Game Of Thrones: la storyline di Arya diventerà più oscura nella quinta stagione.

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Più la quinta stagione si avvicina e più iniziano a porsi, come ogni anno, le domande su chi vivrà e chi morirà nella prossima brutale puntata di Game of Thrones, ma la capacità di alcuni personaggi di sopravvivere potrebbe non essere così gratificante come ci si aspetta. Nella prima stagione, Cersei dichiara che non esiste una via di mezzo tra la vita e la morte quando si gioca al “gioco del trono”, ma ora sappiamo che cio’ non è del tutto corretto. Mentre molti hanno perso la vita in questo “gioco”, alcuni hanno perso più la loro morale, la loro identità, la loro anima. Forse una paura ancora più grande del vedere il proprio personaggio preferito morire è il vedere lo stesso personaggio modellarsi e plasmarsi a causa del mondo in cui vivono diventando una versione più oscura di se stessa.

Per Arya Stark, il cammino verso l’oscurità, che ha iniziato la scorsa stagione, raggiungerà il suo culmine nella prossima stagione, lasciandoci col dubbio se sia ancora la ragazza eroica che conosciamo e amiamo o no.

Attualmente, è facile dimenticare la ragazza che abbiamo visto la prima volta a Winterfell, il cui più grande crimine era il non saper ricamare. Arya Stark è cresciuta molto in queste stagioni, ma essendo lo sviluppo del personaggio sempre più sinistro, non si può fare a meno di chiedersi quanto tempo passerà prima che diventi una persona malvagia come coloro che voleva punire.

“Stannis è un assassino. I Lannister sono assassini. Tuo padre era un assassino. Tuo fratello è un assassino. I vostri figli saranno assassini un giorno. Il mondo è costituito da assassini quindi… è meglio che ti ci abitui”.

Westeros è fatta di assassini, come Sandor Clegane dice a Sansa nella seconda stagione, e in un mondo del genere, se non uccidi allora probabilmente verrai ucciso. Eppure, è difficile vedere personaggi così amati costretti ad adattarsi alla brutalità di Westeros.

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All’inizio della serie, gli Stark rappresentano la bontà nel mondo- moralmente essi sono personaggi bianchi e tutto intorno a loro è grigio. Tuttavia, man mano che la storia si è evoluta, abbiamo visto gli Stark cadere preda dell’oscurità intorno a loro – è difficile rimanere puri in un mondo in cui le persone sono disposte a fare di tutto per raggiungere il potere.

Alcuni Stark sono morti, incapaci di vedere il chiaro groviglio di bugie e tradimenti che circonda Westeros. Altri Stark sono sopravvissuti, compromettendo la loro morale. Che sia una compromissione in nome della sopravvivenza o della vendetta, abbiamo visto ogni Stark rimanente cambiare per adattarsi al mondo pericoloso che li circonda, da Bran metamorfo Hodor, a Sansa diventata complice di Ditocorto, fino agli omicidi sempre più selvaggi di Arya (lamorale di Rickon rimane incontestata al momento, tanto quanto il lamento di chi si chiede dove sia andato). Queste azioni erano insolite all’inizio, e giustificabili date le situazioni pericolose in cui si trovavano i personaggi. Ma più spaventoso di tutti gli orrori a cui gli Stark sono stati esposti è il modo in cui sono stati subliminalmente spinti alle loro azioni, fino a far diventare, cio’ che era insolito, una parte della loro identità.

Arya Stark è profondamente cambiata rispetto alla prima stagione. Si è trasformata da una ragazza che combatteva con un bastone a un killer esperto che vive secondo le parole Valar Morghulis, ovvero “Tutti gli uomini devono morire”. Ma lo sviluppo di Arya come personaggio è quasi completo. Finora, Arya è riuscita a rimanere un’eroina agli occhi degli spettatori. Uccide in nome della giustizia, infligge la morte a coloro che hanno fatto del male ai suoi amici e familiari. Ma nella quinta stagione, Arya arriverà a Braavos ed imparerà ad uccidere grazie al più mortale degli assassini, Faceless Men (L’Uomo senza Volto), dovrà scarificare più di quanto abbia mai fatto per diventare un’assassina capace di depennare i restanti dalla sua lista.

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I lettori de “Il banchetto dei corvi” sapranno che Arya è una devota studentessa all’arte della morte. Dopo essere arrivata a Braavos e aver trovato la strada per la Casa del Bianco e del Nero, Arya si spoglierà della sua identità passata, dando tutta se stessa per immergersi totalmente nelle lezioni del misterioso “uomo gentile” che la addestra. Nel suo cammino per diventare un’assassina, Arya impara molte cose, dal come ignorare tutto mentre si combatte al sapere infliggere il colpo di grazia ad una ignara vittima. Ma forse, più di tutto, Arya impara che non può essere se stessa per sopravvivere. Deve, invece, abbandonare la sua identità finchè gli unici resti del suo passato non rimangano soltanto nei suoi sogni.

Non si può fare a meno di chiedersi se Arya sia stata consumata dalla sua sete di vendetta a tal punto da perdere se stessa lungo la strada.

E’ facile rimanere coinvolti dall’emozionante storia di Arya e dimenticare la tragedia del suo personaggio. Come tutti i personaggi di George RR Martin, Arya è solo un essere umano, non è la solita figa ragazza assassina che serve solo come segnaposto nel romanzo di qualcuno. Mentre sembra invincibile, Arya è in realtà altrettanto vulnerabile alla corruzione di Westeros, come chiunque altro. È vero, lei ha dimostrato una straordinaria forza di carattere, ma man mano che continua a sopravvivere in un mondo brutale, la sua forza diventa quasi alimentata da un senso di giustizia e non da un odio freddo e calcolatore. Mentre guardiamo Arya coltivare la sua abilità di uccidere, vediamo anche qualcosa di buono iniziare a decadere. Appena comincerà la quinta stagione, sarà interessante vedere in che modo il lato più oscuro di Arya si manifesterà, e se la gente riuscirà ancora a vederla come un’eroina.

Scopritelo nella primavera del 2015, quando Game of Thrones tornerà in onda.

 

Fonte.

Traduzione a cura di Miriam

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