Recensione di Daniele: Grey’s Anatomy 11×13 “Staring at the End”

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L’episodio settimanale di Grey’s Anatomy è come la luce in fondo al tunnel in una settimana fatta di sola merda e nient’altro.

Immaginate quando lo show è in pausa, livelli di depressione e istinti suicidi peggio di Bella Swan post rottura con Edward Cullen.

 Ora, aspettare così intensamente il giovedì, o venerdì a seconda dei casi.. per la dose settimanale e poi ritrovarsi una puntata ‘diversa’ dal solito, proprio come questa, porta il fandom a spaccarsi nettamente in due fazioni e reazioni diverse.

 Io li chiamo i GREYS ADDICTED e i GREYS PURISTI.

 Spieghiamo le differenze.

 I Greys Addicted sono coloro che amano senza riserva alcuna, ogni puntata dello show.

Tutto è bello, tutto è buono purché sia firmato Grey’s Anatomy.

Ogni puntata è straordinaria, immensa, ha il suo perché.

Come quando sei in astinenza e ti scoperesti qualsiasi cosa respiri.

O come quando sei innamorato pazzo e l’oggetto del tuo desiderio non ha imperfezioni.

NO CAZZO, NON E’ CHE NON LE VEDO LE IMPERFEZIONI E’ CHE PROPRIO NON CI SONO… HAI CAPITO?!! SMETTILA DI DIRE CHE E’ EGOISTA, CHE QUANDO MANGIA FA RUMORI O CHE ARRIVA SEMPRE IN RITARDO AGLI APPUNTAMENTI!!!

 Questi sono i Greys Addicted e io lo ammetto, il 99,9% delle volte sono uno di loro.

Perciò non lasciatemi solo in questo disagio e nei commenti per favore, ditemi che anche voi il più delle volte rientrate nella categoria.

Presentatevi proprio così:

 ‘Ciao sono Gigliola/Cassandro e sono una\o Greys Addicted’

così possiamo curarci insieme e fare terapia di gruppo.

 

I Greys Puristi sono invece tutti coloro che durante puntate come questa, appena sentono che la voce fuori campo non è di Meredith Grey sbuffano e pensano: “Mh.. ma dov’è Meredith? E Cristina? Minchia quanto mi manca Derek Shepherd.. ma possiamo trovare un modo per resuscitare George O’Malley? Perchè Izzie Stevens non ritorna a limonare con Alex?”

Ci siamo capiti.

 

Da bravo Greys Addicted sono riuscito ad apprezzare ed amare anche questo episodio settimanale.

E non è solo perché sono totalmente e irreparabilmente dipendente da questo show, ma è perché credo che puntate che sembra si allontanino dalla trama storica, originale, dal centro della narrazione, non sono uno svantaggio, ma solo un valore in più.

 È un modo che ci permette di osservare questi personaggi da una prospettiva differente.

È un pò come quando usiamo lo zoom su una foto.

Stiamo osservando un particolare ma che fa sempre parte della stessa immagine.

 

Dunque si, sono felice di aver scoperto qualcosa in più sulla Herman, anche se questo significa avere meno spazio per Mer e combricola.

Protagonista di questo episodio è proprio lei, la guest star di questa stagione a cui forse ci siamo legati di più rispetto a tutti gli ‘ospiti’ speciali che hanno preso parte in 10 anni di show.

 Comincio col dire che amo questa nuova fase del rapporto tra Nicole e Arizona.

Questo essere più complici, quasi amiche, ma mantenendo pur sempre quel rispetto dei ruoli che compete in una relazione professionale come la loro.

Se pensate alla prima puntata in cui la Herman è arrivata, quel suo essere incredibilmente sassy boss, il suo voler negare ogni coinvolgimento emotivo o privato nell’ambito lavorativo, quel suo martellare costantemente e quasi denigrare Arizona e adesso invece è lì durante la risonanza che dice: “fanculo l’aria da dura, fanculo tutto.. “ e afferra la sua mano perché in quel momento è semplicemente spaventata, umana come tutti noi.

Un character development reale, costruito lentamente nel corso degli episodi, per nulla forzato.

Degno di Grey’s Anatomy.

È parte della magia di questo show, non puoi farne a meno.

Tu pensi “è solo un personaggio marginale, tra due episodi va via” e nel frattempo ridi di una sua battuta, ti emozioni per una sua frase, un suo gesto, così lentamente, puntata dopo puntata, senza accorgertene.

E poi quel ‘personaggio da una botta e via‘ si ritrova su una barella per andare in sala operatoria e tu hai lo stesso livello di ansia e malessere, come se a doversi operare fosse un tuo famigliare o il tuo personaggio storico preferito, e allora accendi un cero davanti alla foto di Shonda Rhimes pregando che non muoia.

 BASTARDI.

 

 

 Un grande nemico di questa serie tv è il tempismo.

Grey’s Anatomy e il tempismo non si sono mai mandati l’amicizia su Facebook.

E’ sempre stato così, sin dagli inizi.

 Tu lasci per un secondo l’amore della tua vita in reparto per andare a casa a metterti l’abito per il ballo e quando torni il suo cuore ha smesso di battere.

 

 La paziente della Herman deve essere operata di urgenza proprio quando la stessa Nicole deve andare in sala operatoria per il suo tumore che non può più aspettare.

 Amelia lo scopre e fa la stessa faccia che fai tu quando sei in sessione d’esame, ti fai tutto un tuo schema, ogni giorno, ogni ora è preziosa, “se elimino cose come mangiare, twittare e guardare serie tv dovrei farcela” e poi l’amico stronzo ti chiama e ti dice:

 “Non lo sai? C’è stato un errore in segreteria, l’appello non è il 19 ma il 15”

 

E quei 4 giorni sono TUTTO.

 E infatti, l’altra grande protagonista di questa puntata è proprio Amelia Shepherd.

Lei lavora dietro le quinte ma dà un grande contributo alla storia, in tutti i sensi.

Il suo è un crescendo e la presenza in sala che aumenta conferenza dopo conferenza è da un punto di vista simbolico, la rappresentazione di questo personaggio.

 Lei ha sempre dovuto lottare per affermarsi come chirurgo, per non essere l’altro Shepherd.

Questa sua costante paura, limite, con il quale ha dovuto lottare tutta una vita, ricorda parallelamente il rapporto Ellis\Meredith.

E di una cosa siamo certi: queste quattro persone sono tutto fuorché ordinarie.

 

 Amo questa cosa in Greys: anche se un personaggio non c’è fisicamente, loro ce lo ricordano rendendo la sua presenza quasi reale.

 

Ed ecco che alla prima conferenza di Amelia c’è lo stesso numero di specializzandi che ci sono a una lezione universitaria post pranzo.

Sapete quei momenti quando c’è ancora il vassoio col cibo sul tavolo e parte l’abiocco e l’amico ti fa:

 “Abbiamo lezione tra 5 minuti..”

“Dobbiamo proprio andarci?”

 

 C’è quello sguardo complice e arreso di due che già conoscono la risposta e alla fine ti ritrovi a ordinare un altro Big Mac perché tanto la dieta si comincia sempre domani.

 E poi in classe, quei quattro gatti pensano: “Minchia che palle.. facevo meglio ad andare da Zara che è pure periodo di saldi”.

 Con Amelia le cose sono diverse.. lei riesce, con la sua determinazione, forza d’animo e sicurezza a far appassionare più gente al suo caso clinico, parlando in una maniera poetica e sconvolgente di un tumore.

Ed ecco che alla fine l’aula è piena e tutti l’applaudono e tu non puoi che essere orgoglioso di lei e del fatto che è riuscita a dimostrare (almeno teoricamente) di pensare proprio come fosse Derek Shepherd in persona.

 E tra tutti quei camici azzurri seduti, io mi aspetto di vedere lei, Cristina Yang che rispondeva correttamente a una domanda chiedendo poi come ricompensa una caramella.

Scusate, voi sapete che devo necessariamente nominarla in ogni singola recensione.

 

 E già che ci siamo, veniamo al nostro primario di chirurgia.

Owen è al primo stadio del periodo post astinenza, quando in quei momenti di deserto emotivo, ti capita un limone inaspettato e tu subito sbavi per avere altro.

Quel caffè, consegnato ad Amelia a inizio puntata ne è la prova.

Non è un semplice caffè, ma è come dire: portiamo la nostra relazione a un livello successivo, facciamo il prossimo passo.

Non è caffè, è un barile di aspettative, messaggi in codice e responsabilità.

E come Meredith Grey ci insegna ‘le responsabilità sono una gran rottura’.  Ma questa non è solo una cosa di Owen, è una caratteristica del GSMH in generale.

In quell’ospedale se baci qualcuno per un motivo X, il giorno dopo te lo ritrovi con un caffè in mano mentre ti chiede di diventare la tua/sua persona.

 Voi vi starete dicendo: “Meh.. qual è il problema? Ma magari capitasse a me” perché lo so che se solo uno di quei dottori o dottoresse ci venisse dietro, noi salteremmo la fase del rincorrersi, delle esterne e della casa con le candele per dire subito: “Maria ho la mia scelta”.

 

 

Conclusione:

 Puntata preparatoria ma che ci permette di guardare la vita attraverso la mente di una grande donna.

Amo spiare la storia da occhi diversi, questa introspezione dei personaggi ‘non storici’ o comunque ‘non principali‘ che ci fanno scoprire cose e sentimenti nuovi.

 La mia scena preferita tra Arizona e Nicole è quella di quando sono distese per terra sul prato, ad osservare il cielo e a riflettere sulla morte e su quello che c’è dopo.

 

 Mi ha commosso, mi ha fatto pensare, riflettere.

È un cliché è vero, ma deve esserci in ogni film/telefilm/episodio che tratta un tema delicato come il tumore o una qualsiasi malattia degenerativa.

Vedere Arizona piangere è come vedere un angelo piangere.

Fa male.

Lo scontro tra la Bailey e la Herman per la paziente ‘fuori programma‘ da visitare è un catfight tra regine. È come vedere le Blair e Serena della chirurgia sfidarsi.

 Ho sclerato un sacco per la scena in cui Alex, Mer, Meggie e Callie sono a pranzo in caffetteria e Callie nota Arizona e Nicole ridere ad un altro tavolo. Le osserva, fa domande e quando le fanno notare che è un atteggiamento tipico da ex gelosa lei nega.

 

ADORO QUESTE SITUAZIONI DA TEEN DRAMA, sono la mia droga, ed è bello vederli parlare e scherzare di questo come fossero adolescenti nella sala pranzo del liceo.

È la prova che non smettiamo MAI di essere liceali.

E poi è proprio questo che volevo vedere.

La gelosia post rottura, quel rincorrersi e volersi senza ammetterlo, quegli atteggiamenti che smentiscono ciò che in realtà affermiamo.

Un pò come quando Mer e Der si respiravano in ascensore perché non potevano aversi o lui che era geloso del veterinario Finn.

 

E’ sempre bello rifarsi gli occhi con queste scene post rottura.

Ubriacarsi con Arizona è uno step che tutti dovrebbero compiere.

Non è merito dell’alcool se i personaggi si lasciano andare regalandoci momenti epici (ricordate April ubriaca che chiede ad Arizona se può provare la sua gamba?) è Arizona stessa.

 

Vorrei la bionda pediatra come compagna di bevute, sai che epicità (Ciao Caroline Forbes).

 

VOTO: 6,5

A cura di Daniele

PASSATE TUTTI DALLA PAGINA ITALIANA DI MEREDITH E DEREK.

 

 

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