Recensione di Daniele: Grey’s Anatomy 12×17 I Wear The Face

È stato l’episodio del conflitto interiore, quello tra Jackson e April, Penny e Stephanie, April e Arizona, Stephanie e Amelia… insomma, da che parte schierarsi?

Ho passato i primi 20 minuti di show ad odiare una delle parti coinvolte nei vari Team, e i successivi 20 a cambiare totalmente idea.

Se questo episodio lo dovesse giudicare la magistratura italiana, lo rimanderebbe con una “sospensione di giudizio” e fisserebbe il prossimo appello in aula nel 2025.

Ma siamo in Grey’s Anatomy, dove la giostra non smette mai di girare e siamo sicuri che la metà delle persone coinvolte in questo processo non arriverà nemmeno al capodanno del 2018.

Dobbiamo farlo ora, qui e subito, una sentenza lampo come fossimo a Forum.

Dove ci schieriamo, ci urliamo contro e poi mettiamo i sassi sulla bilancia della giustizia.

 

Facciamo un excursus di tutti i casi della settimana, punto per punto.

 

 

 

  • Gli Avery

Continuano le lotte di potere della dinastia Avery, una parentesi a mio giudizio, gradevole.

Partiamo con lei, la Queen of Penis tornata in città a difendere il suo impero.

Se settimana scorsa mi ero schierato con lei (pur essendo #TeamApril) solo per il semplice fatto che ho un debole per le matrone, per le Stephanie Forrester del piccolo schermo, questa settimana la mia scelta non cambia, anzi, si rafforza, dopo aver saputo come e perchè è diventata Caterina la Sanguinaria.

Non so se conosceremo mai, magari in flashback, questo Donald Trump che ha ferito la nostra Regina, così solo per associare un volto a questo stronzo, per sputargli virtualmente in un occhio con una gif di Tina Cipollari.

Ma anche se resterà sempre un fantasma nella storyline degli Avery, possiamo odiarlo e insultarlo lo stesso.

Tutti i nemici della Regina, sono miei nemici.

Io: Stefano Orfei, Catherine Avery: Simona Ventura.

E in un tempo in cui le dinastie sono in declino, come fossimo minacciati di nuovo da un imminente Rivoluzione Francese meglio nota con il nome “Il Segreto”, bisogna difenderci con tutti i mezzi necessari.

 

Ci sono cose per cui vale la pena andare in guerra” dal Vangelo secondo Catherine, lettera ai Kepner.

E non posso che essere d’accordo.

Gli Avery sono ufficialmente in guerra.

E per ‘Avery’ intendo i due coniugi, i nostri Brooke e Ridge del momento, reduci dal successo del Jarpil – The Movie che può essere considerato la versione Greysaniana dell’episodio 1×12 di Shadowhunters, quello intitolato “Malec”.

Che nuovo confine di zarroganza televisiva, adorbs.

Vi avevo già anticipato settimana scorsa che Jackson non avrebbe fatto causa alla sua ex moglie, perchè in fondo avrà anche l’aspetto da Chuck Bass, ma ha il cuore di un Nate Archibald.

Ironia della sorte: Catherine voleva che suo figlio si comportasse da Avery, che lo tirasse fuori (il carattere da ricco rampollo di Manhattan) e le dicesse “no Mà, i nomi degli avvocati che mi hai dato sono da povery, io voglio er meglio. Chiamami la Keating” e BOOM crossover con HTGAWM, e invece quella che alla fine si è comportata da Avery è stata proprio April Kepner.

Che April fools Queen C, e non era nemmeno 1 Aprile.

Ritorna uno dei più grandi big villain della serie: il tempismo.

Quello che ti fa arrivare con un abito da sera strepitoso in ospedale un secondo dopo che l’amore della tua vita è morto.

O quello che ti porta una figlia incinta o un bambino da un’altra, proprio quando hai deciso di dare al tuo partner una seconda occasione.

Solo Meredith Grey sa come farsi beffe del tempismo.

Lei che arriva alla roulotte di Derek per parlargli ma non lo trova e nel frattempo non si arrende, sfancula il pessimo tempismo e ci costruisce sopra una casa di candele.

Non a caso SPIRITO GUIDA.

E in questo episodio, con un pessimo tempismo, gli Avery si regalano rispettivamente una proposta di pace e una di guerra.

Da che parte sto?

Da entrambe.

Su Jake non c’è bisogno di aggiungere il perchè, su April forse si.

Insomma, voi cosa avreste fatto se aveste saputo che una delle famiglie più potenti della nazione vuole annientarvi in tribunale?

Non possiamo fare una colpa ad April per essersi tutelata come ha fatto.

Per aver pensato a se stessa e al bambino.

E poi un ordinanza restrittiva si può sempre ritirare, perciò credo che alla fine vincerà il #TeamCullaColFiocco.

 

 

 

  • April&Arizona

Continuiamo a parlare di April che ormai ha imparato a schivare colpi a destra e a manca come una ninja esperta che Daredevil levate che le fai ombra.

Capite perchè sono #TeamApril?

Perchè ormai questa poveretta si sveglia con la paura di aprire la porta al lattaio perchè teme di ricevere una coltellata alle spalle pure da lui.

Dopo Jackson suo marito, Catherine sua suocera, il colpo di grazia è arrivato per mano di Arizona, la sua persona.

Manca solo la madre che in un fantomatico processo testimoni contro di lei.

Non a caso il mese di Marzo sarà ricordato come l’Aprilicidio.

Ah già, sei incinta.
Minchia che sfiga.

 

Il caso di questa settimana di cui le due ex amiche si sono occupate è servito solo per invertire i loro ruoli nella faccenda dell’Aprilicidio e far capire ad entrambe, con logica razionale questa volta, le rispettive posizioni.

Abbiamo un Arizona che ora vuole mantenere il segreto della gravidanza e una April che invece vuole spoilerare.

Forse perchè Mara all’isola ha smesso di fare l’Ausiello della situazione per dedicarsi a salvare vite.

Inizialmente ero con Arizona, perchè con tutta la faccenda dei medici obiettori sull’aborto di questi giorni, non potevo che stare con la bionda.

Il legame di fiducia tra medico e paziente, il segreto professionale, è vitale.

Tra medici obiettori che si rifiutano di fare il loro mestiere e aiutare la gente e medici che non rispettano la volontà del paziente e il segreto professionale, non dobbiamo stupirci se casi come quello della ragazzina di questo episodio, non sono isolati.

Se nemmeno in un ambiente professionale come un consultorio o un ospedale non trovano quella sicurezza che si aspettano di ricevere e che in famiglia è assente, allora l’intero sistema collassa.

Ora, non sto dicendo che quella ragazzina doveva abortire, perchè non è il caso e nemmeno lei lo voleva, ma Arizona ha portato in luce quello che è un aspetto fondamentale e cruciale di oggi: il segreto professionale e i suoi limiti.

A metà episodio però, ho cambiato idea e mi sono schierato dalla parte di April.

Perchè a 11\14 anni sarai anche sessualmente attivo e quindi maturo da un punto di vista fisico, ma se io a 22 anni becco una puntata dei Pokemon in tv e non cambio canale, allora siamo tutti d’accordo sul fatto che la maturità non può basarsi solo su quella sessuale.

E infatti siamo di fronte a una bambina spaventata e incinta che voleva solo la sua mamma.

 

 

 

  • Stephanie, Amelia, Penny

In questo episodio stava succedendo una specie di… miracolo o catastrofe, non so come interpretarlo.

Dopo 20 minuti ho stoppato perchè mi sentivo come Elena Gilbert quando non sapeva se preferiva il paletto di Damon o quello di Stefan.

Il punto è che per la prima volta dopo 17 episodi, sono venute a mancare quelle barriere che mi impediscono sempre di provare empatia per Penny.

Ero in crisi ragazzi, quando ho capito che nella faccenda Stephanie vs Penny ero #TeamPenny.

Mi sono proprio spaventato, attacco di panico, sono uscito fuori per controllare se per caso piovessero sangue e cavallette dal cielo, ero davanti al pc che urlavo: “ALVIN, ALVIN, ALVIIIIIIIIN” perchè non sapevo come andare avanti, come convivere con questo strano sentimento.

Ero tipo il Lucifer di Fox che per la prima volta sperimenta le emozioni dell’umanità.

Ancora adesso se ci penso, sono qui che respiro affannosamente in un sacchetto per pop corn.

Che ansia.

Ero #TeamPenny un po’ perchè Stephanie Edwards l’ho sempre tollerata con quella passività con cui si convive con i mali minori della vita, quelli che ci sono e vabbè, dobbiamo farcene una ragione.

Poi perchè la versione con il chitarrista è stato un chiaro affronto alla sacralità dell’OTP Izzie\Danny e io odio il tarocco.

Insomma, è solo per Izzie Stevens e Danny Duquette che quando mi chiedono se ho avuto una bella infanzia, esco dalla stanza rifiutandomi di rispondere con Chasing Cars in riproduzione sull’iPhone.

Perchè se sei un 11enne e vedi lo straziante momento della morte di Denny Duquette allora la tua infanzia è stata compromessa, rovinata.

Non importa quante macchinine, classici Disney, peluche, o uova Kinder i tuoi ti abbiano regalato.

Non sono stati capaci di tutelarti e proteggerti dai mali della vita come Shonda Rhimes.

Quindi il loro intero sistema educativo è stato un fallimento.

Un danno, un trauma indelebile che nemmeno Tata Lucia saprebbe riparare.

Così, mentre i miei amici si lagnavano perchè il prossimo episodio dei Digimon era troppo lontano, io affrontavo già quel dolore meschino, adulto ed esistenzialista che ti porta a pensare cose come:

la vita è un pendolo che oscilla tra noia e dolore, tra un finale di stagione di Grey’s e l’altro” “perchè nasciamo se poi tanto dobbiamo morire? Perchè andiamo a scuola, studiamo, lavoriamo, se poi ci aspetta Shonda Rhimes la morte?”

Sono sempre stato Grey sin da piccolo, giravo anch’io col Game Boy in mano e gli occhi spauriti come Meredith Grey con Jane Anatomica tra i corridoi del Seattle Grace Hospital.

Ma va bene così ragazzi, perchè non è Grey’s Anatomy se non ti distrugge.

Se volevo l’allegria e la spensieratezza dell’infanzia, mi sarei visto la versione del Mondo di Patty dei primi anni 2000..

Qualsiasi poracciata spagnola\argentina che andasse di moda all’epoca.

C’è chi nasce per show come Grey’s Anatomy e chi per Violetta.

È la vita.

E la vita è fatta di scelte come questa.

Quindi, potete immaginare con quanto fastidio ho vissuto questa cosa tra Stephanie e il paziente.

Poi quando la Edwards ha urlato: “lei viene da ChinaTown” e Penny ha sentito e ha fatto quello sguardo da ragazza manga, con quegli occhioni giganti e luccicosi da Sailor Moon alla morte di Milord, mi si è stretto il cuore.

Perchè va bene che queste cose cattive a Penny le abbia dette anch’io, ma ehy bitch, io sono #TeamMerDer, c’è proprio una legge universale che mi costringe a farlo.

Tu Stephanie?

Non mi pare di averti vista in lacrime al funerale nella 11×22.

Quindi momento di paura e smarrimento quando mi sono ritrovato, per la prima volta dopo quasi 20 episodi, dalla parte di Penny.

Mi è venuta a mancare una certezza.

 

Poi è arrivata la scena finale, quella con Step che si scusa con la Blake e lei che fa tutta la santarellina e omette di dire che si è iscritta anche lei per la borsa di studio.

E allora il mondo è ritornato a girare nel verso giusto, io mi sono liberato da quell’inquietudine nell’essere #TeamPenny e ho capito perchè è giusto tollerare Stephanie se paragonata  alla Blake.

Di nuovo scelgo il male minore.

Penny simpatica è durata quanto Enzo Salvi all’isola.

Perchè la parte diabolica, da serpe, il sangue demoniaco che scorre dentro di lei ha avuto la meglio ancora una volta ed è riemersa dagli abissi della 11×21, la Penny666 che tutti conosciamo con la sua natura satanica ora nota anche alle sua amiche di corso.

Perdoname Derek por mi cedimento loco.

Su Amelia devo dire che in questo caso ha peccato di lealtà verso Stephanie.

Che ne è stato dell’essere supereroi insieme, del Batman e Robin, di lei che ti ha sostenuto nei momenti in cui ti scolavi pure l’acqua dei portafiori di casa?

 

 

 

  • Owen e Nathan

Su un unico caso questa settimana non ho avuto cedimenti.

Ma nemmeno per mezzo secondo.

Sono #TeamRiggs e ci resto, fino in fondo.

Dalla nave non scendo.

Non importa quanti dettagli scabrosi usciranno quando Owen continuerà a sputtanarlo come hanno fatto Lucas e Giulia con Tara a Uomini & Donne, io sono fedele e leale alla causa.

Ho proprio un debole per gli outsider, quelli incompresi, tormentati come Riggs.

Owen ormai è completamente andato.

Ha la stessa stabilità mentale di Klaus Mikaelson quando riceve visite dai parenti.

10 episodi fa, a detta di lui, Riggs le aveva ammazzato la sorella.

Ora se ne esce con la cosa di Riggs che infilava il bisturi in ogni corpo disponibile e una povera ragazzina che scappa da lui come Marco col treno delle 7.30

Ormai hai perso di credibilità, il pubblico ti verrà contro.

In tutto questo però, Owen ha offerto una sfida a Meredith.

Le ha servito un rompicapo su un piatto d’argento.

Già la vedo, quella parte teen and slutty di lei che non è morta ma è solo sepolta, che è attratta da tutta questa situazione.

Dall’imperfezione di Riggs che Owen ha svelato, dal suo lato Grey.

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eredith Grey fa amicizia con i serial killer, che sarà mai un adultero.
Ci è già passata, poi.

L’unica cosa che riesco a pensare in questa situazione è che Nathan abbia omesso questo dettaglio del tradimento solo perchè ci teneva, non dico a fare colpo, ma ad essere giudicato positivamente da Meredith.

Un po’ come Derek che si presentava come McDreamy nascondendo quella cosa piccola e insignificante del suo matrimonio con Addison.

Già un altro parallelismo.

Già un altro punto a favore.

Un indizio.

Lo so, sono irrecuperabile.

Solo vedere Meredith e Nathan seduti vicini in ambulanza mi ha dato la stessa gioia selvaggia di un limone da coppia canon.

Che ci stai facendo Shonda?

Non smettere, continua.

#TeamNatMer io ci sono.

 

 

Conclusione:

  •  Ho finito di deliberare, abbiamo affrontato tutte le cause della settimana.

Il caso è chiuso.

 

  • Richard e Catherine sono i miei nuovi MerDer.

Lo dissi dalla 11×24, dalla proposta romantica sulle scale che è la loro versione della casa di candele e dal loro matrimonio.

Amo i loro momenti da Sandra e Raimondo a letto, quelli da coppietta adulta ma un po’ teen nel vivere l’amore.

Mi piace che entrambi si siano trovati in un particolare momento della vita e abbiano avuto la loro occasione.

 

  • Meredith che conferma quello che ripeto da inizio stagione: lei e Amelia sono sorelle, sono legate ed essendo parenti non deve essere tutto rose e fiori. Io sono felicissimo per il ritorno delle scene in stile Halliwell nella loro casa.

 

  • Adoro Callie e il suo voler mettere Penny vs Stephanie solo per garantirsi una serata di angry sex. L’animo di Callie Torres me lo immagino così:

 

  • La decisione di Penny di partecipare alla borsa di studio che ora ha anche vinto, scatenerà un effetto uragano Honduras sulle Calzona.

Previsione: Callie vorrà trasferirsi e seguirla dall’altro capo del paese (perchè senza figa non sa stare) e questo comporterà una lunga guerra giocata in tribunale tra lei e Arizona, sulla custodia di Sofia che abbiamo rivisto di recente proprio per intenzione degli autori nel ricordarci della sua presenza e peso nella coppia ormai scoppiata, e questo darà il colpo di grazia ad entrambe.

Perchè ovviamente annientare i MerDer non basta.

I demoni hanno sempre fame di distruzione.

 

 

Voto: 6+

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