Le 20 serie TV che ci hanno colpito già dalla prima scena.

House of Cards

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È notte. Il botto di un incidente stradale. L’agonia di un cane. La sgommata assordante del pirata della strada che sfreccia via. Ma niente paura: ci pensa il buon vicino, Frank Underwood. Esce dalla sua abitazione, si inginocchia accanto al cane in fin di vita e, una volta da solo, dice alla telecamera, “In momenti del genere qualcuno deve agire, deve fare una cosa spiacevole, ma necessaria.” Il messaggio non potrebbe essere più chiaro: a volte devi strangolare il povero cucciolo – oppure la Costituzione – quando è necessario. – Jeff Labrecque

Lost

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Un uomo apre gli occhi e si ritrova sotto una volta di alberi. Sembra disorientato, con giacca e cravatta e ricoperto di graffi sanguinanti – e non abbiamo idea del perché. Il primo mistero è già intrigante – dopodiché l’uomo, che poi scopriremo chiamarsi Jack, inizia a correre verso una spiaggia, dove, freneticamente, cerca di aiutare quelli che, come lui, sono sopravvissuti all’incidente aereo. Quei primi minuti sono quasi ipnotizzanti, e non danno allo spettatore altra scelta se non quella di continuare a guardare per scoprire (o meglio, sperare di scoprire – dopotutto, stiamo parlando di Lost) cosa è andato storto – Ariana Bacle

The Walking Dead

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Il movimento calmo della telecamera, le cicale, lo strano cocktail di John Ford e “Mad Max”: è tutto nel prologo, una fermata al distributore di benzina che non è così deserto come sembra. L’intera sequenza è completamente senza dialogo – raggiungendo il climax con la terrificante bambina bionda zombie, con in mano un orsacchiotto, il suo cervello corroso si sparge per terra con ogni colpo di pistola sparato da Rick Grimes. L’America ha ricevuto il messaggio: questo non è “Jericho” – Darren Franich

Game of Thrones

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La cosa stupefacente del brutale inizio di Game of Thrones è che ha perfettamente incorniciato l’enorme, apocalittico arco dello show. Sì, la maggior parte del tempo la passiamo guardando futili nobili che si contendono una sedia di metallo – e ci sembrerà molto importante. Ma quello di cui dovrebbero preoccuparsi tutti sono quegli zombie di ghiaccio – Kevin P. Sullivan

Arrested Development

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È così che si inizia, correndo e urlando. In poco più di due minuti, “Arrested” ci presenta Michael Bluth, i suoi frivoli fratelli e i suoi genitori narcisisti, ognuno di loro un perfetto fiocco di neve di egoismo. Fin dall’inizio era presente il tratto distintivo dello show, ovvero quella mitragliatrice a catena di gag – doppi sensi, flashback, “un trucco è qualcosa che una puttana fa per soldi” – Darren Franich

Breaking Bad

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Un paio di pantaloni che volano. Un uomo in mutande e con una maschera anti-gas che sbanda in una strada deserta con un camper. Un video messaggio alla sua famiglia. E una pistola. L’iconica apertura dello show mostra Walter White in uno dei suoi momenti peggiori, quando ancora ricordava Mr. Chips più che Scarface. Misteriosa, realizzata superbamente e completata dalla suspance, la scena iniziale pone le basi per l’intera serie – e ci regala uno dei primi momenti della trasformazione di Walter White in Heisenberg – Jonathan Dornbush

Better Call Saul

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Da qualche parte ad Omaha, un impasto appiccicoso viene gettato sul piano da lavoro e cosparso di cannella; con calma, qualcuno arrotola l’impasto e taglia in pezzi che presto diventeranno paste. Il jukebox suona. Lo spettatore si starà chiedendo cosa sta succedendo – ma poi la vede, quella testa familiare, con pochi capelli, che spunta fuori da una visiera da impiegato. La sequenza iniziale di Better Call Saul, spinoff di Breaking Bad, non spiega perché (o quando) Saul Goodman lavora in una pasticceria, o perché è così turbato dalle interazioni con i clienti, ma assicura ai fan di essere tornati nell’universo di Breaking Bad con un inizio per niente affascinante, ma glorioso – Ashley Fetters

30 Rock

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La sequenza iniziale della comedy vincitrice di Emmy, mostra la nostra nevrotica eroina, Liz Lemon, essere più Liz Lemon che mai – cioè mentre litiga con un estraneo per strada per il numero della fila. Nel primo minuto possiamo capire due cose su Liz: ama gli hot dog e segue sempre le regole. Quando un tizio la supera sgarbatamente nella fila per degli hot dog, lei si batte per se stessa e per gli altri clienti comprando tutti gli hot dog – e per la brava gente di New York. È la transizione perfetta per il numero di ballo e canto di Jenna, con il personaggio di Pam, la donna morbidamente obesa e super sicura di sé – Megan Daley

Mad Men

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Dopo sette stagioni, Mad Men è famoso per la sua mancanza di esposizione narrativa. Ma la prima scena, in cui un uomo misterioso siede in un bar pieno di fumo scarabocchiando idee per slogan di sigarette, è la prova che lo show anni ’60 di Matthew Weiner ha avuto il suo stile in medias res fin dall’inizio. Con questo tipo di introduzione,Weiner offre solo una definizione di “Mad Men” e i dettagli che gli addetti alla pubblicità stessi hanno coniato – e per capire il mondo di Mad Men, non ti serve sapere altro – Ashley Fetters

Scandal

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La D.C. di Olivia Pope è piena di bugie, tattiche, politica, omicidi, amori e lussuria – e non si ferma mai. Olivia si muove a un miglio al minuto e per questo motivo la scena di apertura di Scandal è stata una perfetta introduzione del suo mondo. Quando Quinn si fa strada nel bar per incontrare Harrison, viene presto catapultata nel mondo di OPA, in cui si prendono decisioni velocemente. Dopotutto, non c’è tempo da perdere quando si è, come dice Harrison, “un gladiatore in giacca e cravatta” – Samantha Highfill

Deadwood

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“Non c’è legge a Deadwood,” dice l’uomo condannato. Lo sceriffo Bullock sta chiacchierando col prigioniero. L’uomo ha sparato a Bullock, ma senza rancore: “Solo una ferita. Non sembra ci sia un’infezione.” Veniamo a sapere qualcosa della città di Deadwood – situata in territorio indiano in piena età dell’oro. Ma poi arrivano degli uomini ubriachi che vogliono giustiziare il prigioniero prima della sua ora. Ma Bullock impicca l’uomo sui gradini della prigione – un gesto che, nella strana logica della primitiva civiltà dello show, passa come una gentilezza – Darren Franich

Sex and the City

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Risposta: Sarah Wynter. Domanda: Chi è la prima persona a fare sesso in Sex and the City? Wynter è una ragazza di Londra arrivata da poco a New York e, come ci racconta Carrie Bradshaw, vive una breve storia, romantica e complicata che distrugge totalmente il mito della Principessa e il mito di New York in pochi minuti. “Nessuno le ha raccontato della fine di un amore a Manhattan,” conclude Carrie. È un grande inizio per una serie che demolirà tutte le favole romantiche (mentre ne creerà qualcuna di suo) – Darren Franich

Battlestar Galactica

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Come si fa il reboot di una saga altamente nerd in cui ci sono robot stravaganti e piloti sfacciati che li combattono? La miniserie del 2003 inizia in modo sobrio – inquadrature di una stazione spaziale, titoli che parlano di una guerra remota e un “armistizio.” Poi la battuta finale: l’arrivo di una bella donna vestita di rosso dalla testa ai piedi. “Sei vivo?” chiede Mentre bacia l’insospettabile rappresentante della razza umana, una gigantesca nave Cylon appare nel buoi dello spazio. Seguono esplosioni – Darren Franich

Hannibal

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La chiave per la buona riuscita di un progetto su Hannibal Lecter è assicurarsi che la gente tenga ai personaggi non cannibali. Dopotutto, Anthony Hopkins ne “Il Silenzio degli Innocenti” è sullo schermo per soli 16 minuti e il film lo deve portare avanti Jodie Foster. Allo stesso modo, per far funzionare l’Hannibal di Bryan Fuller, gli spettatori devono affezionarsi a Will Graham (Hugh Dancy). Per fortuna la scena iniziale riesce benissimo a farci capire cosa c’è di interessante in lui. Da solo sulla scena del crimine, Graham chiude gli occhi e grazie agli indizi ricrea nella sua mente l’omicidio, sostituendosi al killer. È così intrigante e insolito che non ci facciamo neanche caso che il celebre personaggio interpretato da Mads Mikkelsen non compare per i primi venti minuti – Christian Holub

Kingdom

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Nel primo minuto di Kingdom gli spettatori scoprono tutto ciò che c’è da sapere del mondo di Alvey Kulina, tutto ciò con un dialogo minimo. Kingdom, uno show su un ex lottatore di MMA, adesso padre e proprietario di una palestra di MMA a Venice, California, inizia con una corsa di Alvey, al limite delle sue forze fisiche, come ogni atleta professionista. Ma le cose sembrano mettersi male quando si imbatte in due gangster che gli puntano la pistola. Fin quando Alvey, completamente inalterato dal pericolo della situazione, li affronta entrambi senza altre armi oltre ai suoi pugni e la testa…e il ginocchio. Si dà una sistemata e riprende la sua corsa, come se niente fosse. Benvenuti a Kingdom – Samantha Highfill

Six Feet Under

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Six Feet Under parla di morte, quindi ci sta che il personaggio principale – il patriarca della famiglia Fisher, Nathaniel – muore nei primi minuti (mentre guida il suo carro funebre e canta “I’ll Be Home for Christmas”). Immediatamente lo show stabilisce che non ha paura di diventare più oscuro – e che gli spettatori si immedesimeranno nel sofferente ma affascinante mondo dei Fisher, che dovranno affrontare il lutto e le responsabilità del funerale di Nathaniel – Ariana Bacle

The Americans

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Forse è appropriato che proprio i primi minuti di The Americans siano caratterizzati dalla falsità. Elizabeth, con una parrucca bionda, è in modalità seduttrice. Mentre zittisce un uomo, che intanto parla dello stile di vita americano, abbassandosi verso il suo pacco parte il rullo di tamburi da ‘Tusk’ di Fleetwood Mac che inizia a suonare in sottofondo. Si passa a tre giorni dopo: Tusk continua a sentirsi, e Elizabeth, completamente trasformata, e Philip stanno tentando una cattura. La scena non è solo una sequenza di action intricatissima, perfettamente riuscita – ma riesce anche a mostrare chi sono i Jennings, cosa fanno, come lo fanno, e persino le loro dinamiche personali. Elizabeth è concentrata per completare la missione, Philip è un po’ più ‘umano’. -Esther Zuckerman

The Returned

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‘Les Revenants’, uno show francese sul ritorno inesplicabile dei morti sulla terra, inizia ordinariamente: la videocamera segue una ragazza che guarda malinconicamente fuori dal finestrino di un bus pieno di altri teenagers. E poi il bus sbanda e si schianta, effettivamente interrompendo la calma. E’ incredibilmente irritante, sì, ma allo stesso tempo bello, per un certo strano verso, proprio come il resto dello show. -Ariana Bacle

The Wire

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La prima scena di The Wire non è molto eccitante: è solo una conversazione tra il Detective James McNulty e l’uomo che ha visto Omar Isaiah Betts (‘Snot Boogie’) venire ucciso dopo che aveva barato ad un gioco coi dadi – come di sua abitudine. Cosa la rende iconica, tuttavia, è il modo in cui provoca un tema che varrà per l’intero show rispondendo ad una sola domanda: Perché lasciar giocare Snot Boogie sapendo che avrebbe barato? “Si doveva” risponde il teststimone, sorpreso che McNulty persino chieda. “Quest’uomo americano.”-Joshua Rivera

The West Wing

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Questo inizio è così di successo per quello che non fa vedere. Una serie di personaggi – che il pubblico amerà col tempo – si trovano in vari, ordinari momenti della loro vita: in palestra, al bar, su un aereo, addormentati in ufficio. Ma un messaggio li unisce tutti, quando un uomo di nome Potus si schianta contro un albero. E si scopre ce Potus è quel POTUS, il presidente degli Stati Uniti. E improvvisamente, lo spettatore realizza che l’interesse dello show è tutto meno che ordinario. E’ un inizio brillantemente eseguito che stabilisce le caratteristiche dei personaggi e il ritmo dei dialoghi della famigerata West Wing ancora prima di mettere effettivamente piede nella Casa Bianca. -Jonathon Dornbush

Fonte.

Traduzione a cura di Giuliana e Anna

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