Come Ian e Mickey di “Shameless” sono diventati la coppia più selvatica (e dolce) della TV

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Può un ragazzo dalla testa calda che gestisce un bordello nel South Side di Chicago trovare l’amore insieme a un go-go boy bipolare? Solo in “Shameless”! Abbiamo incontrato Noel Fisher e Cameron Monaghan che interpretano rispettivamente il pappone armato Mickey Milkovich e il suo spasimante mentalmente instabile Ian Gallagher per parlare di questa tenera eppure burrascosa storia d’amore del perché ha un impatto così grande sui fan. Naturalmente siamo arrivati a parlare di sesso, droga ed AK-47.

Come hanno fatto Ian e Mickey, due tipi tosti e sovversivi, a diventare una coppia così adorabile? Ormai puoi trovare il nome Gallavich sulle magliette, sui cappelli, sulle felpe e sulle tazze. E’ così sbagliato e allo stesso tempo così giusto!
Monaghan: Siamo diventati come il McDonald’s! Com’è successo? Sicuramente non è stata una cosa intenzionale. [Ride.] Stavamo cercando di farci odiare da tutti. Adesso siamo diventati un hashtag.
Fisher: Stranamente è una relazione universale — ma con molta violenza. Può eliminare dall’equazione l’omosessualità e resta comunque una storia nella quale ti puoi ritrovare perché parla di due persone che cercano di far funzionare la loro relazione nonostante la sorte devastante.
Monaghan: Sono dei ragazzi tosti, tenaci e sia che si scontrano, sia che stanno insieme, lo fanno sempre con una passione vera e con un significato vero. “Shameless” ha decisamente cambiato il mio modo di vedere le cose e di interagire con le persone. Adesso sono più sensibile alle cose che succedono agli altri. Scusate, mi sento come se mi stessi baciando il sedere da solo.
Fisher: Ma è vero! Questo show, con tutte le sue situazioni disfunzionali e incasinate ti fa veramente aprire il cuore e la mente.

Mickey non riesce a gestire la malattia di Ian e presto toccherà il fondo brutalmente. Perché questa cosa lo turba così tanto?
Fisher: Mickey è il tipo di persona che risolve i problemi di tutti — può sottomettere chiunque e qualsiasi cosa — ma non può fare niente contro questa cosa del bipolarismo. Si sente debole e non riesce a farsene una ragione.
Monaghan: Nessuno può aggiustare Ian. E’ lui che deve accettare la propria condizione, prendere i medicinali e affrontare la cosa, ma non ce la fa. Quindi adesso sono entrambi persi. Non si sa se la Gallavich arriverà alla fine della stagione.
Fisher: Ma chi vuole vederli felici? Chi vorrebbe un episodio dove i Gallavich si svegliano e preparano il caffè? “Hey! Non c’è la schiuma!” Non è proprio un cliffhanger.
Monaghan: Gallavich! [Ride].] Ci danno 5$ per ogni volta che lo diciamo.

L’arco nel quale Ian ruba il figlio di Mickey e va via dalla città è stata troppo inquietante — anche per “Shameless”.
Monaghan: Immagina com’è stato girare quelle scene! Ian ha lasciato che il bambino piangesse in macchina mentre lui rovista nel portabagagli alla ricerca di un pannolino. E il bambino non era finto! Poi quando i due poliziotti mi inseguivano i dovevo correre con il bambino tra le braccia. Abbiamo preso tutte le misure di sicurezza e la madre del bambino era a soli 3 metri di distanza, ma è stato il momento più terrificante della mia vita.

C’è stato anche un lato positivo nel rapimento del bambino? Ha aiutato Mickey a capire quanto ama suo figlio?
Fisher: Sì. Per molto tempo il bambino è stata un’ancora che lo stava bloccando.
Monaghan: Non giriamoci intorno. Mickey è stato praticamente violentato. Il suo omofobo padre l’ha costretto a fare sesso con una prostituta puntandogli una pistola contro e lei è rimasta incinta. Quindi questa storia dell’essere padre è sempre stata un po’ agrodolce per lui.
Fisher: Il mio personaggio non proviene da una famiglia dove si guardano le spalle l’un l’altro. Anzi, non sappiamo quasi niente sui Milkovich, tranne che sono in dei casini davvero grossi e possiedono armadi pieni di armi.
Monaghan: Sono sicuro che qualcuno in famiglia produca dell’uranio arricchito.
Fisher: I Gallagher si fanno sempre avanti. Se Fiona è in carcere, Lip prende il commando. Ma se Mickey finisce in carcere, sua sorella, Mandy, impiegherebbe settimana per accorgersi della sua assenza. E anche a quel punto direbbe “Chi cazzo se ne frega?”

Il coming out di Mickey — che si è concluso con una rissa al bar e l’intervento della polizia — è diventato un momento classico. Quanto sei stato felice quando hai ricevuto il copione?
Fisher: Tantissimo, soprattutto per Mickey. Per lui è stato perfetto venire allo scoperto in quel modo. Mickey e Ian che emergono dalla rissa sanguinanti e mal conciati è stato un momento molto bello e significativo per loro. La reazione degli spettatori è stata incredibile. Le persone sono state veramente toccate ed entusiaste, soprattutto dalla scena successiva quando Mickey è al bar e a nessuno interessa che lui sai gay.

E se Mickey non avesse fatto coming out? La loro relazione sarebbe sopravvissuta?
Monaghan: Non aveva scelta, doveva farlo. Era inevitabile. Non potevamo rimanere bloccati con la storia.
Fisher: Lo show costringe i nostri personaggi a crescere. Non ci sarebbe stata nessuna storia se Mickey fosse rimasto “chiuso dentro l’armadio”.

Cosa dicono i fan quando vi incontrano per la strada?
Monaghan: A me dicono cose del tipo “Hey, sembri più alto alla TV,” oppure il contrario “Sembri molto più piccolo.” [Ride.] Non so quale delle due sia un complimento. A volte mi capita anche “Hey, tu sei quel tizio che recita in quella cosa!” E io rispondo “Beh, sì lo sono!” E loro “Fantastico!” e poi semplicemente vanno via.
Fisher: I fan dicono sempre che quello che facciamo in “Shameless” ricorda loro delle proprie famiglie, il che un po’ mi preoccupa. Suppongo, però, che come persone non siamo molto diversi. In superficie forse sì, ma nel profondo siamo tutti simili in qualche folle modo. Guarda quante persone hanno fatto il tifo per Tony Soprano e l’hanno capito.

Siete entrambi nati esibizionisti o girare tutte quelle scene di sesso diventa imbarazzante?
Monaghan: Mi stai chiedendo se è strano il fatto che milioni di fan mi guardino mentre mi masturbo nel bagno ogni settimana nella sigla? Sì.
Fisher: E non sei semplicemente tu — sei tu di quando avevi 12 anni! Siamo alla 5a stagione e ancora devono cambiare la sigla.
Monaghan: Senti, tutti gli adolescenti lo fanno. Non mi vergogno a dirlo — ma sì, mi mette in imbarazzo. Adoro anche il fatto che la sigla sia ambientata in bagno, il posto dove tutti siamo più vulnerabili. Mostra il tono piccante, spiacevole e personale dello show.

Noel, sei geloso di non essere nella sigla?
Fisher: Veramente penso che Mickey sia appena fuori campo… e li osserva tutti. E’ così pervertito.
Monaghan: E forse ha una scorta segreta di pistole nel bagno, come in “The Godfather”!
Fisher: Tutte le scene di sesso sono un po’ strane, ma è molto più facile quando hai come compagno Cam.
Monaghan: Sì e poi è il nostro lavoro. La sessualità è una parte importante dei nostri personaggi, quindi ci sono tante cose folli e oscene che dobbiamo girare.
Fisher: Il giorno dopo che lo show va in onda ricevo sempre SMS dai miei amici che sono tipo “Quindi, ho visto un bel po’ di cose tue l’altra sera!”
Monaghan: Però io e Noel ci prendiamo in giro a vicenda così tanto mentre giriamo le scene che siamo già pronti per la reazione del pubblico. [Ride.] Quello che ci diciamo e molto peggiore di quanto gli altri potrebbero mai dire.

Fonte.

Traduzione a cura di Anamaria

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