Joss Whedon definisce “stronzate” le notizie che sostengono abbia lasciato Twitter a causa degli attacchi delle attiviste femministe

Quando il produttore Joss Whedon ha deciso di cancellare il proprio account Twitter lunedì, il giorno dopo che il suo film “Avengers: Age of Ultron” ha segnato il secondo maggior incasso di sempre nel weekend di apertura, si è subito speculato su cosa -o chi- potrebbe aver determinato questa decisione. Whedon ha trovato che una teoria — che ha lasciato Twitter a causa delle attiviste del movimento femminista irritate dal modo in cui è stato presentato il personaggio della Vedova Nera (Scarlett Johansson) —, così fastidiosa da spingerlo a ribattere.

“Sono stronzate,” ha detto a BuzzFeed News tramite telefono martedì. “Credetemi, ho ricevuto attacchi da parte di movimenti femministi sin da quando mi sono iscritto a Twitter. Ci sono abituato. Ogni fazione di questo movimento attacca un’altra, così come ogni fazione del liberalismo è sempre impegnata ad attaccarne un’altra perché non sia mai che vadano d’accordo e combattano veramente per la causa.”

“Ho visto che molte persone hanno detto, ‘Bene, i guerrieri della giustizia sociale hanno distrutto uno di loro!’ E’ tipo.. no. Non è successo,” ha continuato. “Ho anche visto che qualche tweet riguardava il fatto che i membri di Femminist Frequency sono arrabbiati con Avengers 2, il che per quanto io sappia potrebbe anche essere vero. Però dopo che mi sono cancellato la seconda persona a chiamarmi per chiedermi se stavo bene è stata Anita Sarkeesian (fondatrice di Femminist Frequency).”

Ciò che è successo veramente è che ha scelto di soddisfare un desiderio post-Age of Ultron che nutriva da tempo: riscoprire la vita personale e l’ispirazione, e questo ha significato dire ciao a Twitter. “Ho semplicemente pensato, ‘Aspetta un attimo, se devo ricominciare a scrivere devo andare in un posto silenzioso,” ha detto. “E questo è il posto meno silenzioso nel quale sia mai stato in tutta la mia vita.’ … E’ come dare l’esame per l’abilitazione a fare l’avvocato in mezzo al Coachella. Tipo “uhm, ho bisogno di concentrarmi! Ragazzi! Potreste soltanto… Devo.. E’ molto importante per la mia carriera!”

Mentre Whedon sostiene fermamente che le critiche femministe non sono state il movente che gli hanno fatto prendere questa decisione è chiaro che una parte del baccano che ha fatto impazzire le sue notifiche e stava soffocando la sua creatività proveniva da qualche punto di vista femminista (per lo meno di nome).

“L’ho già detto, quando fai un’affermazione di tipo politico ti distruggi dal punto di vista artistico,” ha affermato. “Perché all’improvviso quella è la prova del nove di tutto quello che fai — per esempio, nel mio caso, il femminismo. Se non la superi in questo preciso istante sei un misogino. Ti si ritorce contro.”

Per esempio: prima della premiere di “Age of Ultron”, Whedon aveva scritto su Twitter che era frustrato da una sequenza del prossimo film “Jurrasic World” definendolo “sessista come gli anni 70” — una cosa di cui si è pentito successivamente, dicendo a Variety che si è espresso male. Allo stesso tempo Whedon era esasperato da alcune critiche negative riguardo il suo tweet. “A un certo punto, in tutta questa faccenda di Jurassic World, qualcuno ha scritto ‘sostenere le donne le emargina,” e allora ho detto: OK! Abbiamo chiuso! Il serpente si è morso la cosa,” ha detto a BuzzFeed Mews. “E’ impossibile trovare la coerenza quando ogni cosa deve essere analizzata e contraddetta.”

Secondo Whedon, comunque, chiunque dia la colpa alle femministe per averlo allontanato dai social media non solo sbagliata, ma non capisce il punto dela relazione tra i troll dell’internet e le femministe su Twitter.

“Per qualcuno come Anita Sarkeesian è importante essere attiva su Twitter e combattere i troll,” ha detto. “E’ una prova di forza, legittimazione e perseveranza, ed è degna di lode. Per qualcuno come me litigare con delle persone che volevano che Clint e Natasha stessero insieme [nel secondo film degli Avengers] non ha molto senso perché alla fine sono soltanto un bianco ricco ed eterosessuale. Non cambi molto il pensiero della gente con un tweet. Lo fai tramite i tuoi gesti. Il gesto di Anita di essere presente lì e di attraversare e sopportare tante cose e piacere alle donne — questo dice molto.”

Quindi, nonostante l’odio verso Whedon si sia manifestato anche tramite minacce di morte, egli sostiene che i messaggi che ha visto su Twitter non hanno mai raggiunto i livelli di ciò che femministe come Sarkeesian devono sopportare ogni giorno. “Niente che mi abbia fatto andare via -Un attimo, mi stanno chiamando-,” ha detto. “Ero tipo: Oh, questi qui non capiscono niente di iperbole.”

La passione estrema dei fan dei fumetti era ben conosciuta a Whedon prima ancora che esistesse Twitter, da quando ha iniziato a scrivere per Marvel Comics la prima volta negli anni 2000 e l’esperto autore di fumetti Brian Bendis gli ha dato qualche consiglio. “Mi ha detto, ‘Incontrerai un nuovo tipo di persone,'” afferma Whedon. “Il suo esempio è stata una lettera che qualcuno gli ha scritto dicendo, ‘Nella tavola uno, pagina 17: Daredevil non avrebbe mai detto quelle cose. Muori, perché non puoi semplicemente morire?’… Non ho dovuto fare molto i conti con cose di questo tipo perché i miei fan sono sempre stati molto dolci, educati, interessanti e compassionevoli. Per esempio, non ho mai sentito di qualche troll di “Buffy”. Così come l’ininterrotta sequenza tipo “Fai schifo, schifo, schifo [su Twitter] — Non credo di dover visitare più Fai-Schifo-Landia.”

Tuttavia non è neanche il costante odio su Twitter che Whedon non vedeva l’ora di mettere a tacere. “Ci sono molte persone che hanno detto cose cattive, ma altrettante hanno detto anche delle cose stupende. Però di quanta approvazione ho bisogno prima di diventare fastidioso?” ha chiesto. “Apprezzo molto quando le persone spendono una parte del loro tempo per dire qualcosa di carino. Però per quanto mi riguarda a un certo punto diventi un divoratore di complimenti. Questo sarà inutile per la tua scrittura tanto quanto le persone che inveiscono contro di te.”

In fine, Whedon afferma che ha fatto il punto della situazione soppesando le cose positive che Twitter gli offriva (accesso a storie interessanti, persone che ammira e battute che trovava divertenti) e delle cose negative (i troll, l’odio e le lodi eccessive) — e ha capito che in realtà il vero problema non era neanche Twitter.

“Il vero problema sono io,” ha detto. “Twitter è una cosa che crea dipendenza e se so che c’è, lo devo controllare. Quando continui a fare una cosa anche quando non ti offre più nessun piacere è come quando un dipendente tocca il fondo. C’è stato un momento di lucidità dove ho pensato ‘Sai cosa? Se voglio fare le cose per bene ho bisogno di non aprire costantemente questa cosa per vedere se c’è una notizia, una barzelletta nuova o qualche complimento e poi essere subito triste quando noto che c’è soltanto odio, odio e ancora odio.”

Quando gli ho chiesto se sarebbe mai tornato su Twitter, in un primo momento ha risposto mai dire mai: “Sono sicuro che a un certo punto lo prenderò in considerazione. E’ molto divertente e ci ho passato dei bei momenti.” Però più continuava a parlarne e meno probabile sembrava la cosa.

“Credo di poter trovare anche da qualche altra parte gli articoli che trovavo lì,” ha detto Whedon. “Mi mancherà qualche barzelletta. Forse dovrò anche in qualche club per sentirle raccontare! Credo ci sia già un miglioramento nella mia vita.. devo uscire, fare delle ricerche, voltare pagina, vedere veramente le cose, sentire la musica, vivere come una persona. Non sono molto bravo a farlo. Questo -stranamente- perché mi sento sempre come il vecchio che non capisce la tecnologia; in questo momento sono l’uomo che pensa potrebbe vivere meglio senza di essa.”

Fonte.

Traduzione a cura di Anamaria

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