abbiamo ricoperta con materiale infiammabile e avevamo uno stuntman con una maschera di silicone di una normale faccia umana e l’abbiamo fatta divorare dallo zombie. Ed era davvero una testa di manichino a fuoco che mordeva uno stuntman protetto dalla maschera. E’ stata una di quelle cose che volevo girare e l’abbiamo fatta più o meno alla fine dell’ultima giornata di riprese e la scena ha avuto parecchie reazioni. E’ questo il bello di avere la libertà nello show di improvvisare scene.

EW: Quando stavate girando scene come quella dello sgozzamento, una parte di voi era tipo, “non lo manderanno mai in onda”?
GN: Quando Scott Gimple ha montato l’episodio abbiamo avuto una lunga conversazione ed ho detto: “Ascolta abbiamo una grande opportunità di inserire un depistaggio qui, perché il personaggio di Glenn muore colpito da una mazza da baseball nel fumetto”. Quindi l’abbiamo pianificata specificatamente per anticipare al pubblico che Glenn potrebbe andarsene. Quindi questo è un esempio perfetto di come io e Scott prendiamo qualcosa e dilaghiamo continuamente. E per realizzare le parti sanguinolente abbiamo messo un tubo attorno al collo degli attori e abbiamo girato l’intera scena con il tubo lì, poi l’attore con il coltello si avvicinava e noi spargevamo il sangue, in seguito gli effetti speciali sono intervenuti e hanno cancellato il tubo. Quindi era lì per tutto il tempo. Perciò abbiamo girato l’intera scena ed è stato più facile che applicare una protesi e cercare di nascondere il tubo. Di nuovo, un ottimo matrimonio tra pratica e digitale ed è davvero impressionante. Ho fatto quell’angolazione bassa con Robin Lord Taylor – che è in Gotham – era lui, perché interpretava il personaggio Sam nel quarto episodio della scorsa stagione. Le persone spero lo noteranno. E’ il momento il cui Rick riottiene il suo orologio. Dicevo, abbiamo messo sù questo tubo e girato la scena e ho fatto questa inquadratura dal basso dove il sangue schizza sull’obiettivo ed erano tutti: ”Non te la caverai mai con questa scena. Non te lo lasceranno fare”.

La mia difesa era che Breaking Bad avesse spinto il limite più in là con Gus che taglia una gola nell’episodio “The Box Cutter” e c’è sangue che schizza via. Perciò l’abbiamo davvero usato come nostra base e abbiamo detto: “Dobbiamo davvero mostrare quanto violente e mortali siano queste persone di Terminus, perché se non lo vediamo mai, questa minaccia non sarà mai palpabile…” Quindi era davvero importante per noi che ne facessimo trasparire la violenza. Aggiungendo la mazza da baseball per stordirli e poi il coltello per tagliargli le gole, Steven, Andy, Norman e Lawrence, non avevano idea di come sarebbe davvero stato. Sapevano che c’era un tubo lì e che avremmo pompato un po’ di sangue, ma quando sono stati fatti inginocchiare e hanno sentito gli attori gridare e il sangue scolare nel trogolo, sono andati fuori di testa. E’ stato davvero potente e hanno cominciato a muoversi un po’ più velocemente. Tutto ad un tratto i loro cuori battevano veloce. E quello era il mio intento. Volevo che quelle emozioni fossero reali. E’ una sequenza fantastica. Quello che amo di questo episodio è che riesci a percepire ogni emozione che un episodio di The Walking Dead sa darti, tutto in una volta. Si apre con la suspance e il terrore e procede con il thriller e la grande scena di azione adrenalinica e finisce con le ricongiunzioni…

EW: Sì, volevo chiederti di questo nella prossima domanda. Hai queste due enormi riunioni emozionanti: Carol con Daryl e Rick. E poi Rick con Judith, con uno sguardo anche a Tyreese e Sasha. Sai che questi sono momenti grandi e importanti. Dimmi come hai catturato questa emozione.
GN: Devo dare molto del merito agli attori, perché in scene come queste, come quella tra Melissa e Norman, non riesci a staccare gli occhi da loro. Melissa è una così grande attrice. E Norman, quando esce fuori la sua emozione, come nella scena con Merle che ho girato qualche anno fa, non riesci a non esserne colpito. Ho fatto una versione diversa della scena in un precedente montaggio, quando Rick vede Carol, si avvicina e dice “Sei stata tu?”. E lei lo guarda con trepidazione, perché non sa come reagirà, perché l’ultima volta che si sono visti lui l’ha abbandonata. Nella director’s cut di quest’episodio ho tolto la sua battuta, quindi lui semplicemente cammina verso di lei e c’è questo grande momento di tensione del genere: che accadrà? E lo sguardo sul viso di lei… E’ spaventata. E poi lui la afferra e la abbraccia e lei ride. Ed era davvero potente. E Scott e io… Abbiamo sempre, tipo, 8 cose su cui non siamo d’accordo e 4 le vince lui e 4 io. E questa è stata una di quelle volte in cui lui ha detto: “No, voglio che ci sia la battuta lì”. Ma io voglio vederlo nei loro visi. E il modo in cui dirigo e riprendo gli attori, voglio davvero che tu davvero ti senta lì con loro.

EW: Parliamo della struttura “ORA” e “ALLORA” per mostrare come il gruppo di Terminus è diventato ciò che è diventato. Ti ha procurato delle sfide o delle opportunità?
GN: Era molto importante per Scott che avessimo un senso di chi fossero loro, perché la nostra gente è stata spinta al limite. Con quello che è successo alla fine della quarta stagione, hanno raggiunto lo stesso livello su quello che bisogna fare per sopravvivere, quindi vedere che Gareth e la gente a Terminus una volta erano brava gente e che avevano buone intenzioni ma cattiva gente è andata da loro e li ha trasformati e cambiati… E’ molto importante per ciò di cui tratta la nostra serie. Sempre questo tema ricorrente: puoi tornare indietro da quello che hai fatto? E’ per questo che era così cruciale. E ricordo quando stavamo girando, alcuni erano tipo: “E’ un po’ confusionario, abbiamo davvero bisogno di vederlo?” Sì, dobbiamo vederlo perché abbiamo bisogno di vedere che questa gente ad un certo punto era buona, e sono diventate queste persone orribili che fanno queste cose impronunciabili a causa di ciò a cui il mondo li ha sottoposti.

EW: Va bene, mister scena furtiva segreta. Dimmi della decisione di aggiungere quella scena dopo i titoli di coda che ci mostra il ritorno di Morgan.
GN: In realtà abbiamo cercato di farlo tornare nella quarta stagione ma lui non era disponibile, da qui il fatto di vedere Morgan tanto quanto basta da dire: “Aspetta un minuto. Li sta seguendo”. Si vede il piccolo cerchio inciso nell’albero. E ovviamente i rampicanti che sono cresciuti sopra il simbolo, perciò chiaramente è passato del tempo. Non è vicino le loro tracce, ma ci da l’opportunità di dire “Aspetta, un attimo, che sta succedendo?”. E’ un’ottima anticipazione. Vorrei che avessimo avuto più tempo per lasciare che questa scena durasse un pochino di più, ma abbiamo avuto la grande opportunità in questo episodio di introdurre alcuni grandi personaggi. Intendo, Martin, interpretato da Chris Coy… La storyline tra Martin e Tyreese nella baita. E poi la piccola Judith. Abbiamo girato tutte le sue reazioni in un’unica ripresa e la parte più interessante è che la cosa che l’ha fatta arrabbiare di più è stata quando l’abbiamo messa in quel piccolo frigo portatile perché era un po’ freddo.

EW: Aspetta, non è stato quando Andrew Lincoln con l’aria da pazzo le corre incontro a tutta velocità?
GN: Ha pianto anche per quello. Ma quella bambina non voleva per niente stare stesa in quel minifrigo. Ma lo sguardo sul suo viso quando Tyreese è buttato fuori… E’ senza prezzo. Chad Coleman è così forte, una delle mie riprese preferite di tutto l’episodio è quel mezzo primo piano in cui dice “Pensi di potermi uccidere?” E’ coooooosì grandioso. Ci sono così tanti momenti fantastici. C’è così tanto carisma che sgorga da ognuno di questi personaggi.

Fonte.

Traduzione a cure di Claudia

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