The 100: Ricky Whittle parla di come si è sentito costretto a lasciare lo show e della misera morte di Lexa. Ecco la risposta dei produttori.

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Le ultime uscite di scena di The 100 stanno causando non poco clamore.

Martedì scorso, Ricky Whittle – il cui personaggio è morto lo scorso 31 marzo – ha confidato ad AfterBuzz che è stato lui stesso a decidere di andarsene, ma solo perché sentiva fosse la sua unica possibilità.

“All’inizio della stagione Lincoln avrebbe dovuto avere una sua storyline che è stata poi tagliata, completamente eliminata,” ha rivelato, spiegando come lo showrunner Jason Rothenberg avrebbe “abusato della sua posizione, rendendo il mio lavoro insostenibile. Si è comportato in modo spregevole e dovrebbe vergognarsene… Si è comportato da vero bullo: ha eliminato la mia storyline, mi ha tagliato le battute, ha fatto di tutto per rendere me e il personaggio il più insignificante possibile.”

Ma Whittle – che sarà protagonista della prossima serie di Starz, American Gods – non ha parlato solo della storyline di Lincoln. Ha fatto notare come Lexa fosse “un personaggio troppo incredibile per essere uccisa da un proiettile vagante,” e che diventando cattivo, Pike abbia “perso molta della sua complessità.”

Nonostante i suoi problemi con i responsabili dello show, e con il maltrattamento del suo personaggio, Whittle incoraggia comunque i fan a non mollare The 100:

“Ricordatevi che c’è una protagonista bisessuale [Clarke, interpretata da Eliza Taylor], ci sono Bryan e Miller, ci sono molti personaggi di colore in posizione di potere e donne molto forti. Allo show non manca niente, quindi non lo mollate. Restate con la mia famiglia e i miei amici.”

Jason Rothenberg ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Ricky Whittle è un attore di talento; ho apprezzato il suo lavoro in The 100 e gli auguro il meglio con il suo prossimo progetto, American Gods.”

 

 

Traduzione a cura di Giuliana

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