Rolling Stone: le 25 migliori serie horror di tutti i tempi.

Dai serial killer cuochi provetti agli ammazza vampiri, le pietre miliari del piccolo schermo coi mostri più spaventosi e i personaggi più stravaganti.

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Con tutto il rispetto per “Poltergeist – Demoniache Presenze” (Sono arrivaaati!), non c’è bisogno di una casa infestata in periferia perché un programma TV riesca a paralizzarti dal terrore. A partire dalle serie antologiche degli anni Sessanta con le loro storie, brevi ma capaci di scioccarti profondamente a livello psicologico, fino alle spettacolari serie cable dei nostri giorni, piene di spargimenti di sangue, molte delle più memorabili serie TV di sempre si sono incentrate su ciò che si aggira di notte. Con Halloween alle porte, abbiamo stilato una lista dei 25 migliori show horror nella storia della TV. Ammazza vampiri e succhia sangue super sexy, serial killer cervelloni e zombie mangia-cervelli, attività paranormali e corpulenti registi che ti augurano una “buonasera” — non manca nessuno all’appello. Non vi azzardate a cambiare canale.

25.HAI PAURA DEL BUIO? (1990-2000)

“Sperando nell’approvazione di Mezzanotte, vi racconterò una storia… La storia..” — completiamo noi la frase: la storia di una delle cause principali degli incubi di tutti i ragazzini degli anni ’90. Appuntamento fisso della maratona del sabato sera di Nickelodeon SNICK, questo show canadese racconta di un gruppo adolescenti che si raccontano a vicenda davanti al fuoco storie di paura con una quantità di cadaveri putrefatti e folli pagliacci sufficiente a traumatizzare un’intera generazione. Ma la prima volta non si scorda mai, e per molti spettatori, quella prima esperienza nel vedere qualcosa di così spaventoso da doverlo per forza vedere di nuovo ha rappresentato l’oscuro fascino dell’ horror così come avrebbe potuto qualsiasi altro classico per adulti.

 

24. THE VAMPIRE DIARIES (2009- in corso)



Ah, il piacere che si prova nel guardare giovani super sexy a petto nudo strapparsi via il cuore a vicenda! E’ praticamente la ricetta di ogni show della CW; The Vampire Diaries ha preso alla lettera questa semplice metafora. Sexy, divertente, e spesso incredibilmente violento per essere un teen drama, in TVD ci sono tutta l’angst e la sensualità che ti aspetteresti da uno show del genere. Ma la serie vanta anche tutta una serie di sorprendentemente complicati elementi mitologici, svelati dai personaggi, morso dopo morso. Nel cast della serie tre attori principali meravigliosamente tenebrosi: Nina Dobrev in un doppio ruolo, quello di un’ innocente liceale e quello della sua doppelgänger vampira; Paul Wesley è invece Stefan Salvatore, “giovane”a malincuore non-morto; e infine un attore dallo sguardo magnetico, Ian Somerhalder, nel ruolo del suo fratello cattivo.

23. I RACCONTI DELLA CRIPTA (1989 – 1996)

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“Salve, creature delle tenebre!” Molti mostri sono passati davanti agli occhi degli spettatori durante i sette anni di vita di questa famosissima serie antologica, ma i giochi di parole del Custode della Cripta potrebbero essere stata la parte più spaventosa di tutto lo show. Tuttavia, non è questo il punto: quando dei famosi scrittori come Robert Zemeckis, Joel Silver, Walter Hill, e Richard Donner si sono accordati con HBO per adattare gli ignobili e raccapriccianti racconti del terrore della leggendaria casa editrice degli anni ‘50 EC Comics, lo scopo prefissato era semplicemente quello di divertirsi tanto. Approfittando ampiamente della politica delle rete via cavo che dava carta bianca per quanto riguarda scene di violenza e nudo, I Racconti Della Cripta  era una  celebrazione del passato succosamente spaventoso dell’horror; il fatto che abbia chiamato a sé attori che vanno da  Demi Moore e Arnold Schwarzeneggera Joe Pesci e Whoopi Goldberg è stata semplicemtne la ciliegina sulla torta di questo superspaventoso show.

 

22. OLTRE I LIMITI (1963 – 1965) (inedita in Italia)

“Non c’è niente che non vada col vostro televisore. Non cercate di sistemarlo. Abbiamo preso controllo della trasmissione.” Le parole che davano inizio alla serie antologica degli anni 60 erano un monologo di aperture più che una dichiarazione di guerra contro l’estetica. Oggi lo show è ricordato principalmente come  “quello che non è  Ai Confini Della Realtà,” ma il tono ne reggeva il confronto, sia a livello visuale che di scrittura.  Joseph Stefano, che scrisse la sceneggiatura di Psycho, produsse la prima stagione e scrisse più episodi di chiunque altro.

21. KOLCHAK: THE NIGHT STALKER (1974 – 1975)

Molto prima che  Mulder e Scully divenissero una creatura di Chris Carter, un altro investigatore molto caparbio risolveva i casi  troppo strani perché ci potessero lavorare le normali autorità. Quell’uomo era  Carl Kolchak, reporter di Chicago, i cui intrighi con le forze oscure e il crimine con cui la polizia non si voleva affatto avere a che fare hanno aiutato a sviluppare The X-Files vent’anni dopo. Kolchak ha preso parte a due film TV su serial killer con origini sovrannaturali (Una Storia Allucinante e Lo Strangolatore Della Notte), come anche alla serie del 1974 nata sulla scia del loro successo. Il suo schema da mostro-della-settimana poi a lungo andare divenne deprimente, arrivando alla cancellazione dello show  prima di poter finire un’intera stagione. Ma la giusta dose di paranoia dell’epoca — tutt’attorno a noi vi erano davvero degli eventi “sinistri” e “sovrannaturali” – ha avuto un forte impatto sul quel lato dell’horror che ha alimentato le prime teorie del complotto.

20.GHOST HUNTERS (2004 – in corso)

Ok, sicuramente come scienziati la crew del TAPS (The Atlantic Paranormal Society) non vincerà il Premio Nobel a breve. Ma che mi dite di loro come visionary dell’horror in TV? Date a  Jason Hawes, Grant Wilson e compagnia cantante qualsiasi premio essi vogliano. Consapevolmente o no, questa intraprendente crew di  indagatori del paranormale professionisti/dilettanti crea una spettrale magia nel piccolo schermo grazie alle loro esplorazioni di case abbandonate, facendo leva sull’elemento chiavedi ogni buona storia del terrore: la sospensione della realtà da parte del pubblico. Si tratta di  Blair Witch o Paranormal Activity dopo aver subito un Reality TV Makeover. Spaventarsi per delle ombre non è mai stato così divertente.

19. THE RETURNED (2012 – in corso)

Quando i morti spuntano fuori dalle loro tombe, non c’è dubbio sul fatto che sarà un disastro . Questa serie francese ha un approccio differente: cosa succederebbe se i morti ritornassero esattamente come erano prima? Sì, le misteriose forze sovrannaturali che hanno portato i morti di una cittadina francese a tornare e a cercare di andare avanti con le loro vite sono state terribili. Ma la serie ha raggiunto il suo punto più oscuro quando la comunità si è adattata — ha cercato di adattarsi, anzi, ha fallito nel cercare di adattarsi — alla vita con persone con cui ormai si erano abituati a vivere senza, spesso con catastrofiche conseguenze.

18. DARK SHADOWS (1966 – 1971)

Storie di carattere sovrannaturale di ogni sorta possono risalire in cerca delle loro origini fino a  Barnabas Collins, il vampiro (interpretato da Jonathan Frid) che ha reso Dark Shadows un appuntamento da non perdere nella programmazione televisiva ai suoi tempi. Nella serie in realtà non appare fino al 1967, un anno dopo l’inizio del viaggio di cinque anni di questa serie nella rete ABC, ma dopo essere stato liberato dalle catene con cui era stato rinchiuso in una bara,  il suo arrivo ha incantato il giovane ed impressionabile pubblico. Da quel momento in poi, questa serie del pomeriggio passò dall’essere una semplice storia dal sapore gotico all’essere a tutti gli effetti un racconto del paranormale, infilando streghe e lupi mannari dentro le sue succulente  storie su amori perduti. Una serie diventata ora un cult.

17. TRUE BLOOD (2008 – 2014)

Non lasciatevi ingannare dalle ultime disastrose stagioni: per qualche anno, lo showrunner di Six Feet Under  Alan Ball è stato a capo del più sexy e sanguinoso show sulla terra. Il suo adattamento dei libri di Charlaine Harris — sulla cameriera con poteri telepatici Sookie Stackhouse, i suoi spasimanti vampire Bill Compton e Eric Northman, e svariate altre creature del luogo — potrebbe non aver aver completamente soddisfatto le aspettative che la sigla iniziale prometteva (I Wanna Do Bad Things With You). Però diamine amico, non si può dire che non ci abbia regalato qualche brivido e versamenti di sangue del più alto livello nella TV horror . E inoltre, ha dato ai fan dei vampiri decisamente annoiati da quella pagliacciata di Twilight una storia d’amore con qualche morso in più. Ci si può sbilanciare e dire che né l’atmosfera gotica della Louisiana  in True Detective né la letale sensualità di Hannibal esisterebbero se non ci fosse stato questo show.

 16. MASTERS OF HORROR (2005 – 2007)

Date un’occhiata alla sfilza di nomi importanti che si sono profusi nella lavorazione a questa serie di Showtime— John Carpenter, Joe Dante, Tobe Hooper, Dario Argento, John Landis — ed è difficile pensare che la serie non abbia campato solo vivendo della Gloria di chi ha contribuito ad essa. Concepita dal regista Mick Garris come un una sorta di “laboratorio” in cui a turno avrebbero potuto sperimentare e lavorare i migliori scrittori e registi del genere, lo show ci ha regalato una serie di storie brevi agghiaccianti, come il lavoro di Carpenter  “Cigarette Burns” (con un Norman Reedus pre-Walking Dead  nei panni di un cinefilo alla ricerca di una pellicola maledetta) e il delirio a base di zombie di Dante senza esclusione di colpi  “Homecoming”.

15. ALFRED HITCHCOCK PRESENTA (1955 – 1962)

L’inquietante sigla di apertura, l’inconfondibile silhouette, il pacato e sornione “Buonaseera” — quando Alfred Hitchcock ha migrato dal grande al piccolo schermo per fare una serie a cadenza settimanale, era il suo forte carisma l’attrazione principale. In aggiunta all’uso del suo saluto per diventare una personificazione dell’horror (che Tippi Hedren senza dubbio non troverebbe appropriato), Hitch ha successivamente affinato le sue capacità direttoriali con quasi 20 episodi della serie, gudagnandosi due nomination agli Emmy. Ma probabilmente il più grande contributo apportato al genere horror dallo show è stato l’uso che Hitchcock fece di gran parte della sua crew— meno dispendiosa di quanto solitamente Hollywood si aspetterebbe — per girare un film (di cui si diceva sarebbe stato un flop prima ancora che approdasse ne cinema) chiamato Psycho.

14. A HAUNTING – FANTASMI E PRESENZE (2005 – in corso)

Ci sono due tipi di persone che guardano serie horror: quelli che vedono una serie sulle rievocazioni in una Top 25 e pensano “meh?”, e quelli che subito annuiscono concordando. Spesso prendendo spunto dai casi  degli investigatori di Amityville Horror Ed e Lorraine Warren, questa serie di Discovery Channel mette in scena incontri realmente avvenuti (a quanto pare) con fantasmi, demoni  e poltergeist,  con salti per la paura e minacciose apparizioni nello specchio. Ma incentrando il terrore su storie  di vite ad un bivio — sembra che ogni episodio cominci con un divorziato in cerca di “un nuovo inizio” in una vecchia casa un po’ inquietante — funge da quadro del ventunesimo secolo su cosa ci spaventa.

13. PENNY DREADFUL (2014 – in corso)

A partire da  Philip José Farmer e Alan Moore fino a  Abbott  e Costello,  vari artisti hanno ideato per anni dei mashup tra  eroi, cattivi, miti, e mostri. Cosa, dunque, potrebbe offrirci questa serie di Showtime, che mischia personaggi di Frankenstein, Dracula, Dorian Grey, Dr. Jekyll & Mr. Hyde, che non abbiamo già visto? Molto, incluse delle performance piene di carisma (in particolare di Eva Green e Josh Hartnett), un design e uno stile gotico che anche per degli standard televisivi è sorprendentemente accurato e ricco, e innumerevoli altri elementi sovrannaturali che creano insieme un’atmosfera, beh, di “terrore” (dreadful in inglese significa = terribile, spaventoso). Ma cosa più importante, c’è la volontà di trattare le paure e i desideri dei suoi personaggi in maniera seria e approfondita, proprio come  Mary Shelley, Bram Stoker, e Oscar Wilde fecero ai loro tempi. E questo è ciò che fa la differenza.

12. MISTERO IN GALLERIA (1969 – 1973)

Hai già definito un genere televisivo che lascia molto alla speculazione, un genere molto complicato da un punto di vista intellettuale, lo hai definito per un’ intera generazione di spettatori. Cos’altro puoi ancora fare? Se sei Rod Serling, la risposta è semplice: vai a  colpire sull’horror psicologico e raddoppi la dose di oscurità. La serie TV dell’era di Nixon presentava  brevi, sagaci e spaventose vignette (solitamente quattro per puntata) alimentate da omicidi, sensi di colpa, vendetta, fantasmi, e inutilizzati poteri della mente. Adattando lavori dei padri del genere come H.P. Lovecraft, August Derleth, Clark Ashton Smith, e Fritz Leiber, Serling si sono poi create I presupposti perché lo show diventasse leggendaria. Ah, e vi abbiamo detto che  Steven Spielberg ha debuttato come regista proprio girando l’episodio pilota di questa serie?

11. THE KINGDOM – IL REGNO (1994 – 1997)

Prima di aiutare a soffocare una rivoluzione artistica e prima che la sua incorreggibile intemperanza alle conferenze lo rendesse il più grande troll del mondo del cinema, il regista danese Lars Von Trier fece uno show televisivo con un semplice scopo: portare il livello di terrore fino all’ennesimo livello. Le due serie da quattro episodi che ha realizzato per la TV danese  (ne aveva pianificato una terza, ma abbandonò il progetto perché troppi membri principali del cast continuavano a morire) racconta le vite terrene e ultraterrene di dottori e pazienti di un ospedale infernale di Copenhagen. Le storie includono fantasmi, orrori, e ogni sorta di stranezze, tutte messe insieme per creare uno dei più singolari ibridi del piccolo schermo.

10. SUPERNATURAL (2005 – in corso)

Se esiste un tallone d’Achille per il genere Horror, si tratta di personaggi con pochissimo spessore: perché scervellarsi nel creare la nuova Jane Eyre se tanto finirà con l’essere fatta a pezzi da una motosega? Ma nessuna serie può sopravvivere se nessuno si affeziona ai tuoi personaggi, e questo show della CW ha preso a cuore tale insegnamento. La saga dei fratelli cacciatori di demoni Sam e Dean Winchester è tenuta in piedi quasi interamente dalla connessione emotiva creatasi tra pubblico e cast, merito delle coinvolgenti performance di  Jared Padalecki e Jensen Ackles. Sì, lo scopo iniziale del creatore Eric Kipke di “spaventare a morte il pubblico” viene raggiunto su base settimanale, ma anche quando i nostri personaggi sono in un terribile pericolo e niente può fermare i mostri, è il legame tra i due fratelli che rende questo show amatissimo dai fan.

 

9. THE WALKING DEAD (2010 – in corso)

Originariamente un fumetto sugli zombie creato dallo scrittore Robert Kirkman e dagli artisti Tony Moore e Charlie Adlard, The Walking Dead era ciò che era: un indipendente storia a fumetti in bianco e nero che lentamente ha eclissato tutta una serie di altri fumetti, tanto da essere famosa quasi ai livelli dei fumetti dei supereroi DC/Marvel.  Come show televisivo, TWD ha riscosso un incredibile successo. E’ partito, grazie al regista di Le Ali Della Libertà Frank Darabont, come un drama horror di prestigio così alto da meritarsi di condividere la stessa fascia oraria sulla AMC di  Mad Men; svariati showrunner e decine di milioni di spettatori dopo, è una valanga di ratings che mostra a che livelli si possa arrivare quando si ha un gusto per il cruento forte quanto quello dei non morti durante i loro attacchi.

8. AMERICAN HORROR STORY (2011 – in corso)

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La serie di Ryan Murphy per FX è stata un palco su cui si sono esibiti alcuni dei più famosi cliché che l’horror ha da offrire visivamente — pagliacci assassini, suore demoniache, alberghi infestati: nominane uno e sicuramente Murphy lo avrà introdotto nella serie. Ma ogni circo ha bisogno di attrazioni,e  Murphy ha assoldato un’allucinante rosa di attrici per ricoprire quel ruolo, da Kathy Bates a Emma Roberts, da Glenn Close a Lady Gaga. E in un’era in cui ciò che continua ad offrire questo genere sul grande schermo è caratterizzato da minimalismo e found footage, la politica  di AHS del “mettere sempre più carne al fuoco”  è un tuffo nel passato, che riporta ai tempi del Grand Guignol. Si tratta dell’horror dell’era delle GIF animate.

7. BLACK MIRROR (2011 – in corso)

Se ti serve riassumere in breve la serie antologica britannica del satirico Charlie Brooker, acclamata in tutto il mondo, chiamarla Ai Confini Dela Realtà: l’App  è un buon modo. Così come lo show di Rod Serling, questa serie britannica, con star diverse ad ogni episodio, prende elementi sia dell’horror che della fantascienza per dipingere un quadro sulle ansie e le inquietudini del mondo contemporaneo — con un occhio di riguardo sulle tecnologie e il loro potenziale di alienazione e de-umanizzazione. I suoi episodi migliori (quella stretta allo stomaco che provi vedendo  “Ricordi pericolosi,” il black humor, la forte satira di “Messaggio al Primo Ministro”) dimostrano che l’era dei selfie e dei social network ci ha semplicemente fornito di nuovi strumenti per farci l’un l’altro lo stesso tipo di male che ci siamo sempre fatti. E l’episodio della seconda serie  “Orso Bianco,” in cui una donna si sveglia in una strana casa senza avere alcuna idea di come vi è arrivata, è una presa di posizione distorta e agghiacciante riguardo il sistema dei delitti e delle pene, una delle più inquietanti che la TV ci abbia mai mostrato.

6. TRUE DETECTIVE (2014 – in corso)

Dimenticate per un attimo la seconda stagione della serie antologica di  HBO  LA-noir, uno show horror di diversa natura; concentratevi invece su Carcosa, sul Yellow King, e sul fatto che Nic Pizzolatto e Cary Fukunaga abbiano avuto una caterva di spettatori  simili ad una via di mezzo tra H.P. Lovecraft e uno schizofrenico paranoico. La prima stagione di questa serie, supernova dei crime drama, con Matthew McConaughey e Woody Harrelson, trova forza nelle sue sfumatura oscure, in un vibe surreale,  e in una fottutamente spaventosa storia sui serial killer , i boschi e una potente macchina politica. Alla fine non c’era nulla di carattere sovrannaturale, neanche un po’— ma a chi importa? Il viaggio è stato abbastanza da incubo così.

5.Buffy the Vampire Slayer’ (1997-2003)

 

 

Il liceo è davvero l’inferno sceso in terra! La geniale serie di Joss Whedon prendeva una metafora potente per promettere angst agli adolescenti, aggiungendo un paio di zanne e dando all’eroina protagonista un paletto. Buffy Summers e la sua Scooby Gang hanno avuto a che fare con un numero infinito di minacce e mostri , ma come Twin Peaks prima di lui, Buffy ha realizzato che il vero orrore risiede nelle esperienze umane; la morte della madre di  Buffy è stato uno dei momenti televisivi più strazianti, senza un solo demone in scena. Detto ciò, ci sono poche cose in TV più spaventose del vedere i  Gentiluomini dell’episodio “L’urlo che uccide” passare, sorridere e silenziosamente lasciarti senza parole e strappandoti via il cuore (in senso letterale in entrambi i casi!).

4. X-FILES (1993 – 2002)

“La verità è là fuori”— la verità è che la vasta  serie thriller scify di Chris Carter è anche un’eccezionale esempio dell’ horror in TV. Nel corso degli episodi, che raccontano il viaggio dei due agenti dell’FBI Mulder e Scully attraverso un labirinto di misteri, tra governo ed extraterrestri,  X-Files spesso e volentieri la faceva fare sotto ai suoi spettatori. Dall’atmosfera Artica dell’incredibile debutto della prima stagione “Morte tra I ghiacci” , all’ episodio- richiamo al  Texas Chainsaw Massacre “La Casa dei Mostri,” (ancora oggetto di polemiche e critiche dovute ad una limitatezza di vedute) , i migliori episodi dello show, i più raccapriccianti, da far accapponare la pelle, dopo tutti questi anni, ancora non hanno perso alcun potere quando si tratta di turbarci profondamente.

3. HANNIBAL (2013 – 2015)

Come diavolo ha fatto uno show così audace dal punto di vista visuale, così perverso nella narrazione, e così sconvolgente e cruento  come  Hannibal a finire sulla NBC? Prima della sfortunata e precipitosa cancellazione durante la terza stagione, l’adattamento della serie di romanzi di Thomas Harris da parte di Bryan Fuller — con protagonisti lo psichiatra cannibale Hannibal Lecter e il suo arci nemico/amico, profiler dell’ FBI, Will Graham — non era niente poco di meno che il sogno delirante di qualsiasi amante dell’horror. L’ omicidio è visto come un’arte, rimuovendo carne e cartilagine dal corpo umano lentamente, in maniera sensuale e spettacolare per poter mostrare l’oscurità del cuore umano. Nel fare ciò in pratica ha più o meno fatto sembrare qualsiasi altro film di prestigio appartenente a questo genere nient’altro che un video amatoriale. Come diceva il Fantasma dell’Opera: Guarda, riempi i tuoi occhi, soddisfa la tua anima della mia inaudita bruttezza!

2. AI CONFINI DELLA REALTA’ (1959-1964)

Mentre la maggior parte degli show in  TV poco più pi una blanda forma di intrattenimento tra una pubblicità e l’altra, vi era uno show che si proponeva come  un viaggio dentro un’altra dimensione. La serie antologica di Rod Serling, serie che ha definito un intero genere, ha fatto scaturire le sue storie dalla penna dei più grandi scrittori del genere al mondo, dando vita ad un’infinita serie di episodi autoconclusivi , tutti  in egual misura spaventosissimi e stimolanti: l’avvertimento su di un’apocalisse nucleare “La barriera della solitudine”, il terrore della telepatia in “Un piccolo mostro” ; l’ironia di un’invasione aliena in “Servire l’Uomo”; la resa dei conti/disfatta ad alta quota di William Shatner e il suo amico in “Incubo a 20,000 Piedi.” Nelle sue migliori storie, horror, sci-fi e fantasy erano una porta aperta sulle paure e  speranze che caratterizzavano un Paese in transizione (Stati Uniti). Esattamente quarant’anni prima della nuova Golden Age della TV, Ai Confini Della Realtà aveva già creato capolavori partendo da elementi della cultura di massa.

1. I SEGRETI DI TWIN PEAKS (1990-1991)

“Chi Ha Ucciso Laura Palmer?” era la domanda chiave alla base del capolavoro dell’omicidio di  David Lynch and Mark Frost, ma la risposta non è mai stata una mera questione sul “chi è stato”. La morte di Laura, così come la sua vita,  contiene in sé un oceano di male nascosto sotto la superficie – nello specifico un gruppo di terrificanti entità sovrannaturali provenienti da un’altra dimensione della realtà, chiamate La Loggia Nera. Esse erano personificate in un essere chiamato Bob: interpretato dallo scenografo e poi attore Frank Silva, questo demone dai lunghi capelli grigi e dalla giacca in jeans, che ridacchia e strilla, aveva l’aspetto di un eccentrico metallaro — lui che cammina nel soggiorno degli  Haywards verso la camera da presa è in assoluto la scena più spaventosa mai mostrata in TV.  (Cercate di non rabbrividire mentre la guardate. Ma non ci riuscirete.) Ma fra le surreali ed eccentriche tende rosse, Lynch e Frost non hanno mai perso di vista la sofferenza umana che è il cuore dell’orrore. Questo è ciò che continua a fare de I Segreti Di Twin Peaks il campione assoluto dell’horror televisivo.

 

Fonte. 

 

Traduzione a cura di Matilde 

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