Recensione di Daniele: Grey’s Anatomy 12×03 I Choose You

12 stagioni di Grey’s Anatomy,

10 anni di lezioni di vita, modelli da seguire e noi abbiamo sempre ignorato l’insegnamento più importante di tutti.

L’ho capito solo adesso, guardando l’episodio.

Mi è arrivato all’improvviso, un’illuminazione fugace e i miei occhi si sono spalancati come quelli di Jo quando Alex le mostra il bisturi a fine episodio.

Abbiamo sempre ritenuto, scioccamente, che il grande amore si trova in ascensore.

Quante volte abbiamo scritto sta cosa sui social, quante volte abbiamo incontrato l’amore della vita in ascensore e l’abbiamo volontariamente bloccato presentandoci con:

“Ciao.. io mi chiamo *inserire vostro nome qui*.. so, pick me, choose me, love me.”

Se sono scappati tutti via, se hanno premuto con foga il pulsante di emergenza, non è colpa nostra.

Non siamo noi gli psicopatici, è il posto ad essere sbagliato.

Il luogo dove incontrare l’amore della tua vita, o la scopata migliore di sempre è il bar di Joe.

L’ascensore è il passo successivo.

Noi abbiamo sempre bruciato le tappe, come Jo che chiede ad Alex se vuole dei figli, senza però dirgli che lei non ha intenzione di averli per i prossimi 10 anni.

Pensiamoci… Meredith e Derek, Callie e Arizona, qualsiasi specializzando con uno strutturato X.

Tutto è partito dal bar di Joe.

Quel bar è come il santuario delle coppie, come il miglior sito d’incontri dal vivo!

Funziona così: tu vai lì per bere e dimenticare, perchè sei ridotto peggio di uno straccio, l’umore di Gemma Galgani dopo l’ennesima delusione amorosa che scrive su FB: “comincio a credere che il grande amore della mia vita sia io”, sei lì che bevi e piangi sui tuoi problemi e poi qualcuno dal nulla, ti limona.

Manco a Medjugorie hanno grazie e miracoli del genere.

In realtà aspetto solo di scoprire nel series finale che Joe non è un semplice barista, ma un paladino dell’amore inviato dagli dei per rimediare ai casini fatti da Cupido in precedenza.

Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stata la Pierce a farmi giungere a questa incredibile scoperta.

Quando l’ho vista limonarsi De Luca ho pensato: “ok, sono la versione etero dei Coliver (Connor e Oliver di HTGAWM) bocciati anche loro.”

Ma poi ho guardato l’episodio e non mi hanno più fatto così schifo.

Perchè Shonda ha fatto quello che Peter Nowalk (autore di HTGAWM) non ha fatto: dare spessore al personaggio, farci entrare in empatia con Maggie, farcela piacere piano piano, vincere la resistenza del pubblico prima di gettarla tra le braccia di qualcuno.

Così adesso la Pierce mi sta quasi simpatica dopo averla vista sclerare come Federica Rosatelli al GF, che quasi sto qui a fare il tifo per lei.

Se la prima impressione era: “De Luca trovati qualcuno di meglio.. magari corssoveriamo con HTGAWM, limonati Connor così eliminiamo due coppie brutte in una volta” adesso sono qui curioso e divertito dalla situazione e voglio vedere come va avanti.

It’s Shonda, bitches!

  • Alex

È stato il grande protagonista di questo episodio.

Devo dire che mi piace come stanno impostando questa dodicesima stagione, come nonostante il tempo, ci stiamo sempre più soffermando sulla caratterizzazione dei personaggi storici della serie, inserendo solo piccole novità per volta.

Ecco perchè questa stagione è un ritorno alle origini, al primo Grey’s Anatomy.

Siamo di nuovo un “tutto in famiglia”.

Ed è emozionante vedere come personaggi che fanno parte della nostra vita da un decennio ormai, abbiano ancora così tanto da dire senza mai stancarci.

In questo episodio è Alex al centro di tutto.

Non solo ci mostrano il suo straordinario character development, che è avvenuto in maniera lenta e realistica, ben costruito nel tempo, nulla di affrettato o lasciato al caso, ma ce lo sbattono proprio in faccia.

  1. De Luca scelto come specializzando di pediatria del giorno, solo per fare l’alter ego di Alex.

Ciò che era il nostro Karev ai primi tempi.

“Non penso che la pediatria faccia per me” una frase apparentemente banale che non è sinonimo di: “odio i bambini” ma nasconde motivazioni più profonde.

La paura della responsabilità.

  1. Il fantasma di Izzie

Izzie inserita non a caso.

È stato il primo grande amore di Alex, l’unica a fare la differenza in un mare di infermiere e psicopatiche.

Inutile negarlo.

È una presenza costante, di cui non ci si libera mai.

Fa parte di lui, del suo modo di essere, di fare, di pensare.

La prima volta in cui Alex è stato un uomo di polso, in cui si è letteralmente lanciato nel vuoto affrontando ciò che più lo spaventava, la prima vera grande responsabilità di Alex è stata Izzie Stevens.

È stato il suo Jack Dawson nel naufragio della malattia di lei.

L’ha sposata, le è stato vicino, si è fatto una sega in un bicchierino per lei, le ha dato certezza, speranza e possibilità, le ha dato quella forza di cui lei aveva disperatamente bisogno.

Izzie Stevens è stata cruciale nella vita e nella crescita di Alex Karev.

E il fatto di averla persa, di convivere ogni giorno con la delusione di non avercela fatta, col pensiero di non essere stato abbastanza da riuscire a salvarla, è qualcosa che sicuramente lo logora ancora oggi.

Ecco perchè si scalda così tanto con Jo quando lei si sente, giustamente, minacciata da questa presenza ingombrante nella loro relazione.

Non può fare a meno di paragonare il suo rapporto con lui, con quello che lui aveva con Izzie.

Jo non si sente sicura, ma chi lo sarebbe in una situazione simile?

Lei mica sa che Izzie Stevens non tornerà più a Seattle perchè Shonda è ai confini della città pronta a sparare alla prima modella bionda che le somiglia.

Ma ammettere che Izzie è e sarà sempre parte di Alex, non significa avercela con Jo.

Anzi, io credo che Jo sia quella giusta per lui.

Ci è voluto tanto, ma alla fine è arrivata.

Jo è quella giusta perchè lei sta ancora crescendo, racchiude un dualismo spaventoso dentro di sé.

Sta imparando a gestire la rabbia, a controllarsi, a convivere con il suo passato problematico, con la sua infanzia difficile.

È fragile tanto quanto forte.

È una principessa venuta dal popolo (e non mi riferisco al suo passato da Kate Middleton, if u know what I mean…) che racchiude in sé uno spirito istintivo e guerriero.

Una testa di cazzo in poche parole.

Ed è perfetta per Alex, perchè anche lui è così.

È diventato quell’uomo forte e responsabile, quel chirurgo brillante su cui nessuno avrebbe scommesso na lira (anche le parole della Bailey mentre dice a Ben quello che va fatto per il caso dei gemelli, accavallate dalle immagini di Alex che fa esattamente quello che la Bailey sta dicendo, servono a mostrarci che Alex è degno del suo titolo) ma in fondo non ha mai abbandonato il suo spirito da figlio di puttana.

Ecco perchè se pensiamo al Karev delle prime stagioni, non ci sembra qualcuno di estraneo o totalmente diverso da quello di adesso.

È solo cresciuto, maturato senza rinunciare a ciò che lo definisce e lo distingue come personaggio.

Ed ecco perchè i Jolex sono meant to be.

  • Japril

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Ragazzi, io non so se è per la storia di Luca e Cristina che ha praticamente invaso il web, ma non neghiamoci che i Japril questa settimana hanno fatto il remake della loro storia.

Per quei pochissimi fortunati che ancora non conoscono Luca e Cristina, prima di leggere questa parte di recensione, andate sulla pagina “Mentire di fronte alle spunte blu di Whatsapp” e cercate l’album “Luca e Cristina.”

Madonna, ho detto i loro nomi tre volte, adesso apparirà Cristina?

#CheAnsia

Nella scorsa recensione vi ho detto che ero totalmente #TeamApril, che capivo le intenzioni della donna, ero pronto a sostenerla, a fare il tifo per lei nel cercare di salvare questo rapporto.

Questa settimana, vedendoli interagire non ho provato angst, compassion, ma solo inquietudine e paura.

April era Cristina, l’incarnazione della stalker psicopatica che non accetta la fine della relazione e diventa isterica, si accanisce, va fuori di testa.

Jackson la povera vittima, perseguitato peggio dei bambini da Shonda Rhimes.

Ecco cosa è successo tra loro:

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I Japril sono a un punto di non ritorno e un po’ mi piace questa decisa scelta autoriale.

Gli autori non ci hanno riproposto la storyline schizofrenica e statica delle Calzona delle ultime due stagioni, ma hanno scelto di dare fin da subito una chiara impostazione a questo rapporto.

Per Jackson è no, la busta si può chiudere, è pronto per il trono di Uomini & Donne a Gennaio.

Per April è un: “No Jackson, non chiudere la busta.. ne abbiamo passate tante, supereremo anche questa… eddai, Maria aiutami tu!”

Jackson è il nero, April è il bianco, vedremo se questi due colori resteranno distinti a lungo o ci regaleranno di nuovo, sfumature di grigio.

  • Meredith…. & Derek.

Non volevo parlarne, mi sono detto: “lascia stare il titolo di questo episodio, il palese cameo ai MerDer usato per i Jolex, dimentica Meredith season 2 e il suo ‘pick me, choose me, love me’, non pensare alla 11×01 al I chose! I chose you, and the kids’ di Derek a Meredith, non cadere in questa spirale distruttiva e non far cadere chi ti legge.”

Perchè succede qualcosa di incredibilmente sbagliato quando pensi a loro due.

È un attimo che tutto va bene, stai vivendo la tua vita normalmente e un secondo dopo, non ricordi nemmeno come, se sui Youtube a riguardarti il best delle loro scene e ne guardi davvero decine e decine fino ad arrivare a quella crudele e spietata della 11×21, te la guardi tutta, scegli il video più lungo persino, quello che non solo ti mostra la morte di Derek, ma anche tutto il loro passato con Chasing Cars in sottofondo, perchè se ti devi fare del male, allora devi farlo per bene.

E in questa stagione piena di luce e speranza, piena di sentimenti positivi che Ian Somerhalder si sentirebbe a casa proprio, cadere in un vortice distruttivo del genere, sarebbe fare un enorme passo indietro.

Ecco perchè ho deciso dall’inizio di non parlarne.

Poi però Richard va dalla Bailey a chiedere spiegazioni sullo stipendio ingiustamente basso di Meredith e loro centrano il punto.

E se ne parlano loro, allora siamo autorizzati per un attimo, a farlo anche noi.

Ho amato questo momento tra Richard e Miranda per tanti motivi.

Un po’ perchè amo da sempre il rapporto tra Meredith e Richard, per me è sempre stato lui suo padre, Mer è quella figlia che non ha mai avuto (ok, dai la Pierce è nuova non conta.. includiamo anche lei tra 4 stagioni) e Richard è quel padre che è mancato a Meredith.

Una conferma data dalle parole della Bailey:

“L’hai viziata da quando è morto Derek.

Tu potresti non essere qui la prossima volta che cade.”

E questo non solo ti commuove perchè pensi a Richard come padre di Meredith, ma lo fai anche perchè vedi oltre la semplice frase.

Perchè capisci l’impatto che una ferita e un dolore come quello che Mer ha subito, ha su chi le sta intorno.

Meredith pensa di averlo superato, a volte avrà anche i suoi momenti che cerca di nascondere a tutti, ma la Bailey sa che non è più la stessa.

Sa che una parte di lei si è arresa e ha smesso di lottare.

Ed ecco perchè non ho odiato la Bailey per quella frase.

Miranda vuole che Meredith torni a lottare, torni ad interessarsi totalmente ad ogni aspetto della sua vita, ad incazzarsi quando qualcosa non le va a genio o è di fronte a un’ingiustizia.

Vuole che torni viva come un tempo, vuole riaccendere la Medusa che è in lei.

Se Richard si comporta da padre con Meredith, Miranda incarna perfettamente lo spirito di Ellis Grey e da a Meredith una lezione.

Sono due figure importanti nella sua vita e di cui lei ha bisogno.

E questa è l’ennesima prova a tutti coloro che: “Ma Meredith non ha nemmeno pianto la morte di Derek, è andata avanti subito come se niente fosse…”

Chi dice questo, è perchè è abituato a vedere la spettacolarizzazione del dolore nei salotti tv e non ha capito nulla in 10 anni di Grey’s Anatomy e di Meredith Grey.

Non c’è nessuno che sente costantemente la mancanza di Derek Shepherd come Meredith.

È un vuoto che ha dentro, una voragine con la quale convive ogni secondo, una dimensione intima e dignitosa del dolore, mascherato dal suo black humor e cinismo che in questi episodi torna a divertirci come non mai.

  • Conclusione:

10 minuti di silenzio per la mancata esterna Omelia in questo episodio e per l’assenza di confessionali di Owen con la redazione.

Shonda sono pronto a perdonarti solo per averci dato la versione Greysaniana delle sorelle Halliwell.

Ragazzi io piango arcobaleni per questa sisterhood.

È la cosa più figa di sempre.

Ci regalano delle perle come non se ne vedevano da tempo.

Grazie Shonda per aver ascoltato il popolo che reclama questi momenti Charmed in ogni episodio.

Grazie per aver riportato nella serie Amelia Shepherd le cui battute naif e spirito alla Samantha Jones sono divenuti la mia nuova droga settimanale.

Quelle tre insieme, sono qualcosa di esplosivo.

Il cinismo di Meredith serve a bilanciare la ‘pazzia’ di Amelia e l’estrema emotività di Maggie.

Un equilibrio perfetto.

Tra l’altro, ulteriore conferma che Meredith è il mio spirito animale, ce l’ho nella scena in macchina a prima mattina, quando Maggie parla come Luca Giurato dopo aver assunto una pasticca di ecstasy e lei ha quell’espressione alla: “Non me svejo prima delle 12 manco se risorge mi marito.”

Di bene in meglio quest’anno, con un altro episodio che conferma il trend più che positivo di questa stagione.

Voto: 7,5

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2 thoughts on “Recensione di Daniele: Grey’s Anatomy 12×03 I Choose You

  • 12 ottobre, 2015 at 7:54 pm
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    Il paragone “Jackson-April” con “Luca-Cristina” mi ha fatto spezzare!
    Con questa 12esima stagione devo dire che il vuoto per Derek e Cristina si sente parecchio, ma non riuscirò mai a smettere di guardare GA!
    Poi bisogna dire che Shonda sa quello che fa.. Mi sembra di tornare alle prime stagioni tra limoni duri al bar da Joe e frasi sul sesso a random buttate lì a caso mentre si parlava di tutt’ altro! 😀
    Comunque leggo sempre le tue recensioni, sei geniale! 🙂

    • 13 ottobre, 2015 at 3:50 pm
      Permalink

      Grazie mille Sara!

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