THE LEFTOVERS: la nuova serie di HBO dal creatore di LOST

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Ecco la review di Entertainment Weekly al pilot di THE LEFTOVERS, serie di Daniel Lindelof in partenza questa sera negli States:

Squallido non è la stessa cosa di profondo. E’ un qualcosa che è molto facile da dimenticare in un’ era di antieroi che ci ha portato brillanti outsiders come Breaking Bad e Fargo. Quindi avvicinatevi a The Leftovers con cautela. Creato da Damon Lindelof (Lost) e Tom Perrotta, che lo hanno adattato dal romanzo dello stesso Perrotta, il drama esplora le conseguenze della Partenza Improvvisa, un evento simile ad un rapimento in cui 140 milioni di persone sono scomparse nell’aria, apparentemente a caso.

Una notizia annovera tra gli scomparsi Shakira, il Papa e Gary Busey – un raro momento di leggerezza di questo show post apocalittico. Mentre Lindelof stralcia vera suspence dalla storia, la serie è cupa abbastanza da sollevare la domanda, “Se questo telefilm ha intenzione di farti sentire così male, non dovrebbe essere semplicemente qualcosa di meglio di semplicemente buono?”


Volendo essere corretti, inizia con un momento di affetto genuino: nella piccola città di Mapleton, N.Y., una giovane madre cerca di zittire il proprio bambino, mentre quest’ultimo sparisce dal sedile della macchina, lasciandola a gridare il suo nome. Ma quando l’azione ripiega su un cane randagio che viene sparato in testa – proprio non appena il capo della polizia Kevin Garvey (Justin Thereoux) allunga la mano per accarezzarlo – la scena inizia a sembrare manipolativa. (E molti altri cani moriranno prima che la stagione finisca.) 
Come meditazione sul dolore, The Leftovers può essere oppressivo. Tre anni dopo la Partenza, Kevin è costretto a crescere i propri figli senza sua moglie, disperandosi con una figlia adolescente scontrosa (Margaret Qualley) e suo figlio (Chris Zylka) che nel frattempo aiuta Holy Wayne (Paterson Joseph), il leader di un culto che crede di poter curare le persone abbracciandole. Laurie (Amy Brenneman)si è unita ad un gruppo chiamato il Resto Colpevole, che indossa abiti bianchi, non parla, e sembra essere triste per… qualcosa. E tutto mentre il Reverendo Jamison (Christopher Eccleston), che si prende cura della moglie, costretta a letto, cerca di convincere la città che la Partenza non ha nulla a che vedere con la religione. Con scene in slow motion inflazionate e drammatiche e un’infinita ripetizione degli stessi punti malinconici, lo show ci costringe a sentirci dispiaciuti per i personaggi che ancora non hanno guadagnato la nostra simpatia.


Come mistero, in ogni caso, è avvincente. I flashback e i sogni confondono la linea tra fantasia e realtà, lasciando moltissime domande succose. La Partenza è stata davvero casuale? Può davvero Holy Wayne curare le persone? L’assassino dei cani è reale, o è Kevin che sta impazzendo? Tra gli animali mistici e la teoria sul complotto, i fans di Lost divoreranno questo show come se fosse un carico di burro di arachidi Dharma. Ma il libro di Perrotta non offre mai spiegazioni sulla Partenza, che potrebbe portare molti a preoccuparsi che, proprio come in Lost, alcune domande non vedranno mai risposta. Così è difficile dire quanta violenza e malinconia possano rendere lo show meritevole del vostro tempo. Potete facilmente sentirvi come quei segugi mentre guardate The Leftovers: non sapete mai quando vi farete male.

Traduzione a cura di Bianca

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