Lettera aperta di Jason Rothenberg ai fan : La vita e la morte di Lexa

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Da quando il nostro episodio “Thirteen” è andato in onda tre settimane fa, ho passato molto tempo a leggere lettere, blogs, tweets e articoli scritti da ferventi donne e uomini di tutte le età, arrabbiati e rattristati che il personaggio Lexa fosse stato ucciso subito dopo una scena d’amore con la nostra eroina Clarke. Sto ancora elaborando il tutto. Sto ancora imparando. Ma ho acquisito una prospettiva e, più che mai, sono profondamente grato per voi, i nostri fan.

Nessuna storia, nessun episodio televisivo esiste nel vuoto. Come audience, ci portiamo dietro la nostra esperienza di vita, gli eventi del tempo, e la memoria collettiva di tutte le storie che ci hanno intrattenuto (o no). Ogni relazione. Ogni scena d’amore o atto di violenza. Ogni rivelazione o cliché. Ogni storia originale e, sì, ogni trope (motivo ricorrente, ndt.). Gli shows peggiori ripropongono una formula già vista. I migliori evitano i cliché, aprendo i nostri occhi a nuove strade di pensiero, e possono accogliere un nuovo pubblico.

Per molti fan di The 100, la relazione tra Clarke e Lexa era un passo positivo verso l’inclusione. E sono enormemente fiero di ciò, come del fatto che il nostro show si sta dirigendo verso la quarta stagione con un personaggio principale bisessuale e un cast molto diversificato. L’onestà, integrità e vulnerabilità che Eliza Taylor e Alycia Debnam-Carey hanno trasmesso con i loro personaggi sono state di grande ispirazione per i nostri fan. La loro relazione ha avuto maggiore importanza di quanto io avessi realizzato. E questa rappresentazione così importante gli è stata tolta da un proiettile vagante.

L’intenzione di far accadere la tragedia finale proprio dopo la felicità finale era quella di intensificare la drammaticità e di sottolineare l’universale fragilità della vita. Ma il risultato è diventato qualcosa di completamente diverso: la perpetuazione della disturbante trope “Bury Your Gays” (lett. ‘seppellisci i tuoi gay’, ndt.) . La nostra aggressiva promozione dell’episodio, e di questa relazione, ha solo alimentato la sensazione di tradimento.

Nonostante adesso capisca perché ci è stato indirizzato del criticismo, ciò mi lascia col cuore spezzato. Prometto che seppellire, ingannare o fare del male a qualcuno non è mai stata nostra intenzione. Io non sono fatto così.

Nel mondo dello show, nessuno è salvo, e ognuno, anche un personaggio molto amato, può morire, in qualsiasi momento. Le mie serie preferite in questo genere hanno lo stesso senso di acuta urgenza. Vi sono varie ragioni per cui questo particolare episodio è stato ideato così come l’avete visto: ragione pratica (l’attrice doveva lasciare lo show), creativa (è una storia che parla di reincarnazione) e tematica (è uno show incentrato sulla sopravvivenza). Nonostante le mie motivazioni, io continuo a scrivere e produrre televisione per il mondo reale, dove vicissitudini negative e dannose esistono. E sono molto dispiaciuto di non aver riconosciuto questa come avrei dovuto. Sapendo tutto ciò che so adesso, la morte di Lexa sarebbe avvenuta in modo diverso.

The 100 è una tragedia post-apocalittica che ha luogo 130 anni nel futuro. E’ una continua battaglia tra vita e morte. Nel nostro show, tutte le relazioni iniziano con una domanda: “Riuscirai ad aiutarmi a sopravvivere oggi?” Non importa il colore della tua pelle, la tua identità di genere, o se sei gay, bi o etero. Le cose che ci dividono come cittadini globali oggi non hanno importanza in questo show. E questa è la bellezza della fantascienza. Possiamo condividere un’idea senza doverla predicare. Possiamo dire che razza, sessualità, gender e disabilità non ci dovrebbero dividere. Possiamo elevare il nostro pensiero e portarvi su un incredibile otto volante allo stesso tempo, con la nostra storia.

Ma mi è stato potentemente ricordato che il pubblico deve affrontare un otto volante nel mondo reale, dove giovani LGBTQ+ affrontano discriminazioni continue, spesso soffrono di depressione e commettono suicidio ad un tasso molto più alto che i loro coetanei etero. Dove molte persone ancora vengono messe di fronte a discriminazioni per il colore della loro pelle. Dove, in troppi posti, alle donne non vengono date le stesse opportunità degli uomini, specialmente donne LGBTQ+ che devono affrontare ancora più ostacoli. E dove i personaggi televisivi non sono ancora una rappresentazione soddisfacente delle diverse vite del nostro pubblico. Nemmeno si avvicinano.

Quelli di noi abbastanza fortunati da avere una piattaforma per raccontare storie hanno una opportunità di espandere i confini di inclusione, e non dovremmo darlo per scontato.

Per quelli che si stanno chiedendo che direzione prenderà la serie, The 100 è uno show in cui le persone non guariscono in fretta. E questo vale sia per le ferite fisiche che per quelle emotive. Clarke sta provando un profonda perdita di qualcuno che amava, e porterà questo dolore con sé per sempre. La mia sincera speranza è che tutti i nostri fan che si sono visti rispecchiati nella relazione tra Clarke e Lexa possano trovare un po’ di conforto nel sapere che il loro amore era meraviglioso e reale.

Jason Rothenberg

Fonte 

Traduzione a cura di Anna 

 

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