Recensione di Daniele: Grey’s Anatomy 12×11 Unbreak My Heart

Partiamo da un premessa fondamentale:

Fan o meno dei Japril, sulla bellezza di questo episodio non si discute.

Grey’s Anatomy continua a fare le cose in grande, quest’anno più che mai.

È come se soffrisse del complesso di Berlusconi.

Lui è lì che viene etichettato come “anzianotto”, “da rottamare”, come uno show “visto e rivisto”, che “non ha più nulla da dire” e puntualmente ogni settimana è lì a misuraselo con tutti i nuovi tv show drama in onda per mostrare al mondo chi è che comanda ancora.

Se c’è un termine per definire questa dodicesima stagione, quel termine è senza ombra di dubbio: “sperimentale”.

Bisogna apprezzare e lodare il coraggio di questi autori che cercano di staccarsi da uno schema consolidato nelle ultime stagioni e puntano sempre più in alto, osano, sperimentano, cambiano stilisticamente parlando, anche quella che è la costruzione, la struttura di un episodio.

Diciamo che avere un fandom decennale che ancora oggi è animato dallo stesso entusiasmo dei primi anni, è senza dubbio una garanzia di fondo, ma questo non sminuisce l’audacia delle loro intenzioni.

Nell’era del binge-watching, dello streaming e del palinsesto fai da te, non è facile mantenere vivo l’interesse nel pubblico in un panorama televisivo così dispersivo.

Nelle ultime due settimane, Scandal e HTGAWM hanno avuto un drastico crollo negli ascolti.

Grey’s è l’unico che ancora regge e porta a casa la vittoria del giovedì sera targato ABC.

Segno che questo volersi reinventare dopo anni, questa freschezza e originalità narrativa al pubblico piace.

La gente apprezza lo sforzo e li premia con un feedback positivo, segnando GA nella lista degli eventi imperdibili della settimana.

Tornando ai Japril e a questo themed episode a loro dedicato…

Se la sono giocata benissimo.

Sarah e Jess sono stati i primi a creare un grosso hype per questo HASHTAG #JaprilTheMovie, con tanto di poster promo che davvero sembrava l’ultimo capitolo della saga di Twilight.

Giovedì, per tutto il giorno, questi due hanno postato foto su foto, still, BTS, selfie, #playingmusic #aftersex, #instajapril, #instaotp, #crazyshonda, #jessandme, #lovejesus, #thanksmom, #ThankGodITsJapril, #tantopoiesceilsole

Mancavano solo le foto delle loro ecografie e il selfie con zia Pinuccia ubriaca a Capodanno.

Ma bravi perchè hanno capito qual è il modo giusto di fare promozione.

Tutte le co-stars dovrebbero prendere esempio da loro.

Mettendo insieme tutto il materiale da loro postato sui social, venivano fuori già i primi 20 minuti dell’episodio.

Episodio, visivamente parlando, perfetto e di grande impatto.

È stato un viaggio nel viaggio, di flashback in flashback sempre più indietro negli anni, un vero e proprio vaso di Pandora aperto.

Anche il montaggio delle varie scene è stato impeccabile, perchè anche se è stato un episodio diverso dall’originale (tutte le storylines in corso erano in stand-by), si è comunque mantenuta una certa continuità narrativa della vicenda, senza che lo spettatore si sentisse perso o confuso e si distraesse per chiedersi: “aspetta… ma in che millennio passato della storia siamo?”.

E se lo state pensando, si, anche i capelli di Jackson hanno aiutato nel capire in che stagione eravamo.

Si parte nel presente, in quella stanza dove i protagonisti decidono del loro futuro e le carte del divorzio pesano su di loro (beh, su April di più) come una spada di Damocle.

E da lì ci perdiamo, in una spirale di flash, ricordi, memorie, pur seguendo un filo logico che ci accompagna dall’inizio alla fine.

Un film della loro vita vissuta fino ad ora, momenti che inizialmente potevano risultare pesanti perchè non nascondiamocelo: siamo tutti stanchi di vedere scenette Japril nevrotiche da due stagioni… ma che in questo episodio invece, complici anche le apparizioni fugaci di personaggi come Cristina (#NoiNonDimentichiamo #ReginaTiAspettiamo), come le Calzona che ancora ballano insieme felici o Mer che spensierata chiede: “chi è morto?” alla vigilia di una tragedia che non poteva immaginare, le menzioni di nomi importanti come Mark Sloan.. tutto questo insieme di elementi, ben amalgamati tra loro, finisce per ipnotizzarti e condurti dolcemente sul viale dei ricordi.
Centrando in pieno l’obiettivo e lo scopo dell’episodio.

Un giro in giostra che nemmeno questa settimana si ferma, ma gira solo in modo diverso dal normale.

La Japril Story può essere riassunta in 3 fasi principali:

  1. IT’S ALWAYS GONNA BE GESÙ… MAYBE!(8B-9A)

April perde la verginità con Jackson Avery che è un po’ come regalare una Ferrari a uno senza patente.

Come dare un cheesburger a Chiara Ferragni.

Da qui ha vita il profondo conflitto interiore di April che Petrarca e Dante levateve che non siete nulla in confronto.

April con la stessa stabilità mentale di Federica Rosatelli del GF9 che lancia un bicchiere a Gianluca Zito, si alterna in momenti in cui si auto punisce con la flagellazione, il digiuno e il cilicio a momenti in cui la filosofia dominante è: “tanto so già dannata, viè quà Jackson e damme er forcone”.

Questo tormentato dissidio di April è paragonabile solo alla mia struggente e continua battaglia tra:

ho fatto 2 ore di palestra, non posso buttare tutti questi sacrifici per una pizza del cazzo”

VS

ma che me frega, famme magnà.”

La carne è debole April, ti capiamo.

La prima fase termina con l’ultimatum di Jackson: “o il mio bisturi o il tuo rosario”.

April sceglie Gesù.

  1. SEXTING, FACETIME, YOUPORN. 

    (11B)

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È la fase che sussegue la felicità post luna di miele.

Quel risvolto da soap opera nella s10 con Jackson che interrompe il matrimonio della Kepner (un sottile trash che solo GA può permettersi senza risultare ridicolo), dove i due, dopo mesi di conflitti, di cartellini lanciati in faccia, di: “ma tu che cosa hai capito di me, Jackson? Niente hai capito” di lei e di: “ogni bacio ha il suo sapore, il mio da oggi lo conoscerà solo Stephanie” di lui, scappano insieme a sposarsi in gran segreto.

E a noi ci manca quell’angst da fine s9 inizio s10, quello di April che teme che Jackson sia rimasto coinvolto nell’esplosione e va da lui a dirgli: “dammi un buon motivo per non sposarmi” e di lui che, ancora ferito per la scelta di Gesù, non dice nulla, ma persino sorride alla proposta di Matthew che con la redazione di Pomeriggio 5 organizza un flashmob per chiedere la mano di April.

E poi c’è l’indimenticabile momento della cerimonia che ha rivoluzionato per sempre l’idea dell’amore di noi haters dei legami coniugali a vita, desiderosi adesso di arrivare all’altare solo per scoprire in un plot twist Beautifuliano, chi è segretamente innamorato\a di noi e scappare via insieme, lasciando i presenti esterrefatti, mentre un’ambulanza arriva per salvare dall’infarto il nostro parente più anziano.

A questo segue la terribile tragedia della morte del loro bambino non ancora nato che rompe per sempre l’equilibrio, già instabile, di questa coppia.

Abbiamo una April distrutta e morta dentro che sceglie di affrontare il lutto da sola;

e un Jackson che invece aveva trovato la sua Giordania in lei, senza però essere ricambiato.

Da qui i problemi dei due si complicano, complice la distanza e una connessione ad internet di merda.

Per svariati episodi le loro conversazioni diventano:

April se te ne vai è finita”

Ma ripigliati.. siamo nel 2015, possiamo farlo su FaceTime”

Ah si? Facciamo come l’ultimo anno? Che ogni volta che stavo per venire la connessione si bloccava o cadeva e io dovevo finire da solo in bagno?”

Ti avevo detto di passare a Fastweb, Jackson, ma tu non mi ascolti mai”

Io posso pure cambiare operatore telefonico, ma come la mettiamo con i paesi del terzo mondo in cui vuoi andare, dove hanno la stessa fibra ottica dell’Italia?”

Sinceramente non me la sento di giudicare nessuno dei due.

Ognuno vive il lutto a modo suo, i tempi sono diversi, i modi di elaborazione anche.

È romantica la voglia di Jackson di affrontarlo insieme come coppia, ma è anche giusto il voler partire e allontanarsi per ritrovare se stessa, di April.

Forse l’unica critica che si può fare all’ex ragazza di Everwood, è quella di aver in qualche modo sminuito il dolore di lui, dicendo che non era forte come il suo.

E l’unico rimprovero che si può fare a Jackson è quello di non aver mai davvero avuto voglia di riprovarci davvero per far funzionare le cose.

La seconda fase infatti finisce con Jackson che vuole il divorzio.

  1. EH LUCA?(12A – 12×11)

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C’è davvero bisogno di spiegarla?

Ho fatto il tifo per la April post Giordania che torna e vuole lottare per il suo matrimonio, per riprendersi Jackson e la loro vita insieme.

Ma mai avrei immaginato un risvolto sinistro simile.

La April psicopatica mi ha inquietato e persino rotto le balle, alla fine.

Seriamente, possiamo compatire Jackson per il suo comportamento dopo scenate del genere?

La fase termina in questo episodio con April che firma i documenti per il divorzio.

MA, c’è un gigantesco e luminoso MA.

Per i Japril non è finita.

Un po’ perchè Meredith ce l’ha insegnato: fin quando campi, c’è sempre speranza;

un po’ per questo bambino arrivato in un momento inopportuno, ma ormai si sa, queste gravidanze nelle tragedie peggiori, nei divorzi e nelle separazioni, sono un po’ un trope di GA;

ma sopratutto per la faccia di Jackson quando April firma e lascia la stanza.

Non è un viso sereno, di chi si è appena liberato di una CristinaEHLUCA psicopatica.

Ma è l’espressione tormentata di chi non è completamente fuori da una storia.

Di chi è ancora dentro abbastanza da soffrire ed essere indeciso, forse persino pensare che è stata la mossa sbagliata o una decisione del cavolo, quella di proporle il divorzio.

Che l’appagamento e la serenità in cui sperava, dopo aver passato settimane a convincere lei a firmare, non sono arrivati come credeva.

Che non ne valeva davvero la pena, che forse c’era un’altra strada da intraprendere e decisioni da ponderare..

E che quella situazione infernale nella quale credeva di essere, non è sparita con la firma di lei.

Jackson è caduto vittima dei suoi stessi errori.

Per mesi ha desiderato il divorzio, perchè esasperato credeva che quella era l’unica decisione possibile, ma ora che ha avuto ciò che credeva di volere, scopre invece che non c’è vittoria ma solo confusione.

Per me sarà lui a fare il primo passo e questa volta sarà April a respingerlo.

E parlando di April…

Sono soddisfatto e orgoglioso di lei, per la dignità e la compostezza mantenuta in quella stanza e sopratutto per non essersi giocata la carta del: “sono incinta di tuo figlio”.

L’unica colpa di April è quella di amare Jackson così tanto a tal punto da trasformarsi in una nevrotica pur di salvare il suo matrimonio e di rinunciarci e lasciarlo libero, anche se porta in grembo suo figlio.

Non vuole obbligarlo, non vuole imprigionarlo ora che si è arresa dopo aver combattuto a lungo e capito che lui vuole chiudere la loro storia.


L’ha accettato, adesso imparerà a convincerci.

Sarà dura, ma avrà la consapevolezza che, comunque sia finita, questa storia le ha fatto il regalo più bello: la luce che disperatamente cercava dopo la morte di Samuel.

Conclusione:

Un episodio Japril – centrico che ha molto ricordato quello della 11×11 “All I Could Do Was Cry”.

Diventerà una moda quella di dedicare a questa coppia ogni 11esimo episodio di stagione o è solo una sbadata coincidenza numerica?

Vedo il fandom Calzona che passa un Kleenex a quello Japril dicendo: “andrà meglio, noi ci siamo già passati, sappiamo come ci si sente” e quello MerDer che sorride tristemente pensando: “che sciocchi, sono ancora vivi e sprecano il loro tempo così..”

Siamo una grande famiglia.

Tra l’altro, voglio Arizona Robbins a casa mia nelle serate di merda della mia vita che mi dice: “scegli il tuo veleno”.

Felice di vedere questa amicizia on screen dopo tempo, uno dei rapporti migliori di questi ultimi anni.

Sono un fan di questa sisterhood e sapere che Arizona sarà lì per April in questi mesi particolarmente difficili per lei, mi rincuora e mi fa sperare che vedremo più scene tra di loro nei prossimi episodi.

Vi prego, amatela con me.

Tra l’altro, sono in fremente attesa per la presentazione del trono di Meredith.

Non vedo l’ora di vedere la prima esterna Natmer e sopratutto di rivederla di nuovo felice e spensierata come in questa scena.

Nessuno più di lei lo merita.

Pensavo… se mettessimo insieme tutte le scene Jolex, non arriveremmo a 30 minuti di episodio.

Questa è una coppia di serie B nello show, ed è ora di spezzare questa brutta tradizione.

Ok a tutti gli episodi Calzona o Japril centrici di questo mondo, ma c’è bisogno anche di quelli Jolex.

Sopratutto perchè Alex non è l’ultimo arrivato ma è con noi dai tempi in cui le unioni civili erano impensabili per l’Italia.

A momenti abbiamo più scene Maluca che stanno insieme dall’altro ieri.

Vedere tutti i retroscena, le parti di storia che non conoscevamo, mi ha ricordato perchè shippavo i Japril così tanto.

Un’altra prova del fatto che i Japril sono meant to be, l’abbiamo da “Touch” degli Sleeping At Last, colonna sonora dell’episodio.

Shonda mette in sottofondo le loro canzoni solo quando sono OTP.

Un po’ come Maria De Filippi con i Negramaro durante la scelta.

Un episodio lodevole, emozionante, piacevole.

Un vero e proprio: “Take me back to the start” che tutti noi vorremmo per le nostre OTPs.

Menzione speciale per Jess e Sarah che hanno fatto un ottimo lavoro.

Le scene post mortem di Samuel sono state parecchio intense e distruttive, stessa cosa per l’ultima finale.

Senza dubbio, le aspettative sono state soddisfatte.

Voto: 8

 

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