Recensione di Daniele: Once Upon A Time 5×08-5×09 “Birth” – “The Bear King”

Ho quello stordimento piacevole di quando assaggi un nuovo drink e scopri che ti piace e ne ordini un altro, e poi ancora e a un certo punto ti rendi conto che quel sapore è il migliore che tu abbia mai assaggiato.

Depenni dal tuo podio il #1 in classifica e ci metti questo, e ti chiedi come mai non l’hai notato prima e mentre hai ormai perso il conto dei bicchieri, dentro di te sai già che anche in futuro, quando lo berrai di nuovo, sarà piacevole, ma non come quel momento.

Quella prima volta.

 

È così che mi sento dopo questo episodio.

E per episodio intendo il 5×08, perché il 5×09 me lo immagino come i terroristi che si fanno esplodere per poi scoprire che nell’Other Side non c’è Allah ad attenderli con un harem di vergini, ma solo le porte dell’inferno spalancate.

 

Sul serio.

Uno finisce la 5×08 e dice: “OMG un altro episodio dopo questo plot twist della Madonna è proprio Natale” e invece ti ritrovi con Merida.

 

CON MERIDA.

Che punizione orrenda.

 

 

Torniamo a noi e a questo cliffhanger.

Oriana Fallaci aveva ragione.

Cattura

Ogni volta che penso a quel momento, al modo in cui è avvenuto sono praticamente così:

 

 

 

Siamo di fronte ad una Jennifer Morrison straordinaria, che ci regala il capitolo più emozionante della vita di Emma Swan.

Qualcosa di meraviglioso, reale nonostante l’ambientazione fiabesca, toccante, unico.

 

E ho sentito tutto.

L’ho sentita la paura di Emma Swan, il terrore nel suo cuore quando capisce che Hook sta morendo.

La rabbia quando nota l’indifferenza di tutti, lei sola al centro di quella stanza a lottare per tenere in vita ciò che ormai non può non considerare come parte di lei.

 

L’indignazione mentre va contro la sua stessa famiglia che le prega di non fare nulla, di essere una spettatrice inerme della tragedia in corso.

La forza quando rischia tutto e non le importa di lanciarsi sulla via del non ritorno.

 

Qualunque cosa va bene, pur di non perderlo.

Perché è un’impresa impossibile, una futile speranza quella di salvarsi dopo aver fatto ciò che lei voleva fare, ma è la sola a lottare, la sola ad aggrapparsi a quello spiraglio mentre tutti, Hook compreso, le dicono di non farlo.

 

Ma è qui che avviene il character development di questo personaggio, è qui che raccogliamo i frutti di 3 stagioni e mezzo di duro lavoro.

 

Perchè per la prima volta nella sua vita, Emma Swan trova la sua felicità, il suo lieto fine e non vuole perderlo.

Punta i piedi, si incazza e lotta per strappare alla morte ciò che è suo.

 

Non è ferma e triste ad osservare Graham che va via, Neal che muore, arresa e sconfitta, questa volta è il vortice al centro dell’uragano.

 

Perchè Killian è stato l’unico a fare la differenza in un mondo di abbandoni e affetti fugaci, l’unico a segnarla nel profondo, a cambiarla, a spingere e guidare il brutto anatroccolo nella sua metamorfosi in cigno.

 

È stato Killian Jones a salvare se stesso alla fine, perchè prima ha salvato Emma Swan.

L’ha resa ciò che è, quella donna forte e coraggiosa che ora pretende qualcosa dalla vita, che non vive per il suo lavoro, ma per se stessa, per chi ama.

 

Che egoisticamente pensa alla sua felicità, alla sua ragione di vita.
Che per una volta mette se stessa per prima.

 

Perchè è inutile negarlo, ma è esattamente questo che Killian rappresenta per lei.

Ciò che la tiene in vita, ciò che l’ha tenuta nella luce e lontana dall’Oscurità.

 

Lei ci si è persa dentro per lui, la sua scelta di diventare Dark One è stata un sacrificio per amore.

Ma questo l’abbiamo detto sin dall’inizio, nessuna sorpresa fin qui.

 

La sorpresa è scoprire che Emma lo ha fatto solo ed esclusivamente per lui e nessun altro.

Che davvero ogni azione intrapresa finora è stata per salvare lui.

 

Non dovremmo essere poi così stupiti di fronte a questo.

Era solo la terza stagione, quando Zelena affogava Hook e lo lasciava a terra morente.

Emma era di fronte a una scelta: salvarlo baciandolo ma perdere così i suoi poteri, o lasciarlo morire e mantenere la sua magia.

 

E lei non ci pensa due volte ad andare da lui e dirgli: “Hook come back to me” a salvarlo e a rinunciare consapevolmente a quella magia che le serviva per proteggere Henry, i suoi genitori, la città stessa.

 

Lo mette al primo posto nella sua vita, come ha fatto in questo episodio, solo che qui le conseguenze sono su scala maggiore.

Ma questo non le impedisce di considerare, anche solo per un momento, l’ipotesi di lasciarlo andare.

 

Veniamo alla questione della settimana..

 

Emma nel salvare Hook si è comportata da egoista?

 

Se salvare chi ami anche a costo di dover fare qualcosa di terribile è essere egoisti, allora si, siamo tutti tremendamente egoisti.

 

Non vedo egoismo in quel gesto, ci vedo la forza e il coraggio di chi ama davvero.

 

Perchè Emma è consapevole del fatto che lui la odierà per questo, che potrebbe addirittura perderlo, ma di nuovo come per la faccenda Oscurità, sceglie di aggrapparsi all’unica speranza che le resta, pur di saperlo vivo.

 

È stata molto Damon Salvatore 2×18, che non si preoccupa tanto degli effetti collaterali, quanto di tenere in vita Elena.

 

“Lei mi odierà per questo, ma alla fine della giornata sono io che l’ho tenuta in vita”

 

E in quel momento, in quel prato, siamo tutti Emma Swan mentre ci tappiamo le orecchie alle lamentele di Killian e ci chiediamo che ne è stato del “I’m a survivor”, del “Non vado da nessuna parte, Swan”, che senso ha avuto tutto il percorso dalla season 3 in poi per rendere questi due individui straordinari insieme piuttosto che ordinari separati, che ne è stato di tutte le battaglie vinte, dei cattivi sconfitti insieme, della Jolly Roger venduta, che senso ha avuto tutto questo di fronte ad un simile epilogo.

 

Emma piangeva disperata e non faceva nulla, l’ansia a 1000 perchè pensavi: “oh mio dio, questa farà come lui le dice perchè lo ama a tal punto da rispettare la sua volontà” e nel panico più totale c’è stato quel:

“MA NON È ABBASTANZA PER ME”

Urlato con la voce della disperazione dell’amore che non smette mai di lottare per noi.

E lì ho gioito come un vero tifoso italiano ai mondiali del 2006, perchè lei ha fatto esattamente quello che andava fatto, quello che una persona pazza d’amore, impaurita di fronte alla possibilità di perdere il suo lieto fine, avrebbe fatto.

E non si può condannare per questo.

Non si può condannare qualcuno che lotta per amore.


Non si può condannare Emma perchè per la prima volta nella sua vita ha un futuro e non vuole perderlo.
Emma la frigida, la sentimentalmente morta, la figa di legno, l’iceberg del Titanic, che in questo episodio mostra la sua reazione più forte schiaffeggiando moralmente tutti quelli che la credevano incapace di un gesto simile.

Vuole la sua Dream House e la vuole con lui.
Proprio come Hook stava progettando con Henry.
Ma non è solo la casa in sé a rendere il tutto straordinario, ma il simbolo di ciò che per Hook ed Henry rappresentava: la speranza che sarebbero usciti forti e uniti da questa situazione.

E ora che Killian ha fatto quello che fa praticamente da sempre, offrirle speranza, una via d’uscita, un futuro insieme, lei punta i piedi e lotta per convincere anche lui che c’è ancora tanto da vivere.

 

La trasformazione di Hook in Dark One segna un passaggio interessante nella storia di questo personaggio.
Senza dubbio darà vita a dinamiche curiose e inaspettate perchè Hook è di fronte a un bivio in cui mai avrebbe pensato di trovarsi.
Ossia: come userà quel potere?

Ha passato 300 anni a combattere contro un Dark One, ad odiarlo con tutta l’intensità di cui è capace.
Poi la donna che ama è diventata l’Oscuro e per lui è stato un duro colpo da digerire.
Adesso è lui stesso la cosa che più odia.

 

Che è come se un fanatico cacciatore di vampiri che ha passato tutta la vita a impalare queste creature, venisse trasformato in vampiro.

Questo plot twist genera due questioni su cui riflettere :

  • Emma ha così fiducia in Killian, nel loro legame, che nonostante lui la prega di non farlo, dicendole che è debole e incapace di resistere a un tale potere, lei lo rassicura dicendogli che insieme possono farcela.
    Che è esattamente quello che quest’uomo le dice ogni volta che lei è in crisi o sul punto di rottura;

Insieme possono essere quella persona di cui Merlino parlava nello scorso episodio, quella persona che un giorno sarebbe stata in grado di sopportare un simile fardello come l’Oscurità e usarla per il bene.

Che è proprio quello che Emma stava facendo, e quando lei va da lui sulla sua nave a chiedergli di fidarsi di lei, di stare al suo fianco, intendeva proprio questo.

Lei sa che possono farlo, perchè già a Camelot, la loro forza e unione è stata in grado di accendere la scintilla di Prometeo e vincere l’Oscurità.


Hook si sarebbe anche fidato di lei, col tempo l’avrebbe persino perdonata, le battute degli autori in questo episodio giocano proprio su questo punto, ma Zelena ha bruciato le tappe.


Lui non era pronto.
Il lavoro di Emma a Storybrooke era proprio quello di preparalo alla verità.
Per uno che un attimo prima è smemorato e quello dopo si ritrova a sapere di essere in possesso  della magia più infima e oscura, è uno shock come la sveglia alle 7 del lunedì mattina, o l’Ice Bucket Challenge anche se ci sono 30 gradi.

 

  • Come funzione l’Oscurità per Hook?
    Perchè non se ne è mai accorto fino a quando non ha visto ciò che è successo in quell’acchiappasogni?

 

Credo che Emma abbia fatto un incantesimo tale da renderlo non cosciente dei suoi poteri.
Lo stesso incantesimo di occultamento che aveva fatto su Excalibur per celare il suo nome.

Infatti lui sembra prenderne atto proprio quando Zelena spezza l’incantesimo sulla spada e il suo nome compare.

 

Ma credo ci sia altro, qualcosa che gli autori non ci hanno ancora mostrato.
Nonostante i grandi colpi di scena di questo episodio, conosciamo ancora metà della storia.

Ora che Hook è Dark One, per lui sarà più difficile controllarsi e tenere a bada quel potere, rispetto ad Emma.

L’Oscurità amplifica le debolezze, i lati oscuri che un essere umano possiede già di suo.

E Hook da villain era rancoroso, vendicativo, attaccabrighe.
Motivo per cui promette ad Emma vendetta e va a cercare Rumple per sfidarlo a duello.

Mi sarei stupito se non fosse stato così.

Ma credo che alla fine, per quanto possa odiare Emma e se stesso per ciò che è diventato, riuscirà a vincere l’Oscurità e trovare la forza di perdonarla.
Ne ho la certezza, così come dal primo episodio ho sempre ripetuto che il piano di Emma era sconfiggere l’Oscurità e non servirsene.

E gli autori seminano indizi anche su questo.


Hook ha finto quando le ha detto: “I Loved You”, anche da Oscura non ha mai smesso di amarla e lottare per lei.
Poco importa se Regina e Snow hanno ripetuto fino ad oggi: “Non farti ingannare.. gli Oscuri parlano così.. non è Emma a parlare.”

Lui sa perchè in fondo è l’unica persona a Storybrooke ad averla mai capita davvero, che quello non è l’Oscuro ma Emma.

Ed è ‘debole’ perchè va da lei e le dice: “Non importa cosa hai fatto.. io ti amo”.

È sulla base di questo che sono convito che Hook la perdonerà e insieme lotteranno contro l’Oscurità, come hanno sempre fatto per qualsiasi altro pericolo.

 

  • Emma

È lei quella a portare il fardello più grande da quando questa storia è iniziata.
È lei quella ad aver fatto le scelte più difficili, i sacrifici più dolorosi per amore.

È lei quella che ha agito alle spalle di tutti per il bene di tutti, nonostante la diffidenza o le dure parole che ha ricevuto da ognuno di loro.

Lei ha continuato a lottare, a non cadere nell’Oscurità nonostante tutti l’avessero abbandonata e oggi scopriamo che il motivo per cui l’ha fatto è salvare Hook.

Ma è più una cosa alla: “salva il pirata, salva il mondo”.

Perchè alla fine liberarsi definitivamente dall’Oscurità gioverà a tutti loro.

C’è quell: “I’m Emma” urlato con rabbia e stanchezza, quando riafferma se stessa e getta via le maschere.
Un’altra scena intensa e vibrante di questo episodio.

La rottura della staticità, il gioco che entra dopo una fase di stallo, nella battaglia finale.

Lei l’ha sempre detto, giocando con le parole, seminando indizi, cercando di guadagnarsi la fiducia di chi ama, ma nessuno, a parte Hook, le ha mai creduto.

“Sei più di questo, sei ancora tu”

E ora arriva la sua rivincita, quando gioca a viso scoperto e ammette le sue intenzioni liberandosi da quell’enorme fardello che è stata costretta a sopportare.

È ciò che la rende un personaggio complesso che in pochi hanno davvero capito.

Conclusione:

 

Con gli Snowing sono incazzato a morte, roba da “Chiudi la busta, Maria”.
Dopo quanto hanno fatto in questo episodio, non tollero più la loro presenza.

E poco importa se ci hanno regalato Tutorial in stile Real Time a Camelot, la freddezza spietata di fronte alle lacrime di Emma, quando le dicono di non farlo, di non salvare l’amore della sua vita, l’unica ragione per cui ha lottato fino a quel momento, il suo lieto fine… è allucinante.

Stessa cosa dicasi per Regina, che fortunatamente si zittisce e non controbatte quando Emma le ricorda che lei ha fatto la stessa cosa per Daniel e Robin.

Il due pesi e due misure di questi personaggi in questo episodio, ha raggiunto il punto massimo.
Ma direi che il tutto è perfettamente in linea con il fandom di OUAT.

 

L’intensità del rapporto tra Emma & Killian è qualcosa senza precedenti in questa serie.
Nemmeno gli Snowing ai tempi d’oro.


E non parlo solo dell’attenzione e della cura con cui questa ship è stata costruita sin dalla terza stagione, di quanto non solo l’abbiano equiparata alla coppia madre di questa serie (Charming & Snow) ma l’hanno addirittura superata in intensità, scrittura, FEELS, non solo del giusto screentime e spazio, della centralità riservata alla protagonista e al suo mondo, al suo viaggio e percorso che ormai è strettamente intrecciato a quello di Hook, ma parlo anche della brillante interpretazione di Jennifer e Colin, della loro chimica che cresce ad ogni stagione di più e che è raro trovare in una coppia di una serie tv.

 

Se oggi i CaptainSwan sono la coppia più amata, e di conseguenza anche la più odiata, è merito di tutto questo.
Del grande lavoro che c’è stato alle spalle e che continua ad esserci nel regalarci scene senza precedenti.

Considero la 5×08 al pari del livello e della qualità della prima stagione, il che è tutto dire.
Un episodio forte, intenso, vibrante, da rollercoaster che non si vedeva da stagioni ormai.

 

Il Sacro Graal è Excalibur;

i nomi di Emma e Killian sono su Excalibur;
per proprietà transitiva i #CaptainSwan sono il Sacro Graal delle OTPs.


E questo episodio ha chiarito il perchè.
Il True Love Kiss CaptainSwan non ha funzionato all’epoca perchè anche Hook era un Dark One.

L’acchiappasogni sul quale Emma piange nell’episodio “Dreamcatcher”, non racchiude i ricordi di Henry come pensavamo, ma le memorie di Hook.
Capiamo il rimorso e la tristezza con i quali Emma convive ogni giorno, rea di aver solo salvato la vita a chi ama.

 

Il parto di Zelena ha del surreale.
Ho davvero spalancato gli occhi come Regina alla scena, mentre mi chiedevo se davvero fossimo in OUAT e non in una telenovela argentina su un canale di terza categoria.



E non parlo solo del parto in sé che è ai limiti del caricaturale, ma di Whale che fa battute sulle tinture per capelli, Robin che rimane muppet anche in quel momento, Zelena con più demoni nel corpo del solito… l’unico elemento che mi ha fatto restare con i piedi per terra in questa scena che è un mix tra una telenovela e sit-com, è stata Regina.

 

Con Belle come antifurto io non dormirei tranquillo la notte.
È esattamente come affidare la sicurezza del nostro paese in tempi di terrorismo, ai politici guerrafondai che ci governano.
La 5×09 sarebbe stata anche accettabile, carina, passabile, ma non dopo un episodio del genere.
Perde molto e annoia solo il telespettatore, che dopo essere entrato nel vivo della storia, viene di nuovo sbalzato fuori dal centro di tutto.

Potevano mandarla in onda come speciale durante lo hiatus di 3 mesi, come regalo ai fans.
In astinenza avremmo accettato di tutto.
Alla fine è stato un episodio tematico per lo più stand-alone con personaggi di una story C che poco interessa e non raccoglie le simpatie di tutti.

È stato come passare dalle montagne russe al bruco mela.

 

Tuttavia ho apprezzato il forte messaggio di Girls Power che è uno dei valori che questa serie ha sempre promosso, con le sue donne forti, indipendenti, leali.

Artù e Zelena sono un accoppiata piacevole.
Totalmente squilibrati, crudeli, insensibili, psicopatici.
Non mi sono dispiaciuti.
Zelena la terrei solo perchè mi diverte molto quando maltratta personaggi che non sopporto.

Perdono gli autori per questo episodio solo perché mi hanno fatto rivedere Mulan, ma sopratutto Ruby, che è un personaggio secondario che ho sempre amato e apprezzato molto.

Ci fanno capire chiaramente che Ruby non la rivedremo (mai) a Storybrooke, ma è probabile che in futuro la rincontreremo nella Foresta Incantata e per questo sono in lutto.
I WANNA MORE, meglio che vedere Belle fare da antifurto.

Ho percepito più vibrazioni lesbo tra Merida e Mulan che tra Mulan e Red.
Mi si spezza er core nel vedere Mulan che non ha ancora superato la Philipzone di Aurora.


Il budget speso per la 5×09 poteva essere usato per rinnovare il guardaroba di Snow.

Bella la scena tra Snow e Ruby a Storybrooke, un’amicizia rimasta pulita e sentita nonostante il tempo e che ci fa sempre ricordare la meravigliosa season 1.
Snow era molto: “ma certo che sono dalla tua parte, insegui la tua felicità, fai ciò che vuoi, ciò che devi.. non sei mica mia figlia”

 

La madre di Merida sembrava la cugina del Bronx di Sara Ramirez.

Concludo con una preghiera agli autori riassunti nella figura di Adam Horowitz:

 

Padre Adam,
che sei negli ABC studios,
dacci oggi la nostre dose di #‎CaptainSwan quotidiano,
rimetti agli haterz i loro peccati,
come per le Rumbelle così per le SwanQueen shippers,
e non ci indurre in perdite della memoria random,
ma liberaci da Merida,
Amen.

 

 

Voto Episodio 5×08:    8,5

 

Voto Episodio 5×09:     6

 

 

 

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