Julie Plec, produttrice di The Vampire Diaries e The Originals, ci parla dei finali, di come evitare “trappole mistiche” e dell’arrivo di facce nuove.

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“Molto spesso, la regola generale è quella di tentare di far sembrare tutto più credibile possibile, così che la mitologia dei due show coincida,” ha detto la Plec a THR.

Julie Plec sta già gestendo due serie televisive: The Vampire Diaries, giunto alla settima stagione, e The Originals, che ha appena iniziato con la terza. Ma nei prossimi mesi la Plec aggiungerà ai due un ulteriore ambizioso progetto.

Per fortuna la Plec non lavora da sola nei suoi progetti, ma ha consolidato un gruppo di produttori esecutivi che hanno avuto un ruolo fondamentale per far sì che tutto procedesse senza intoppi. In particolare, Caroline Dries in The Vampire Diarie, Michael Narducci in The Originals e Chris Ord e Matt Corman in Containment.

La Plec ha parlato a The Hollywood Reporter delle “trappole mistiche” avere due show ambientati nello stesso universo comporta, del segreto dell’introduzione di nuovi personaggi e della principale lezione da showrunner che ha insegnato al suo team.

The Vampire Diaries, The Originals e Containment si trovano in tre fasi molto diverse del loro cammino. Senti che c’è più bisogno di te in certi ruoli (tra gli autori o in post-produzione ecc.) di uno show più degli altri?

Direi che cerco di essere presente il più possibile nella writers’ room di The Originals, perché la terza stagione è un punto cruciale della storia. C’è già una buona marcia e bisogna riuscire a fare di meglio.

Al lancio di una serie televisiva, un lavoro molto grosso lo fa la produzione, per questo ho passato molto tempo ad Atlanta per Containment, curando i dettagli e la logistica per mettere in piedi uno show dal punto di vista della produzione. Sono stata fortunata, perché la scrittura è ottima, gli autori e i copioni sono stati fantastici fin dal principio; è una cosa molto rara per una prima stagione, per questo sono stata molto fortunata.

Per quanto riguarda The Vampire Diaries, non c’è un singolo montaggio che non venga approvato da me. Amo passare il mio tempo nella post-produzione di The Vampire Diaries.

Quando pensi alla chiusura di uno show, preferisci avere un numero di anni prestabilito oppure continui a scrivere finché il network te lo consente?

Mi piacerebbe raccontare queste storie il più a lungo possibile, fino a quando le persone che mi aiutano a crearle sono con me. Mi riferisco agli attori che danno vita ai personaggi, agli sceneggiatori che contribuiscono alla scrittura e allo studio e al network che ci finanziano per fare tutto ciò. In realtà è una decisione di gruppo ed è affascinante; è molto interessante vedere come funziona dietro le quinte. Quando uno show va avanti da così tanto tempo è perché c’è un gruppo di persone che fanno del loro meglio per mandarlo avanti – è bellissimo. Vedremo.

Hai consolidato un buon gruppo di showrunner che lavorano nei tuoi show. Qual è la cosa più importante che gli hai insegnato?

[Ride] Sai, l’ironia è che, ho finalmente imparato a delegare, a non essere una maniaca del controllo e a non essere ossessionata per ogni minima cosa, e ho addestrato una serie di maniaci del controllo ossessivi che si fanno in quattro per il loro lavoro e per riuscire a realizzare questi show. Quindi la sera io vado a letto tranquilla mentre loro soffrono.

Ma dobbiamo passarci tutti, sapete? Prima di lasciare il comando a qualcun altro devi sapere lasciare il tuo marchio in ogni dettaglio. Credo che un bravo showrunner debba essere profondamente coinvolto nel suo show. Sono grata e molto fortunata ad avere in tre show diversi, tre partner incredibilmente bravi. Per non parlare del numero di sceneggiatori che sono pronti a farsi avanti non appena c’è un’occasione.

L’universo di The Vampire Diaries e di The Originals è lo stesso, anche se non si intrecciano mai. Questo ha mai creato qualche difficoltà?

Ogni tanto inciampiamo in quelle che chiamo “trappole mistiche,” quando vogliamo prendere una certa direzione e ci rendiamo conto che non combacia con la mitologia dell’altro show, quindi dobbiamo correggere tutto ed essere sicuri di non infrangere nessuna regola.

Molto spesso, la regola generale è quella di tentare di far sembrare tutto più credibile possibile, così che la mitologia dei due show coincida, proprio per non esagerare e rischiare di cadere nel ridicolo con qualcosa che non riusciamo a tenere a bada. Certo, ogni tanto commettiamo qualche errore, ma non è così grave come potrebbe essere.

Sia The Vampire Diaries che The Originals hanno introdotto numerosi personaggi nuovi quest’anno. Quali sono le difficoltà che riscontri nel presentare tutti questi nuove facce in una volta?

Basta informare l’Australia dei casting e tutto si risolve. [Ride] La cosa più bella di un nuovo personaggio è avere qualcuno di nuovo per cui scrivere, e nuovi attori pieni di entusiasmo. Gli diamo il benvenuto nella nostra piccola famiglia che abbiamo costruito qui ad Atlanta e li vediamo innamorarsene. La cosa più frustrante è quando hai alte aspettative per un personaggio, ma ti rendi conto di aver sbagliato il casting. Tutto ciò che avevi in mente di fare con quel personaggio vola fuori dalla finestra.

Sai già se dirigerai qualcosa quest’anno?

Sì, ma non so quando. Ho dovuto rinunciare ad un’occasione perché sono stata impegnatissima [Ride]. Quindi devo capire quando si presenterà la prossima opportunità. Ho in programma di dirigere uno, se non due, degli show, per quest’anno.

Originals o TVD?

Con The Vampire Diaries sarei più a mio agio, sarebbe una scelta sicura. The Originals sarebbe una sfida interessante. Dipenderà da cosa mi sentirò di fare al momento giusto.

The Vampire Diaries e The Originals vanno in onda giovedì, rispettivamente alle 8 p.m. e 9 p.m., su The CW. Containment debutterà a metà stagione.

Fonte.

Traduzione a cura di Giuliana

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