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MESSAGGIO IMPORTANTE: SE VOLETE CHE LA STORIA CONTINUI, COMMENTATE NEL BLOG, SCRIVETE COSA NE PENSATE, I VOSTRI PERSONAGGI PREFERITI, E LE VOSTRE IMPRESSIONI. MI RACCOMANDO, è IMPORTANTE CHE VOI LO FACCIATE, GRAZIE, E BUONA LETTURA:

Vorrei ricordare che HOME non è esattamente un racconto, o un romanzo, è una storia che ha lo stile di una sceneggiatura. Viene lasciato molto all’immaginazione del lettore, ed i passi sono più brevi. E tutto ciò è fatto APPOSITAMENTE.

Per godere appieno l’episodio vi consiglio di aprire i link delle canzoni ogni volta che ne trovate una. Sono evidenziati.

VI RICORDO CHE E’ IMPORTANTE COMMENTARE, AI FINI DELLA CONTINUAZIONE DELLA STORIA. GRAZIE MILLE.

PER RECUPERARE I VECCHI EPISODIO DI HOME CLICKATE QUI

“Leaving on a Jet Plane” sull’iPhone collegato alle casse.

L’odore dei Pancakes è ancora buono, nonostante la farina e anche il latte usato debbano essere scaduti da due tre giorni; di questi tempi non è un problema, in realtà a Lakewood, nel Colorado, è ormai raro trovare qualcosa di fresco. I triangolari non ci sono più, se ne sono andati da sette settimane, hanno lasciato due grigi al centro della città e hanno quasi completamente sterminato l’intera popolazione del posto.
“Dove sono?” Si chiede Liam, mettendo in ordine il Cluedo con cui ha appena giocato da solo. “Solo” è sempre solo. 251 giorni dall’ultimo contatto con una persona umana. Ma in fondo è sempre stato abituato alla solitudine, si dice che forse è una sorta di dono. Forse è stato abituato a questo inconsciamente.
La sua casa in montagna è ben distante dagli attacchi, ma lui ha visto tutto. L’orologio davanti alla porta d’ingresso segna le 23:42

Liam: buonanotte, Liam!

Un rumore assordante si annida nelle sue orecchie. Da ronzio fastidioso, diventa un qualcosa di estremamente acuto. L’uomo guarda fuori dalla finestra, sembra giorno, ma non lo è. C’è qualcosa sopra la sua casa.

Liam: cazzo.

“Cosa farebbe Obi-one Kenobi?” si chiede.

Liam: ok. Calma.

Fa dei respiri profondi.

Dopo aver riposato gli occhi per qualche secondo, il ragazzo li riapre. Riposando lo sguardo sull’orologio. 00.15

Qualcuno bussa alla porta prepotentemente. Liam avanza verso l’armadietto accanto alla cucina, prendendo un fucile che non saprà mai usare.

“Per favore, aiuto!”

La voce di una ragazza.

Liam: chi sei?!

“Per favore apri. Abbiamo bisogno di riparo.”

Liam non sa cosa fare, ma di certo il problema non andrà via se rimane fermo lì ad aspettare. Lentamente tocca la maniglia della porta, aprendola.

Lucy e Lorz sono proprio davanti a lui.

Liam: e voi chi diavolo siete?!

Lucy: abbiamo bisogno di aiuto.
Liam: c’è stato un salto temporale. Questo significa che siete arrivati dopo un atterraggio.
Lorz: wow, sei sveglio!
Lucy guarda Lorz, sospirando.
Liam: volete uccidermi?
Lorz: ci sto pensando.
Lucy: no, no, il mio amico scherza. Noi non siamo… non siamo i cattivi.
Lucy guarda Liam, cercando di far leva sull’empatia.
Liam: ma siete alieni. Siete…
Lucy: no, sono umana.
Lorz cerca di trattenere la risata.
Liam: puoi confermarmelo?
Lucy lo guarda, perplessa
Lucy: cosa?!
Liam: gli alieni hanno quella cosa dietro la schiena, quel simbolo.
Lucy: vuoi che mi spoglio?
Lorz: ok, ho ufficialmente perso la pazienza.
Lorz si fa avanti, ma prima che possa entrare prepotentemente, Lucy lo ferma.
Lucy: ascolta. Sì, lui è un alieno. E potrebbe polverizzarti in un secondo ma non lo sta facendo perché glielo chiedo io. Abbiamo solo bisogno di un posto dove stare.
Liam li guarda, il fucile che ha in mano smette di tremare.
Liam: sapete giocare a Cluedo?!

 

“Dov’eri?”

Christian non sa come rispondere, ha semplicemente cercato di eludere le guardie. Kyre, il suo amante, è proprio davanti a lui.

Christian: sei proprio qui.
Christian non sa ben dir dove si trovi, probabilmente sul suo pianeta, visto che una grossa massa rossa è nel cielo ed è pronta a sgretolarlo.

Kyre: mi sei mancato così tanto!
Christian: sei qui.
Christian sfiora delicatamente il viso di Kyre, aveva quasi dimenticato la sensazione.
Kyre: tutto è diverso ora.
Christian: pensavo di averti perso per sempre.
Kyre alza delicatamente la maglia di Christian, sfiorando e accarezzando il suo simbolo a forma di triangolo, procurandogli immenso piacere.
Christian: pensavo ti avessero ucciso.
Kyre: shhhh
Kyre zittisce Christian, che ancora non riesce a capacitarsi della sua presenza.
Christian: ti avevano preso. Ti avevano preso…
Kyre: è stata colpa tua.
Christian guarda il ragazzo; una lacrima riga il suo viso.
Christian: mi dispiace.
Kyre: non hai combattuto abbastanza. E mi hanno ucciso perché ti amavo.
Christian: sì.
Kyre: è sbagliato. Lo capisci che era sbagliato?!
Christian: mi dispiace, Kyre. Mi dispiace!
Christian urla, disperato.

“Christian, non muoverti!”

Dave cerca di tener fermo il ragazzo, che si agita in continuazione. Non riesce a stare fermo. Il reparto materassi di Macys ha i letti più comodi, quindi Christian è stato portato lì.

Ryan: che cosa sta facendo?
Dave: sta avendo delle allucinazioni.
Ryan lo guarda, sconvolto.
Ryan: perché?!
Dave: non ne sono sicuro…
Dave guarda il suo amico, preoccupato. È sudato, ha le vertigini, è fuori di sé.
Ryan: non credevo che un proiettile potesse farvi questo.
Dave: non è solo un proiettile, ci hanno messo qualcosa dentro. Quei bastardi!
Ryan: cosa?!
Dave gira Christian su un fianco, alzandogli la maglia. Il simbolo a forma di triangolo è coperto da un alone violastro.
Dave: porca puttana!
Ryan: cosa?!
Sulla schiena di Ryan dei brividi di terrore si fanno avanti, la situazione non sembra delle più rosee.
Dave: dobbiamo fare qualcosa.
Ryan: cosa succede?

“è stato avvelenato.”

Ana si fa avanti nella stanza, guardando con tristezza la scena.
Ryan: cosa?!
Ana: è un virus letale per noi triangolari. Era nel proiettile.
Dave: oh mio Lisan.
Ryan si chiede chi diavolo sia “Lisan,” forse una loro divinità.
Ana: John ha proposto di andarcene da qui.
Dave guarda Ana
Dave: dobbiamo curare Christian!
Ryan: c’è una cura?
Ana: è un qualcosa che non si trova sul nostro pianeta.
Dave: ma sul vostro sì… come la chiamate…
Ryan: che cos’è?!
Dave: non so il nome…
Ana: penicillina. Credo si chiami peniccilina.
Ryan: ok. Possiamo trovarla. Non c’è una farmacia qui da Macy. Ma in strada ce ne sono moltissime.

Ana: uscire in questo momento è molto pericoloso.
Dave: devo salvarlo, Ana. Non lascerò il mio migliore amico qui a morire.

“C’è l’ospedale di Lexington dietro il palazzo.”

Emily avanza nella stanza, gli occhi ancora gonfi. Credeva che non avrebbe mai smesso di piangere, ma a quanto pare, dopo 10 ore, ha finito tutte le lacrime a disposizione.

Ryan: Emily…
Emily: possiamo arrivarci in cinque minuti.
Ana: sarà pieno di grigi!
Emily: beh, sappiamo affrontarli!

Ryan: Emily. Non andrai anche tu. Andremo io e Dave.
Dave annuisce, pronto ad andare.

Ana: non ti lascerò fare questo.
Ana prende la mano di Dave, chiarendo ad Emily ciò che sospettava da tempo: tra i due c’è un passato.
Dave: devo salvarlo.
Ana: e voglio salvarlo anche io. John non ha nella sua scorta di medicine…
Emily: no. Julie si è assicurata di toglierci qualsiasi risorsa.
Ryan: dobbiamo andare.
Emily: tu resterai qui.
Emily si rivolge a Ryan, ferma.
Ryan: cosa?!
Emily: devi prenderti cura di Christian.
Ryan: ma Emily…
Emily: BASTA!
La ragazza urla, anche se non è da lei.
Emily: mio padre è morto, davanti ai miei occhi!
Ryan: ed è proprio per questo che ho paura che farai qualcosa di stupido.
Emily: no, ed è proprio per questo che dobbiamo salvare Christian. Non voglio vedere mai più morire nessuno!

“Sono buonissimi.”

Lucy mangia con foga i Pancakes preparati da Liam, sembra che non mangi qualcosa di così buono… e solido da tempo. Improvvisamente il tempo ha di nuovo senso.
Liam: sono contento che ti piacciano.
Lucy: non ho mai mangiato i Pancakes di sera!
Lorz guarda la ragazza, non l’ha mai vista così sciolta.

Lorz: quindi… quindi sei da solo da molto tempo.

Liam: sì.
Lorz: e non sei impazzito?
Lucy: non sono tutti come te, Lorz!
Lucy si pente di aver fatto quella battuta subito dopo aver finito di parlare.
Liam: beh, la televisione non trasmette più. Ma ho un sacco di Dvd e Blu Ray.
Lucy: quindi la tua corrente funziona.
Liam: sì, ma i telefoni no.
Lucy: ho provato a cercare di capire dove siano gli altri.
Lorz: l’ultima volta erano qui nel Colorado.
Lucy: no, non credo siano ancora qui.
Liam: gli altri?
Lucy: gli oppositori. Vinceremo questa guerra.
Liam: wow, quindi sto dando da mangiare a degli eroi.
Lorz sospira, palesemente preoccupato per qualcosa, anche se non lo rivelerà ora.
Liam: quindi voi due siete una coppia?
Lucy: no, io ho un fidanzato.
Lorz: non è esattamente il suo fidanzato. Hanno fatto sesso, poi io l’ho rapita, c’è stata l’invasione e quindi…
Liam: non avete “definito la relazione.”
Lorz: esatto. Non hanno definito la relazione.
Lucy: sembrate due quindicenni!
Lorz ridacchia, finalmente.
Liam: beh, io ho solo una stanza degli ospiti
Lucy: non c’è problema, Lorz dormirà sul divano!
Lorz: o potrei dormire nel letto dell’umano.
Liam guarda Lorz; il suo sguardo è decisamente minaccioso.
Liam: per me va bene.
Lucy: no, Liam, Lorz dormirà sul divano.
Lorz: pensi davvero che io farò tutto quello che dici?
Lucy lo guarda, annuendo.
Lucy: sì, se vuoi che io mi fidi di te. Liam è stato gentile, ci ha offerto un posto dove stare. Sarai gentile con lui allo stesso modo.

“Allora?”

John guarda Lucas, è seduto su una sedia al centro della hall di Macys. Brian è in piedi, assiste alla scena.
Lucas: non so dove sia. Non riesco a vederlo.
John: fallo come l’ultima volta, quando l’hai vista all’aeroporto.
Lucas: non funziona così. Non è un qualcosa che posso comandare. So che è sulla terra, so che è qui. È viva e al sicuro.
John: non abbiamo tempo. Dobbiamo andarcene da qui.
Brian: sono d’accordo. Sanno dove siamo, sanno tutto su di noi, Julie ha raccolto informazioni per tutto questo tempo.
Brian guarda a terra, sul pavimento, anche se ormai è pulito, giura di poter ancora vedere gli schizzi di sangue.
Brian: beh, Lucas può rintracciare l’amore della sua vita anche da un’altra parte, giusto?
John e Lucas guardano Brian, è chiaro che il suo tono è quello di una persona amareggiata.
Lucas: io…

I tre vengono distratti da Dave ed Emily, che passano nella sala con due zainetti.
Lucas: che succede?!
Dave: andiamo all’ospedale.
John guarda i due, perplesso
John: a fare cosa?
Dave: Christian sta male, è stato colpito da un virus. Era nel proiettile.
John sembra confuso, non ha mai sentito parlare di un virus.
John: un virus?
Dave: è curabile, con la penicillina.
Brian: e state andando all’ospedale? Sarà pieno di grigi!
Lucas guarda Emily, sembra davvero intenzionata ad andare.
Lucas: vengo con voi!
Lucas si alza, pronto ad aiutare.

Emily: no.
Emily è ferma nel dirlo.
Dave: in realtà ci sarebbe utile.
Dave guarda Emily, tentando di farle cambiare idea.
Brian: allora vengo anche io.

John: no, no, non possiamo andare via tutti da qui. Lucas…
Lucas guarda John
John: fai attenzione!
Lucas annuisce.
Lucas: vado a prendere la armi.
Emily abbassa lo sguardo, non ha voglia di vederlo né di stare con lui in questo momento.

“Love. Only One. Roughness. Zed.”
“Love. Only One. Roughness. Zed.”

Lucy apre gli occhi, ha il sonno leggero, ed anche se il letto è comodissimo, viene sicuramente distratta dalla voce che proviene dal salone.

Velocemente si alza, aprendo la porta della sua stanza e recandosi da Lorz.

Colonna Sonora: Life and Death (prossime due scene)

L’alieno è sul divano, seduto, a petto nudo. La spirale è ben in vista in basso a sinistra sulla sua schiena. Lucy non mentirà, almeno a sé stessa, Lorz è molto attraente. Probabilmente, pensa, per via della sua somiglianza con Lucas.

La ragazza si siede accanto a lui. Le luci sono appena accese, le erano mancati i normali colori della terra. Su Spira anche la percezione dei colori era diversa.

Lucy: che significa?
Lorz guarda Lucy, finalmente. La ragazza non sa ben dirlo, ma deve aver pianto. Ed è così assurdo pensarlo in riferimento a lui.
Lorz: cosa?
Lucy: quella filastrocca che ripeti. Love. Only One. Roughness. Zed. Sono le iniziali del tuo nome.
Lorz: sei sveglia.
Lucy sospira, è così difficile tirargli fuori qualcosa.
Lucy: puoi essere sincero con me?
Lorz: sono sempre sincero con te.
Lucy: allora dimmelo. Cosa significa?
Lorz abbassa leggermente lo sguardo, quasi imbarazzato nello scoprirsi un po’ con lei.
Lorz: me l’ha insegnato mio padre.
Lucy lo guarda, sorpresa
Lucy: il Pronem?
Lorz: no, non il mio padre biologico. Io ho avuto un altro papà. Era umano.
Lucy continua a guardarlo, curiosa di sapere.
Lucy: cosa vuoi dire?
Lorz: mia…
Lorz tentenna.
Lorz: mia madre partorì qui, sulla terra. Era una sorta di… esperimento.
Lucy: è per questo che dici che siamo simili?
Lorz annuisce.
Lorz: lei… lei decise di rimanere qui. E…
Lucy: oh mio Dio, tua madre e un umano?
Lorz annuisce, la guarda.
Lorz: ero piccolo. Ritornarono qui e la presero. Uccisero…
Lucy: oh mio Dio…
Lorz: e mi lasciarono qui. Solo.
Lucy lo guarda, prova profonda empatia nei suoi confronti in questo momento.
Lucy: come sopravvivesti?
Lorz: mi misero in un orfanotrofio.
Lucy: Lorz, perché l’hai fatto?
Lorz: cosa?
Lucy: qualunque cosa tu abbia fatto per essere così odiato dalla tua specie.
Lorz: ho fatto ciò che pensavo fosse giusto.
Lucy: quindi provi schifo nei confronti degli impuri.
Lorz: tu non capisci.
Lucy: infatti no. Non capisco!
Lorz: lui…Lui era malvagio.
Lucy lo guarda, confusa.
Lucy: lui chi?
Lorz guarda la ragazza negli occhi, finalmente. È chiaro che non dirà ciò che sa.
Lorz: non voglio parlarne.
Lucy: non puoi dire una cosa del genere e aspettarti che io non faccia domande.
Lorz: non mi interessa se fai domande, ok?! Non hai potere su di me.
Lorz alza il tono di voce, sconvolto.
Lucy: cosa diavolo ti succede?
Lorz: Logan è morto.
Lucy lo guarda, sconvolta.
Lucy: cosa?!
Lorz: non lo sento più.
Lorz respira a fatica; è chiaro che la cosa l’ha sconvolto.
Lorz: riesco a sentire Lucas, mio fratello. Ma non sento lui, non più.
Lucy: oh mio Dio…
Lorz: era l’unico della mia famiglia che ricambiava la mia connessione.
Lucy: lui ti ha sparato.
Lorz: ma… mi voleva bene. Io lo so.
Lucy: Lorz, mi dispiace.
Lorz: lascia stare…
Lucy: no.
Lucy, istintivamente, gli prende la mano. È realmente dispiaciuta. Forse, dopo tanto, questo è il primo gesto di compassione che viene mostrato nei confronti dell’alieno.
Lucy: mi dispiace davvero.

 

“è sbagliato. Lo so che è sbagliato, Kyre. Non è giusto ciò che proviamo. È colpa mia. ”

Ryan: Christian…
Ryan cerca di scuotere il ragazzo dopo avergli fatto dei bagnoli.
Ryan: Christian, devi svegliarti.
Christian apre gli occhi, finalmente.
Christian: dove sono?
L’alieno sembra incredibilmente confuso, come se non avesse idea di dove fosse. Guarda Ryan.
Christian: Kyre. Mi dispiace così tanto. Mi dispiace.
Ryan: no, sono Ryan.
Christian stringe gli occhi, cercando di focalizzarsi. È ancora tremolante.
Christian: Ryan?
Ryan: sì, sono Ryan.
Christian sembra per un attimo tornare alla realtà.
Christian: sto morendo?
Ryan: no, no, Dave, Emily e Lucas sono andati a cercare la cura. Starai bene.
Christian: merito di morire.
Ryan: no. No, che diavolo dici?
Christian: l’hanno ammazzato per colpa mia. Lui è morto per colpa mia, perché mi amava.
Ryan deglutisce, cercando di restare calmo. La cosa lo disgusta, non pensava ci potesse essere tanto odio anche al di fuori di questo mondo.
Ryan: no, è morto perché degli essere vili hanno scelto per voi. Non si sceglie chi amare, Christian.
Christian: è stata colpa mia.
Ryan: Christian, NO!
Ryan urla, stufo di sentirglielo dire.
Ryan: e sono sicuro che Kyre non l’ha mai pensato.
Christian: Kyre…
Ryan: sì. Devi combattere. Devi combattere per lui. Devi vivere.
Christian: sono stanco di combattere…

Il silenzio della desolata New York è sconvolgente, Emily non c’era mai stata prima, ma sicuramente non avrebbe mai immaginato, neanche nella più remota parte della sua mente, che un giorno New York sarebbe stata così calma, così silenziosa.
L’entrata del Lexington Memorial è libera, l’ospedale si trova appena a due isolati da Macys.

Dave: dobbiamo cercare di fare presto, rientrare prima che sorga completamente il sole.
Lucas: Emily, hai portato la maschera?
Emily non risponde, palesando di nuovo il suo stato d’animo nei confronti di Lucas.
Dave nota la tensione tra i due, ma cerca di concentrarsi sulla missione.
Lucas: quindi, da quanto tempo tu e… Christian siete amici?
Dave: da tutta la vita.
I tre si fanno avanti verso l’entrata. Lucas apre le porte dell’ospedale. Davanti a loro il nulla. La reception è completamente vuota, i computer sono a terra e ci sono due cadaveri nella hall.
Emily: wow, questo sembra davvero un episodio di The Walking Dead!
Ma ormai Emily c’è abituata. In qualche modo, sente di aver accettato la morte di suo padre già.
Lucas: ok, quindi dovrebbe esserci un reparto… un reparto per le medicine.
Emily: sì, dobbiamo cercare.

Due grigi si fanno avanti, aprendo le porte del pronto soccorso, situato alla fine della grossa sala.

Lucas: abbiamo compagnia.
Emily: non penso proprio.
Emily prende velocemente il fucile dallo zaino di Lucas.
Lucas: che cosa fai?
Lo punta in avanti, facendosi spazio tra i computer rotti. Spara una volta. Un grigio cade a terra con una pallottola nella testa. Spara la seconda volta, l’altro grigio cade a sua volta.

Dave: wow.
Dave e Lucas guardano la ragazza, impressionati.
Emily: muoviamoci!

Una grossa mappa è stesa sul tavolino del McDonald di Macy, Brian la fissa, cercando di concentrarsi.

John: che stai facendo?
Viene distratto dalla voce di John, che lo raggiunge.
Brian: avevi ragione tu. Dobbiamo andarcene da qui, sto solo cercando un posto adatto.
John: ho un piano.
Brian lo guarda, sorpreso. È curioso di sapere.
Brian: che piano.
John: dobbiamo raggiungere il Nevada. L’area 51.
Brian: cosa?
John: lì sapranno cosa fare.
Brian: questo non è un film di fantascienza. Se davvero i vostri nemici sapevano cosa facevate lì sotto, non credi che l’avranno già distrutta?
John: non penso sia stata distrutta.
Brian: perché no?
John: perché sanno che abbiamo qualcosa di pericoloso.
Brian: qualcosa di pericoloso?
John: tralasciando il progetto Manatthan 2.0
Brian: già, di che si tratta?
I due si guardano, non hanno davvero avuto una chance di parlarne, visto ciò che è successo.
John: hanno intenzione di lanciare delle testate nucleari.
Brian è confuso.
Brian: ma non ci sono più le astronavi, sembrano scomparse.
John: non alle astronavi. Sulla terra. In vari punti della terra.
Brian lo guarda, sconvolto.
Brian: cosa?!
John: il pianeta diventerà radioattivo, e gli invasori saranno costretti ad andarsene.
Brian: ma così uccideranno tutti i sopravvissuti.
John: no, non tutti. Ci sono i bunker e l’Area 51… e…
Brian: ma ora loro sanno tutto, i triangolari intendo, quindi faranno la loro mossa.
John: è questo che temo. Oltre la parte delle bombe atomiche, ovviamente.
Brian: come possiamo raggiungere il Nevada?
John: dobbiamo prima rintracciare Lucy.
Brian sposta lo sguardo alla sola pronuncia del suo nome.
John: Brian…
Brian: cosa?
John: devi lasciarla andare.
Brian: di cosa parli?
John: della tua rabbia. Del tuo odio riguardo ciò che è successo tra Lucy e Lucas.
Brian: non posso. Non ce la faccio.
John: so come ti senti. Posso comprenderlo.
Brian si chiede come possa comprenderlo, John sembra avere un passato così misterioso.
Brian: no, non puoi sapere cosa provo. Mio fratello, il mio stesso sangue, mi ha tradito.
John: devi trovare un modo di andare avanti. Se vivrai con questa rabbia, con questa… idea di tuo fratello e Lucy.
Brian: cosa?! Quando la ritroveremo loro staranno insieme, e io me ne starò lì in un angolino a guardare.
John: o potresti guardare altrove. Se ti fossi concentrato su altro anziché su questo, probabilmente ti saresti accorto che Ana è interessata a te. Tu ed Emily… dovete andare avanti.
Brian: io…
John: credimi. Ti aiuterà. Lascia andare la rabbia. Tuo fratello è lì fuori.
Brian: pensi che non lo sappia?
John: gli vuoi ancora bene?
Brian: certo che gliene voglio. Siamo… siamo stati una cosa sola per così tanti anni.
John: questo è il punto.
Brian: ma lui mi ha tradito.
John: lo so. E fa schifo. Ma… alla fine del giorno, in questo mondo, in questa situazione, tu hai ancora tuo fratello.

“Quindi…”

Emily si aggira curiosa tra i corridoi del secondo piano del Lexington Memorial insieme a Dave, Lucas è andato avanti per cercare il reparto medicine.

Dave: quindi?
Emily: cosa c’è stato tra te ed Ana?
Dave guarda Emily, sorpreso.
Dave: come…?
Emily: andiamo, sono brava in questo, ho visto la scintilla.
Dave: è storia vecchia.

Emily: lo sapevo!
Dave: cosa?
Emily: è la storia della mia vita.
Emily guarda Dave, infastidita.
Dave: non ti seguo.
Emily: lascia stare.
Dave la guarda; la trova così speciale, forte e divertente. Ma non oserebbe dirle tutte queste cosa ora.
Dave: non c’è niente tra me e lei. Non più.
Emily: sai, è la stessa cosa che dicevano Lucy e Lucas.
Dave: Emily…
Dave si pone davanti a lei, guardandola intensamente. Vuole che sia chiaro.
Dave: non c’è niente tra me ed Ana. Non più. In realtà…
Emily lo guarda, nervosa. Non sa cosa aspettarsi. E lui è così bello…
Emily: in realtà?
Dave: penso… a…
Emily: a?

I due sentono un brusco tonfo.

Emily: Lucas…
Emily corre verso la fine del corridoio, Dave la raggiunge. I due arrivano nello stanzino delle medicine in fretta e furia. Qualcuno, con un cappuccio che copre il viso, un uomo, tiene Lucas stretto a sé.
Emily: oh mio Dio…
Dave: è uno di noi. Lo sento.
L’uomo continua a tenere Lucas stretto a sé. Non lascia la presa. Sembra che abbia una sorta di influenza su di lui. Lucas non riuscirebbe a liberarsi.
Emily: lascialo, ti prego.
L’uomo non dice una parola.
Dave: chi sei?
Solo gli occhi sono vagamente scoperti da due piccolissimi fori. Dave sembra riconoscerli in qualche modo, ma non pensa sia possibile.
Emily: LASCIALO!
Emily urla, furiosa, non permetterebbe mai che qualcosa accada a Lucas.
La ragazza punta il fucile, anche se non sembra un’ottima idea, visto che Lucas fa da scudo a questa persona.
Dave: dimmi chi sei!
Dave urla a sua volta, furioso, vuole sapere.

Emily e Dave vengono distratti da due grigi, proprio dietro di loro.
Dave: Emily!

L’uomo spinge Lucas in avanti, liberandosene. Evita Dave ed Emily, scappando velocemente. Dave vorrebbe rincorrerlo, ma deve vedersela con i grigi.

Emily va verso Lucas, assicurandosi che stia bene.
Emily: stai bene?
Lucas la guarda, annuendo.

“Come sta?”

Ana si siede accanto a Ryan, che non ha tolto, neanche per un secondo, lo sguardo da Christian.

Ryan: peggiora, ha perso completamente conoscenza.
Ana: vedrai che tra poco arriverà…la cura.
Ryan: già. Già. Posso chiederti…cosa è successo tra lui e…
Ana: Kyre?
Ryan annuisce
Ana: avrai capito che sul nostro pianeta…
Ryan: sì, l’ho capito. E pensavo che noi fossimo poco evoluti.
Ana: le guardie di mia madre li scoprirono e…
Ryan: come si è salvato Christian?
Ana: grazie a Dave. L’ha fatto scappare.
Ryan: come?
Ana: è complicato. Devi capire che da noi le cose sono diverse.
Ryan: questo l’ho capito bene.

Improvvisamente, Christian inizia ad avere le convulsioni.

Ryan: oh mio Dio.
Ana si alza, cercando di tenerlo fermo, anche se è incredibilmente forte.

“Eccoci.”

Dave si fa avanti, velocemente.
Dave: Lucas, aiutami!
Lucas lo raggiunge, ancora stordito da ciò che è successo. Prende Christian e cerca di immobilizzarlo.

Ryan: oh mio Dio…

Ryan indietreggia, Dave prende velocemente la siringa, girando Christian su un fianco e alzandogli la maglia.

Dave: è finita, Christian… è finita.

Dave guarda il ragazzo, che inizia lentamente a calmarsi.

Colonna Sonora: Implant Mania (prossime due scene)

“Pronto?!”

L’uomo incappucciato ha in mano un telefono satellitare. Cammina tranquillamente per una desolata 5th Avenue.

“L’hai fatto?”

Uomo: sì.

“Come hanno reagito?”

Uomo: come previsto.

“L’hanno salvato?”

Uomo: sì.

“Proprio come ti avevo detto. Ci aggiorniamo. Grazie Kyre.”

L’uomo attacca. Togliendosi il cappuccio, e rivelandosi, appunto, come Kyre.

Malesia, a sua volta, attacca il telefono, seduta sulla poltrona presidenziale nella stanza ovale della nuova casa Bianca.

Malesia: mi piace questo posto.

Johnson: già, ed è molto nel mio stile, devo dire. Sei sicura che possiamo fidarci di lui?
Malesia: l’ho lasciato vivere solo perché sapevo che mi avrebbe portato da Christian, il ribelle che segue mia figlia.

Johnson: riguardo questo. Non pensi che sia ora di farla finita? Gli abbiamo concesso un anno di vita.
Malesia: per avere informazioni. E le abbiamo ottenute, mi sembra.
Johnson: non possiamo attaccare la base in Nevada. C’è quella cosa lì.
Malesia: il loro asso nella manica? Il vero problema di questi umani e degli oppositori è la mancanza di conoscenza.
Johnson: cosa vuoi dire?
Malesia: noi abbiamo qualcosa che loro non hanno.
Johnson la guarda, curioso.
Johnson: cosa?
Malesia: il primo impuro.
Johsnon apre le orecchie, vuole davvero sapere di cosa parla.
Johnson: abbiamo Nick?
Malesia: no, non è lui il primo impuro. La storia è stata riportata male. Lucas e Susanne non furono i primi a mischiare le razze. Il primo impuro, il fratello di Lucas, Lorz e il compianto Logan è… il primo.
Johnson: cosa vuoi dire?
Malesia: che ho nelle mie mani una creatura che lo stesso Lorz teme, e di cui forse si è preso qualche colpa.

“Wow, è enorme.”

Liam guarda con stupore la grossa astronave nera accanto alla sua casa, ha distrutto una parte di bosco. Le prime luci del giorno illuminano lo splendido panorama del Colorado.

Liam: non è decisamente il modo per non farsi notare.
Lorz: dobbiamo andarcene da qui.
Lucy raggiunge i due, ha appena finito di fare colazione.
Lucy: non riesco ancora a vedere dove si trovano.
Lorz: dobbiamo andare comunque. Non siamo al sicuro qui.
Lucy: e dove siamo al sicuro?
Lorz la guarda, non conosce davvero la risposta a questa domanda.
Lucy: come stai?!
Lucy, di nuovo, mostra un cenno di interesse per le sue condizioni. E anche se dentro di lui questo fa tutta la differenza del mondo, non lo darà a vedere.
Lorz: non ho bisogno che tu provi pena per me.
A Lucy sembrava strano, effettivamente, che Lorz si fosse aperto così tanto con lei.

Liam: hey…
I due vengono distratti da Liam.
Liam: mi portate con voi, vero?

“Hey, come ti senti?”

Ryan è felice di vedere che Christian, finalmente, ha di nuovo aperto gli occhi.
Christian: diverso.
Ryan: cosa vuoi dire, stai ancora male?
Christian: no. Era un discorso generale. Per tutta la mia esistenza… è come mi sono sentito. Diverso.
Ryan: ma non lo sei. Ciò che ti piace… non ti rende diverso.
Christian lo guarda, sente una strana sensazione di sollievo nel farlo.
Christian: non mi piace parlare di queste stronzate.
Ryan: lo so. Ma sei quasi morto, puoi fare un’eccezione!
Christian deglutisce, cercando di dirlo in maniera tranquilla.
Christian: ti hanno parlato di lui?
Ryan: di Kyre? Sì. È terribile. Mi dispiace.
Christian: pensavo… pensavo di aver imparato a conviverci. Che fosse passata.
Ryan: non penso che sia qualcosa che possa passare facilmente. Se… l’amavi così tanto.
Christian: non mi piacciono questi discorsi da femminuccia.
Ryan: smettila. Lo so che sei un maschione orgoglioso, ok? Non devi provare niente a me. O a nessun’altro.
Christian lo guarda, di nuovo.
Ryan: sai Christian, sei diverso…
L’alieno lo guarda, curioso.
Ryan: ma non per ciò che ti piace, ma per come sei. E ti rende speciale.
I due condividono un momento; un momento speciale, di pura elettricità, quasi inspiegabile a parole se non vissuto. Ryan si dice che sia qualcosa di alieno, non sapendo, invece, che una delle emozioni più umane del mondo.

Lucas avanza verso Brian, John ed Emily, sollevati dalle notizie positive su Christian e in generale del fatto che siano sani e salvi.

Emily tira un sospiro di sollievo, guardando Lucas. I due, sicuramente, hanno bisogno di parlare.

John: ora possiamo decidere dove andare, finalmente.

Ma un rumore li distrae, un forte rumore proveniente dall’entrata, qualcuno sta forzando le porte scorrevoli chiuse.

Lucas: cazzo.

John prende velocemente un fucile nella borsa di Lucas, lentamente, il gruppo avanza verso l’entrata, poco distante dalla hall principale.

John punta il fucile davanti a sé.

Le porte, finalmente, si aprono, rivelando Lucas Senior, Nick e Rose.

Lucas Senior: ti sono mancato, John?

Fine Episodio.

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Al prossimo Mercoledì!

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