Jonathan Groff parla di Spring Awakening, Hamilton e dei segreti di Looking

 

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Jonathan Groff è recentemente apparso allo storico Curran Theatre di San Francisco dove ha stupito tutti con uno sguardo approfondito alla sua carriera sul palco e sullo schermo. Il nominato ai Tony ha sorvolato sulle future scene di sesso in Looking e ha parlato delle circostanza fino ad ora segrete del suo coming out. Ha anche rivelato cosa pensa del revival di Broadway di Spring Awakening e quale sia il suo ospite preferito in Hamilton.
Groff, attualmente in pausa con Hamilton, è a San Francisco per girare il film che farà da finale a Looking, la commedia-drama nominata ai GLAAD che parla di amici gay nella baia. Ma ha trascorso la sua serata libera facendosi intervistare sul palco del Curran da Kevin Sessums.
Accompagnato dal direttore musicale Billy Philadelphia, il vincitore del Theater World Award ha anche deliziato il pubblico con I Got Lost in His Arms da Annie Get Your Gun, Left Behind da Spring Awakening e I’d Rather Be Sailing da A New Brain.
Ecco i momenti salienti della serata.

Riguardo le riprese del finale di Looking: “C’è molto sesso. Non voglio dire con chi, ma ho appena girato la scena di sesso più assurda che abbia mai fatto. Una delle cose belle di Looking è che dopo la prima stagione molto persone – tra cui sorprendentemente anche artisti molto aperti di L.A. e New York – hanno detto che non sapevano che gli omosessuali potessero fare sesso guardandosi in faccia. Lo show ha fatto luce sull’intimità del sesso tra uomini senza sfociare nel porno. Quelle scene erano reali, ricordavano la vita vera. Mi piaceva farle… sembra quasi quella canzone da Oklahoma, “Sono solo una ragazza che non sa dire di no. [Ride] In qualche modo ho trovato me stesso in questi progetti in cui sono letteralmente esposto, è quasi confortevole quindi ho accettato. C’è qualcosa di speciale riguardo Looking: non è passato un giorno senza le mie lacrime. È molto toccante, ed è un bene che riusciamo a dare una conclusione alla storia di questi personaggi.

Riguardo come Spring Awakening l’ha cambiato: “Quando mi sono trasferito a Nwe York, volevo essere parte di Hairspray. Era il mio grande obiettivo. Amavo le commedie musicali classiche, erano la mia passione. Poi è successo Spring Awakening e mi serviva davvero tutto quel rock’n’roll per cambiare la mia vita. Duncan Skeik, Steven Sater e Michael Mayer, che hanno sviluppato lo show, l’hanno reso molto valido per i bambini. Li prende sul serio, e offre loro qualcosa. Dopo Spring Awakening volevo fare qualcosa che fosse una vera sfida, al di fuori di ciò che mi stava stretto; qualcosa che mi spaventasse un po’ e mi facesse crescere.”

Riguado il suo coming out “Quando stavo lavorando a Spring Awakening ero molto lontano dal fare coming out. Il mio ragazzo era ufficialmente il mio coinquilino, e avevamo addirittura due camere da letto in caso qualcuno venisse a trovarci. Gli altri nel cast, inclusa Lea [Michele], sapevano cosa stava succedendo ma non ne abbiamo mai parlato. Ero gay solo tra quelle quattro mura, a casa mia. Tenevo un diario in cui parlavo della mia carriera, ma non della mia vita personale. Mai. Non tolleravo l’idea che qualcuno potesse leggerlo, nessuno doveva sapere. In Spring Awakening interpretavo Melchoir, che era ribelle e sicuro di sé. L’opposto di ciò che ero io. Quando abbiamo finito, sono andato in vacanza in Italia. Il mio ragazzo [Cody] faceva uno show fuori città quindi sono andato da solo. E a Firenze ho visto il David di Michelangelo e sono scoppiato in lacrime. Era così bello. Il giorno dopo sul mio diario ho scritto “Non riesco a credere che non abbia mai scritto di Cody, nemmeno il suo nome…” e ho avuto come una rivelazione: dovevo uscire allo scoperto. Non amo più Cody. Dopo quel momento ho parlato con i miei, e ho preso un appartamento tutto mio. Non avevo capito quanto tutta quella situazione fosse soffocante, fino a quando non ne sono uscito. Adesso è quasi liberatorio parlarne.”

Riguardo come ha imparato a essere fiero di chi è “Quando ho fatto coming out, sono dovuto scendere a patti con quella situazione, ed ero tutt’altro che emozionato. Se avessi potuto schioccare le dita per incontrare una ragazza che mi facesse diventare etero, l’avrei fatto. Non ero fiero di me. O detto a mia madre “Sono gay, ma non guiderò una parata per questo.” E invece lo scorso anno sono stato invitato al Gay Pride di New York per guidare le parate e ho accettato. Quando sono arrivato lì sono stato sopraffatto vedendo quanto fosse importante quel momento per chi era lì, quanto facesse star bene avere il potere di esprimersi con gioia. Oggi sono molto fiero di essere gay.”

Riguardo il suo amore per Annie Get Your Gun di Irving Berlin “Quello è stato il primo spettacolo che ho visto. Era realizzato da un liceo. Mio dio! All’intervallo credevo fosse già finito, ma mi hanno detto che continuava. Dopo ho preso l’album del cast e l’ho registato su una cassetta. Quando giocavo ai video games, ascoltavo Ethel Merman. Anni dopo, quando stavo mettendo su il mio spettacolo di cabaret, volevo cantare qualcosa da Annie Get Your Gun e I Got Lost in His Arms è fenomenale. Cantarlo da uomo è stato un momento di grande rivelazione. Riassumeva perfettamente cosa vuol dire essere gay.”

Sul revival di Spring Awakening di Deaf West “È stato incredibile. Molti di noi, dello show originale, sono andati alla prima. L’ha diretto Michael Arden, ed era venuto dei volte a vedere il nostro show quando era all’Atlantic. Ed era l’accompagnatore di Lea ai Tomy. Il fatto che abbia diretto il revival ha significato tantissimo. Li ho aiutati con la campagna Kickstarter a L.A. ma non l’avevo visto, quindi l’ho visto solamente a New York ed è stato bellissimo. E il ragazzo che intepreta Melchoir (Austin P. McKenzie) è magnifico. Ero pronto ad avere qualcosa da ridire ma è stato eccezionale. Abbiamo pranzato insieme qualche settimana fa. È una vera star. Ha fatto l’audizione perché sa il linguaggio dei segni, non perché credeva di ottenere la parte di Melchoir. È una bella persona.”

Sull’aver incontrato celebrità all’Hamilton “Il backstage, dove ci sono i camerini, è piccolissimo quindi tutti vanno sul palco. Il cast ama chiacchierare, ma ci sono state due volte in cui c’è stato un silenzio di tomba: per il presidente Obama e per Beyoncé. È venuta anche Michelle Obama: ha abbracciato tutti, dalla crew al cast alla band. Ha detto che Hamilton era il più grande capolavoro che abbia mai visto. La mia celebrità preferita è stata Cate Blachett. La venero. Mi sono svegliato pensando a lei, e quando l’ho incontrata gliel’ho detto, e lei mi ha risposto “Okay…” Madonna è stata una delusione, è stata incollata al suo iPad per tre quarti del tempo. Apparentemente Dick Cheney l’ha amato, stando a quello che ha detto sua moglie. È mio zio, un predicatore, ha detto che è la cosa migliore mai vista dai tempi di Fiddler on the Roof. Hamilton è semplicemente scritto in maniera geniale. E intepretare Re Giorgio III è magnifico. Anche se il mio ruolo dei sogni è quello di Angelica [che interpreta Schuyler]; è la mia ossessione!”

Fonte.

Traduzione a cura di Lucia

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