Home 3×03 Islanded in a Stream of Stars

MESSAGGIO IMPORTANTE: SE VOLETE CHE LA STORIA CONTINUI, COMMENTATE NEL BLOG, SCRIVETE COSA NE PENSATE, I VOSTRI PERSONAGGI PREFERITI, E LE VOSTRE IMPRESSIONI. MI RACCOMANDO, è IMPORTANTE CHE VOI LO FACCIATE, GRAZIE, E BUONA LETTURA:

Vorrei ricordare che HOME non è esattamente un racconto, o un romanzo, è una storia che ha lo stile di una sceneggiatura. Viene lasciato molto all’immaginazione del lettore, ed i passi sono più brevi. E tutto ciò è fatto APPOSITAMENTE.

Per godere appieno l’episodio vi consiglio di aprire i link delle canzoni ogni volta che ne trovate una. Sono evidenziati.

VI RICORDO CHE E’ IMPORTANTE COMMENTARE, AI FINI DELLA CONTINUAZIONE DELLA STORIA. GRAZIE MILLE.

PER RECUPERARE I VECCHI EPISODIO DI HOME CLICKATE QUI

 

““Le stelle sembra che vogliano parlarci in questi giorni, quasi avvertirci, come se ci fosse qualcosa da fare. Non c’è realmente. O almeno così sembra. Ma l’arrivo di questi tre sconosciuti, forse… forse dà quel pizzico di speranza in più. Ci serviva questo per continuare a sopravvivere, senza speranza, non c’è forza per combattere.
Lucas Senior, così lo chiamano, è alto, biondo e ha gli occhi azzurri, e somiglia in modo incredibile a suo nipote Lucas. Ed è il loro NONNO. Potete crederci?! Chi non desidererebbe un nonno così. Nick è il padre di Lucas e Brian, anche lui ha i capelli biondi e gli occhi azzurri. Mi chiedo da chi abbia ripreso Brian. Sembra ci sia molta tensione tra lui e i suoi figli, da ciò che ho capito non si conoscono molto bene. Un’invasione aliena, tuttavia, ti porta a mettere tutto in prospettiva, ed è ciò che sto facendo anche io.”

Brian e Lucas si guardano per qualche breve istante, non saranno più connessi, ma sanno ancora capirsi. In quel vecchio ristorante cinese di Macys, Nick è proprio davanti a loro, lui vorrebbe capirli quanto si capiscono loro.

Nick: wow, siete così…
Di nuovo, Brian e Lucas si guardano.
Nick: così grandi.
Nick sorride, fiero di come sono venuti fuori, di come sono cresciuti.
Lucas: dove sei stato?
Nick: ero con vostro nonno. Siamo riusciti a scampare alla distruzione di Hope per poco, e da allora non ho fatto altro che cercarvi.
Brian: come ci hai trovati?
Nick: vostro nonno aveva capito dove eravate, anche se il tutto era molto confuso.
Brian: lui è connesso a noi?
Nick: tutti siamo connessi in famiglia.
Lucas: non più.
Nick guarda i due, chiaramente è successo qualcosa, non sa se ha il diritto di chiedere, tuttavia.
Nick: come state?
Brian cerca di trattenere una sana risata.
Brian: come stiamo?!
Lucas: stiamo bene. Vista la situazione, insomma.
Nick: wow, siete così… così grandi.
Brian: sì, l’hai già detto.
Lucas tira un’occhiataccia al fratello.
Nick: ascoltate… so che non ci conosciamo molto bene.
Brian: dovresti conoscere bene Lucas, visto che l’hai rapito.
Nick: non è andata in quel modo.
Lucas guarda i due, stranamente, quella ferita si era quasi rimarginata.
Nick: mio nonno, il Pronem, voleva parlare con Lucas. Spingerlo ad andare lì e a restare per la sua sopravvivenza.
Brian: e a me?! Nessuno ha pensato a me?
Nick: il Pronem sapeva che eri il più restio a cambiare “casa.” Una volta convinto Lucas, speravamo che avrebbe convinto anche te.
Brian: dove sono?!
Nick: come?
Brian: questo Pronem, la nostra specie. Dove sono?! Perché non ci aiutano?!
Nick guarda il figlio, vorrebbe davvero dargli qualcosa in cui credere.
Nick: non pensano che una guerra con i triangolari sia la cosa giusta.
Brian: hanno invaso questo pianeta… e voi lo sapevate in anticipo. Hanno paura?!
Brian si infuria, chiaramente è stufo di tutto questo.
Nick: Brian, sono qui per aiutare. Sono qui per mettervi in salvo. Voglio farlo. Abbiamo un piano.
Brian: io non ti conosco. Non so niente su di te. Perché ci hai abbandonati…
Nick: non l’ho fatto. Mi siete stati portati via.
Brian: chi è mia madre?
Brian ha una raffica di domande, esige risposte.
Nick: era la creatura più dolce e buona di questo mondo. Le somigli molto.
Brian: basta, basta, non ne posso più.
Brian si gira, velocemente, allontanandosi dai due.
Nick: Brian…
Nick avanza, in modo da fermarlo, ma Lucas si pone davanti.
Lucas: dagli un po’ di tempo.
Nick: ma…
Lucas: fidati. Lo conosco.

“John è ancora chiuso nella sua stanza dei computer. Lucas Senior l’ha raggiunto, probabilmente sono loro i cervelloni del gruppo. Spero che sappiano cosa stanno facendo, o le ore passate al club dei nerd saranno state inutili.”

Lucas Senior: come pensi di poter raggiungere il Nevada. Siamo dall’altra parte del paese!
John: le astronavi dei triangolari sono sparite. O almeno, sono ad alta quota.
Lucas: ce ne sono ancora.
John: dove?!
Lucas: forse tu non puoi vederle.

John: Lucy è sul pianeta. In qualche modo deve esserci arrivata, quindi lo spazio aereo era libero.
Lucas Senior lo guarda, ha sempre quel sorriso enigmatico che ti porta a pensare che ne sappia di più. John smanetta con il suo computer IBM.
Lucas: dov’è il suo corpo?
John guarda Lucas.
John: cosa?
Lucas: quello di Logan. Devo onorarlo.
John sospira.
John: è sul tetto.
Lucas: bene.
John: devo parlarti.
Lucas si ferma, rigirandosi verso di lui.
John: il nostro governo sta lanciando un progetto chiamato Manhattan 2.0, si tratta di un gruppo di testate atomiche che dovrebbe radere al suolo la maggior parte di questo pianeta.
Lucas Senior sgrana gli occhi, sconvolto.
Lucas: perché?!
John: questo è l’unico modo per liberarci dei triangolari. Una volta che il pianeta sarà radioattivo… se ne andranno.
Lucas: questa è follia.
John: non è un’idea così assurda. Probabilmente è il male minore in questo caso.
Lucas: cazzo…
John: il mio intento… è arrivare a loro. A Dreamland, nell’Area 51, per spiegarli che ho un’idea.
Lucas: un’idea? Anche noi abbiamo un piano.
John: e quale sarebbe? Portarci sul vostro pianeta? La metà di noi non sopravvivrebbe.
Lucas: il piano non includeva esattamente tutti.
John guarda Lucas Senior, non è sorpreso.
Lucas: ma sono pronto ad ascoltare altro. Il tuo piano cosa include?
John: un virus.
Lucas Senior si avvicina, curioso.
Lucas: che virus?
John: hanno fatto un errore. E noi lo sfrutteremo. Quando Julie ha…
Ucciso Logan e il padre di Emily, prima di ucciderli, ha sparato a Christian, uno dei triangolari.
Lucas: già, una follia tenerli qui dentro.
John: sono ribelli.
Lucas Senior alza gli occhi.
John: in quel proiettile, c’era un virus.
Lucas: forse l’hanno fatto appositamente.
John: l’ho pensato anche io. Ed è così. Volevano che scoprissimo del virus, perché sapevano che avremmo curato Christian, ma non hanno calcolato una cosa.
Lucas: cosa?
John: posso cambiarlo.
Lucas: cosa vuoi dire?
John: penso che volevano che lo scoprissimo per trovare una cura alternativa alla penicillina. E sfruttarla, perché loro non hanno idea di come fermarlo. I virus mutano. E se…
Lucas: l’astronave madre.
John: bingo!
Lucas: vuoi portare il virus all’astronave madre.
John: morirebbero tutti nel giro di pochi giorni.
Lucas Senior trova l’idea intelligente, ma fuori dalla loro portata.
Lucas: hanno ucciso Logan perché ci sarebbe arrivato. Ma perché non hanno ucciso te?
John: hanno commesso un errore.
Lucas: mi sembra strano. Hanno pianificato tutto nei minimi dettagli e lascerebbero che una cosa del genere trapelasse?

 

“C’è questa chimica particolare tra Brian e Ana. Non sembra che abbiano mai fatto qualcosa a riguardo, ma c’è, ed è così chiaro a tutti.”

Ana: hey…

Brian guarda la triangolare, pronta a sedersi accanto a lui sulle scale della hall di Macys.
Brian: hey.
E lo fa, si siede accanto a lui.
Ana: com’è andata la reunion?
Brian fa cenno di no con il capo
Brian: per essere una reunion… devi conoscere la persona con la quale ti riunisci, giusto?
Ana: sei fortunato, Brian. Tuo padre vuole conoscerti, vuole stare nella tua vita.
Brian: non lo conosco. Non so chi sia. Per me è uno sconosciuto.
Ana: ma puoi conoscerlo ora.
Brian sorride, guardandola.
Ana: cosa c’è?
Brian: vedi sempre il buono nelle persone e nelle cose. Una volta anche io ero così.
Ana: puoi ancora esserlo.
Brian: no. Sono cambiate troppe cose.
Ana: lascia che ti dica chi ha i genitori che fanno più schifo. Mia madre ha invaso un pianeta. Batti questo!
Brian: parliamo di parenti? Mio fratello si è… scopato la mia fidanzata.

Ana: ouch. Credo di vincere ancora.
Brian ridacchia, di nuovo.
Brian: Christian e Dave sembrano molto… non so… meno calorosi rispetto a te.
Ana: sul nostro pianeta funziona così. Fin da piccoli siamo cresciuti in quel modo.
Brian: perché tu sei diversa?
Ana: fin da piccola mi sono interessata alla Terra. Sapevo cosa sarebbe successo e volevo conoscerla.
Brian: tipo… leggere libri e cose del genere?
Ana: non abbiamo esattamente dei libri, ma sì… cose del genere. Ero semplicemente sorpresa dal modo di fare degli essere umani. Alcuni così vili ed ostili, il che era ciò a cui ero abituata, ma… guardando, c’era questo amore, questa compassione, dei veri sentimenti.
Brian sospira, colpito dalle parole della ragazza.
Brian: grazie.
Ana: per cosa?
Brian: hai sempre le parole giuste.

“Rose, la nuova arrivata, sembra la più dolce dei tre. Non perché sia una donna, ma perché glielo si legge in viso, è così chiaro. Ha un’anima pura.”

Rose: wow, quanto mi era mancato.
Rose sorseggia un cappuccino, era da mesi che non ne beveva uno. Emily è seduta al suo tavolino allo Starbucks di Macys.

Emily: è il vantaggio di stare in un centro commerciale. Voi dove siete stati?
Rose: ovunque. Non ricordo neanche tutte le città in cui siamo andati.
Emily: mi ricordo di te. Ti ho vista ad Hope qualche volta! Lavoravi da Kate.

Rose annuisce.
Rose: era un’altra vita.
Emily sa che ha perfettamente ragione.
Rose: ma vi siete organizzati bene qui. Mi piace!
Emily: è l’unica cosa positiva di questa invasione. Anche se immagino che dovremo andarcene, visto che i triangolari sanno esattamente dove siamo!

Le due vengono distratte da Dave, che passa dallo Starbucks per prendere qualche zolletta di zucchero. Emily lo guarda, ovviamente. Ogni centimetro.

Rose: wow. Cosa c’è tra voi due?
A Rose è mancato parlare con una donna.
Emily: come?!
Rose: tra te e il ragazzo dello zucchero.
Emily: niente, assolutamente niente. E credo che resterà così.
Rose: ma da come lo guardi sembra che vorresti che ci fosse qualcosa.
Emily: no, gli alieni non sono più il mio tipo.
Emily guarda il suo frappuccino, sconsolata.
Rose: io un tentativo lo farei se fossi in te. Insomma, bisognerebbe vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo.
Emily ripensa all’intera storia di suo padre – e a ciò che è successo – ancora non riesce a considerarlo reale. Forse è per questo che non esce fuori di testa.
Emily: hey, non è che piace a te? Sai, ho una reputazione nel farmi delle amiche che mi pugnalano alla schiena!
Rose la guarda, perplessa.

“Un’isola su una corrente di stelle. Così sembra il viaggio su una navicella. È stata un’esperienza fuori dall’ordinario, sicuramente, ma può essere descritta con parole umane.
Io, Lorz e Liam siamo arrivati nel West Virginia, continuo ad avere dei flash su New York City, e il gruppo, per qualche strana ragione, è lì.

Liam ci ha spiegato che i triangolari hanno sì distrutto le grandi città, ma si sono focalizzati nel costruire basi in posti dove l’uomo non ha inquinato la natura.

Non riesco a smettere di pensare a Lucas. Il tempo ha di nuovo senso e mi accorgo che è realmente passato un anno. “

Liam: stai scrivendo un diario?
Lucy sobbalza, distratta dalla voce di Liam. Insieme a Lorz si sono fermati ad una stazione di rifornimento.
Liam: sei come Elena Gilbert da The Vampire Diaries. È così brutto che si siano fermati a causa dell’invasione. Volevo davvero sapere come andava a finire!

Il pick up nero è proprio dietro di loro.

Lorz: già, scommetto che questa sia la più grande tragedia dell’invasione. Il fatto che The Vampire Diaries non sia continuato.
Lucy sorride, divertita.
Liam: me ne andrò in bagno dopo questa!
Liam avanza verso la stazione abbandonata, la trattiene da troppo.

Lorz: cosa stai scrivendo?
Lucy si alza, era appoggiata al pick up.
Lorz: “Caro Diario, chissà a che ora sarà andato al bagno Lucas quest’oggi!”
Lucy: non ti serve l’ossigeno?
Lorz: ho le siringhe. Regalo speciale di mio padre.
Lucy: wow, e poi dici che non ti vuole bene.
Lorz: quindi, questi flash di New York?
Lucy: sono da Macys.
Lorz: che?!
Lucy: è un grosso centro commerciale. Ho visto l’insegna.
Lorz: si sono chiusi in un centro commerciale. Originale.

Lucy: fallo e basta.
Lorz: come?!
Lucy: ti devo un bacio. Liam non c’è. Puoi farlo ora.
Lorz la guarda. Si avvicina lentamente, facendola indietreggiare sempre di più, fino a farla arrivare a poggiare di nuovo la schiena contro il pick up.

Il cuore di Lucy ha preso un ritmo veloce. Ha paura di lui. Nello stesso tempo ne è affascinata. È così complicato spiegare cosa sente.

Gli occhi di Lorz sono ancora più chiari di quanto ricordasse.

Lorz guarda le labbra della ragazza, e poi rivolge lo sguardo ai suoi occhi.
Lorz: no.
Lucy lo guarda, perplessa.
Lucy: come?!
Lorz si allontana.
Lorz: non ti bacerò.
Lucy: per me va bene. Ma non capisco perché.
Lorz: perché quando ci baceremo, e succederà, sarà perché tu lo vorrai!
Lucy lo guarda, confusa.

Lorz: ora devo andare in bagno anche io.

“Mi occupo io di medicare Christian. Sinceramente, non mi dispiace affatto, anche perché – oltre ad avere una visione esclusiva sui suoi addominali – ho anche modo di passarci del tempo insieme. Dio, spero che nessuno legga mai questo diario.”

Christian: fai piano!
Christian non sembra un tipo che si lamenterebbe del dolore, ma con Ryan lo fa.
Ryan: sto facendo piano.
Ryan poggia delicatamente il cerotto sulla ferita.
Christian: per quanto ancora dovrò poltrire in questo letto?
Ryan: fino a quando Dave non mi dirà che posso farti alzare.
Christian: tu e Dave non mi comandate.
Ryan: sì, sei il maschio alpha e bla bla bla. Ricevuto.
Christian lo guarda, sorpreso dalle sue risposte. Solitamente gli altri si limitano a restare in silenzio, sapendo com’è fatto.
Christian: come vanno le cose giù?
Ryan: beh, sono arrivate le Charlie’s Angels.
Christian lo guarda, perplesso.
Ryan: Lucas Senior, Nick e Rose.
Christian: sì, Dave me l’ha detto.
Ryan: credo abbiano un piano. E positivo, no?
Christian: un piano? La mia gente.
Ryan: non li chiamerei “la mia gente,” visto ciò che ti hanno fatto.
Ryan non ha tutti i torti, pensa Christian.
Christian: loro… hanno un piano da sempre. So che sarebbero arrivati sulla Terra da quando ero piccolo. Come possono battere questo?
Ryan: ogni piano ha la sua falla, Christian.
Christian: non quelli di Malesia.
Ryan: già, che buffo nome, tipo “Malefica,” è come se qualcuno gliel’avesse dato appositamente.
Christian: beh, le si addice sicuramente.
Ryan: comunque… forse…
Christian: hai ancora speranza?
Ryan lo guarda, sorpreso dalla domanda.
Ryan: riguardo cosa.
Christian: riguardo il vincere.
Ryan: non penso ci sia un vincitore o un perdente.
Christian: siete degli illusi.
Ryan tira giù velocemente la maglia del ragazzo.
Christian: attento!
Ryan: sai cosa, Christian? Forse saremmo degli illusi e degli idioti nello sperare di farcela, ma almeno abbiamo qualcosa. Tu cos’hai? Solo lamentele. Ti abbiamo salvato il culo e non ho sentito neanche un “grazie.”
Christian abbassa lo sguardo.
Ryan: già, appunto.

“Emily ha una teoria tutta sua, per la quale Dave ed Ana siano amanti segreti. Ma non me la bevo, certo, lui ha rivelato che c’è stato qualcosa tra di loro, ma entrambi non sembrano più interessati. Ma ovviamente deve fare di testa sua. Ricordate che io ho cercato di fermarla.”

Emily: Dave.
Emily si imbatte “casualmente” nel triangolare, che è diretto nella palestra del centro.
Dave: Emily.
Emily: allora, come butta?
Dave: cosa dovrei buttare?
Dave sembra confuso, ma è normale, non è abituato a questo tipo di linguaggio.
Emily: vuol dire… come stai, come te la passi?
Dave la guarda, accennando un sorriso. Lo diverte davvero.
Dave: me la passo bene. Tu?
Emily: è morto mio padre.
Dave: lo so, mi dispiace.
Emily: no, scusa, riesco a tirare in ballo le frasi meno adatte in ogni occasione. Sono una buzz killer, sono colei che rovina le conversazioni, credo sia un fattore genetico o qualcosa del genere. Credo sia il gene della sfiga. Credi esista? Insomma, tu che sei un alieno dovresti saperlo, c’è una correlazione, mio Dio sto parlando troppo.

“Ve l’avevo detto. Io ho cercato di fermarla.”

Dave stavolta proprio non riesce a trattenere il sorriso. È così pacato, eppure è chiaro che nella giusta situazione, sa come comportarsi.
Emily: sei un amante dello zucchero, ho notato.
Dave: sì, mi piace.
Emily: lo adoro anche io.
Dave: davvero?
Emily: sì. Chi non ama lo zucchero?!
Dave: Emily, c’è qualcosa che vuoi chiedermi?
Dave l’ha capito. Ma sembra avere un naturale talento per questo.
Emily: io…
Dave la guarda, cercando di spingerla a farlo.
Emily: niente. Niente, volevo solo… salutarti.
Dave: beh, ciao Emily.
Emily: ciao Dave.

Colona Sonora: Free Like You Make Me

Dave la guarda, allontanandosi e andando verso la palestra. Emily porta lo sguardo in avanti, notando Lucas proprio davanti a lei.

Emily: cosa?!
Lucas: niente.
Lucas si avvicina lentamente, in fondo con lei teme ancora il peggio.
Emily: hai qualcosa da dire. Te lo leggo negli occhi.
Lucas: non sono affari miei.
Emily: Lucas, parla!
Lucas: penso che… penso che tu gli piaccia.
Emily lo guarda, sorpresa.
Emily: cosa?
Lucas: Dave… sembra interessato.
Emily: oh, non vedevi l’ora di riaccoppiarmi con qualcuno, eh?

Lucas: Emily…
Emily lo guarda. Dopo un anno, è sicuramente stanca di tutto questo.
Lucas: fidati, non ne traggo piacere. Non amo l’idea che ti piaccia qualcun altro, egoisticamente. Ma… se è così, io voglio che tu sia felice.
Emily: wow, mi dai la tua benedizione?
Lucas: non voglio discutere, sono sincero.
Emily: è una novità per te.
Lucas: non devo più giustificarmi con te. Né con Brian. Sono stanco. Ti ho parlato con le migliori intenzioni, perché ci tengo a te. Perché sei importante per me.
Emily: Lucas, smettila.
Lucas: cosa?
Emily: non mi interessa. Non mi interessa cosa vuoi per me. Io… io sono ancora innamorata di te. Probabilmente lo sarò per molto tempo ancora, ma questo non vuol dire che tu debba piacermi come persona adesso. Non mi piace ciò che hai fatto. E non devo esserti amica. Nessuno mi costringe, e nessuno costringe te. E no, non è carino che egoisticamente tu non voglia che mi piaccia qualcun altro..
Lucas: lo voglio, ho solo detto che…
Emily lo guarda, affranta.
Emily: devi accettare che le cose non torneranno più come prima. Né con me né con Brian. Cosa avete fatto… ha delle conseguenze.
Lucas: hai ragione. Io e Lucy…
Emily: non mi interessa.
Lucas: interessa a me. Io e Lucy non l’avevamo programmato. È successo e basta. Non abbiamo programmato di innamorarci e non abbiamo programmato di ferirvi, onestamente, è l’ultima cosa che volevamo.
Emily: accetto il fatto che siate innamorati. Forse lo sapevo anche prima. Ma… non accetto ciò che avete fatto. Lucas, mio padre è morto, e ho davvero messo tutto in prospettiva. E… non voglio odiarti. Ma non chiedermi di farmela passare. Non ci riesco. Non mi sono mai sentita più tradita e umiliata in vita mia.
Lucas deglutisce, nervoso. È così dispiaciuto.
Lucas: mi dispiace. Mi dispiace, Emily.
Emily: Dispiace anche a me ma…non posso perdonare. E non posso dimenticare.
Lucas annuisce, sa che è giusto così.

“Spesso penso ad Emily e Brian. Cosa gli abbiamo fatto. Mi vedo al di fuori e mi odio per questo. Ma è successo. Se potessi tornare indietro sarei sincera con me stessa e con loro. Ma non posso. Non penso che le cose torneranno mai come prima. Ed è giusto così.”

Lucy viene distratta dalle urla di Liam, che viene trascinato con forza verso il pick up da Lorz.

Lucy: ma che diavolo succede?!

Lorz: indovina chi è un dannato traditore.
Liam: non sono un traditore!
Lucy guarda la scena, confusa
Lucy: cosa sta succedendo?
Lorz: faglielo vedere.
Lucy guarda in basso, Liam ha in mano quello che sembra un telefono satellitare.
Lucy: hai un telefono?
Lorz: posso squagliarlo ora?
Lucy: no, Lorz, non puoi.
Liam: voi non capite. Sono dalla vostra parte!
Liam urla, impaurito.
Lucy: cosa vuoi dire?
Liam: lavoro con Lucas.
Lucy: Lucas?
Lorz alza gli occhi.
Lucy: Lucas Brentan?
Liam: no, suo nonno Lucas. Davvero, hanno avuto poca fantasia con i nomi!
Lorz: fantastico, lavori per mio fratello.
Lucy: lascialo andare, non riesce a parlare!
Lorz: ma…
Lucy: per favore.
Lorz, sbuffando, lo lascia andare. Liam tossisce, cerca di riprendere aria.
Lucy: allora?!
Liam: che stretta, complimenti.
Lorz e Lucy si guardano.
Liam: è da mesi che sono in quella casa nel Colorado, aspettando qualcuno della vostra specie. Diglielo, come saresti atterrato lì, altrimenti?
Lucy guarda Lorz, confusa
Lucy: cosa vuole dire?
Lorz: ci sono delle piste invisibili, che indicano dove è sicuro atterrare. Sono atterrato lì per questo.
Liam: Lucas, nonno Lucas, si è assicurato che ci fossero delle piste in varie parti del paese, voi siete finiti sulla mia, il telefono serve a contattarlo.
Lorz: e perché diavolo hai finto di non sapere?
Liam: lui mi ha detto di farlo.
Lucy: chiama.
Lorz: cosa?! Potrebbe essere una trappola.
Lucy: chiama ora.

 

“L’ora di pranzo è l’unico momento in cui siamo tutti nello stesso posto, i ristoranti sono tutti allo stesso piano… ognuno sceglie il tipo di cibo che preferisce, i magazzini ne hanno in quantità industriale. E potrebbe bastarci ancora per qualche mese. Ma non credo che resteremo molto ancora qui. C’è quello che chiamo il tavolo dei grandi. John, Lucas Senior e Nick sono seduti lì. Lo sguardo di Nick è sempre rivolto verso i figli, tuttavia, specialmente Brian. Credo che tra i due le cose non funzionino. Emily siede con me e Rose, che già adoro. Dave siede insieme ad Ana, porterò del cibo a Christian più tardi, anche se non lo merita.”

Un rumore assordante distrae il gruppo. Proviene dalla tasca del giubbotto di Lucas Senior.

John: che cos’è?!

L’alieno lo tira velocemente fuori: un telefono satellitare.

John: UN TELEFONO?!

John lo guarda, sconvolto.

Lucas preme il pulsante verde.

Lucas Senior: pronto?!

“Pronto?!”

La voce è quella di Lucy, è in vivavoce. Lucas guarda la scena sconvolto, così come il resto del gruppo.

John: Lucy?!

“Papà?! Papà, sei tu?!”

John: oh mio Dio, Lucy!

Una lacrima riga il viso di John, emozionato e fuori di sé.

“Siamo tutti nervosi. Credo sia stata la chiamata che aspettavamo. Non conosco bene Lucy ma a quanto pare ha qualche segreto per la salvezza dell’universo. È da circa 7 ore che Lucas se ne sta nella hall aspettando davanti all’entrata, così come John insieme a lui. Posso dirvi chi non è entusiasta del tutto: Emily. Non posso biasimarla. Credo che voglia bene a Lucy, ma ciò che è successo va oltre questo. Dopo mesi, di nuovo, la speranza rinasce.

Brian è alla fontana del primo piano, neanche lui sembra molto entusiasta in realtà. Chiaramente è felice che sia viva. Ma credo che risentire la sua voce abbia aperto una ferita.”

Nick: posso sedermi?
Brian guarda il padre, sospirando.
Brian: è libero.
Nick si siede accanto al figlio, cercando di trovare le parole giuste, anche se al momento sembra la cosa più difficile del mondo.
Nick: sai, neanche conoscevo mio padre. Quest’anno è stato… è stato il primo passo per una conoscenza.
Brian: interessante.
Nick: e anche io avevo questa attitudine con lui. Sei incazzato, lo capisco, lo ero anche io. Lo sono ancora. Quello che è successo è ingiusto.
Brian non dice una parola, continua semplicemente a guardare in avanti.
Nick: ma quello che posso dirti è che voglio conoscerti. Voglio sapere ciò che ti piace, ciò che non ti piace. Ciò che fai, ciò che non fai. E so che è troppo tardi, ma non è dipeso da me, Brian. Ti ho amato anche prima di conoscerti. Sei parte di me.
Brian: non ce l’ho con te.
Nick: ce l’hai con tuo fratello.
Brian: ce l’ho con tutto.
Brian lo guarda, finalmente.
Brian: sono stanco. Sono stanco di tutto. Non è giusto.
Nick: ma sei stato fortunato, sei cresciuto insieme a tuo fratello. John è stato un buon padre.
Brian: io non ho un fratello.
Sentire questa frase spezza il cuore di Nick.
Nick: qualunque cosa sia successa tra voi due…
Brian: non mi va di parlarne.
Nick: non ne parleremo. Ma… lui è tuo fratello, Brian. E ti vuole bene. Lo sento.
Brian: questo non cambia niente.

Colonna Sonora: There’s No Place Like Home

“Quel colpo alla serranda ha cambiato tutto. Sono arrivati.”

Lucas sobbalza, avvicinandosi lentamente all’entrata. John si avvicina insieme a lui, così come il resto del gruppo, curioso. Perfino Emily e Brian.

John: sono qui.

Lucas si fa avanti, aprendo la serranda grigia. Davanti a lui, Lucy.

I due si guardano per qualche breve istante, emozionati, fuori dal mondo, nel loro mondo. In questo momento, ci sono solo loro due.
Lucy: oh mio Dio.
Lucy avanza verso di lui, senza pensarci un secondo. Lo bacia, lo bacia sulla bocca davanti a tutti, lui ricambia, stringendola con forza a sé. Il bacio è forte, quasi violento, dimostra quanto entrambi abbiano sentito l’uno la mancanza dell’altro.

Quando le labbra dei due si staccano, si ritorna alla realtà. Lucy riesce a staccare lo sguardo da Lucas, va verso suo padre, abbracciandolo.

John: Lucy.

John è così sollevato. Non riesce a credere di poterla riabbracciare, finalmente. Ana e Dave guardano la scena curiosi, non sanno cosa aspettarsi.

Lucy: Brian…
Lucy va verso Brian, abbraccia anche lui. Il ragazzo non ricambia, e Lucy se lo aspettava, ma lo fa ugualmente.
Lucy: sono così felice di vederti.
Brian la guarda, non riesce a capire cosa stia succedendo.

Lucy: Emily…
Lucy avanza verso Emily, le è mancata molto. È pronta ad abbracciarla. Ma prima che possa farlo, Emily le dà un forte schiaffo. Uno schiaffo che riesce ad echeggiare nella grossa sala.

Ovviamente, la reazione di tutti è palese: sono sconvolti, ma non troppo sorpresi.

Lorz: wow, mi era mancato il teen drama.

Il gruppo viene tuttavia distratto dalla voce di Lorz.

Lucas: oh mio Dio.

Lucas Senior pone la mano avanti, così come Brian, così come Lucas, così come Nick.

Lucy: NO!

Lucy corre davanti a loro, facendo da scudo a Lorz.

Lucas: che stai facendo?
Lucy: lui è con noi.
John: come sarebbe a dire, è con noi?!
Lucy: è dalla nostra parte. Mi ha aiutato a tornare sulla terra. Il Pronem…
Lucas Senior: tu conosci mio padre?
Lucy: l’ha mandato qui per aiutarci. Lui vuole aiutarci, smettetela di trattarlo come se fosse un mostro.
Lucas Senior: lui è un mostro.
Lorz abbassa lo sguardo.
John: Lucy…
Lucy: NO.
Lucy urla, pronta a farsi sentire.
Lucy: voi non lo toccherete.
La ragazza avanza verso Lucas Senior, ponendosi davanti a lui.
Lucy: tu. Gli ha mai dato una possibilità?
Lucas Senior: tu non lo conosci.
Lucy: tu non lo conosci. Non ci hai mai provato, vero?
Lorz guarda Lucy, sente le sue parole; per la prima volta, qualcuno lo difende. Questo significa il mondo per lui. È una sensazione che non aveva mai provato.
Lucas Senior: lui…
Lucy: merita una possibilità.
John: sai quante persone ha sterminato quest’uomo? È stato un genocida della razza impura.
Lorz: me ne vado.
Lucy guarda Lorz.
Lucy: cosa?!
Lorz: sono qui per aiutarvi. Ma non posso se non vi fidate, giustamente, di me.
Nick: come potremmo mai?
Nick guarda lo zio, sa come la pensa – o come la pensava – riguardo gli impuri.
Lucy: so bene chi è. Non lo dimentico. E nessuno vuole perdonarlo per questo. Ma deve avere la possibilità di aiutare. Vi do la mia garanzia, potete fidarvi.
Lucas guarda Lucy, non riesce a capire come sia convinta che Lorz sia affidabile.
Lucas Senior: il pronem ti ha mandato qui?
Lorz annuisce.
Lucas Senior: siamo 4. Possiamo buttarti giù, Lorz.
Lorz: non credo sia vero ma… non farò niente per farmi buttare giù. Voglio mandare via questi stronzi quanto voi.

Ana e Dave si guardano, preoccupati dalla situazione.

John fa un cenno a Lucas Senior, facendogli capire che deve tenere d’occhio il fratello.

Liam: hey, ciao. Ci sono anche io. Salve!

Il gruppo guarda Liam, non si era accorto di lui.

“Ok, alla fine ho ceduto. Ho portato da mangiare a Christian. Sono un pappamolle. Lo so. Non c’è bisogno di fare quella faccia mentre leggete.”

Christian: allora, com’è andata?
Ryan guarda Christian, poggiando il vassoio sul comodino del reparto materassi.
Ryan: momenti imbarazzanti, abbiamo un’omicida nel gruppo e… niente di che.
Christian: wow, mi sono perso un bel party.
Ryan: direi di sì. Devo andare.
Ryan si fa avanti, ma viene fermato dalla mano di Christian che lo afferra. Il ragazzo si gira, guardandolo.
Christian: grazie.
Ryan sorride. Finalmente. È un momento sincero tra i due.

Colonna Sonora: Feel Me (fino alla fine)

“Come va la guancia?”

Lucas chiede, curioso, mentre cammina accanto a Lucy per i corridoi del terzo pieno di Macys; i due, finalmente, sono soli. Ad entrambi non sembra vero, in fondo, visto che è tanto che non si vedono, sembrano tornati agli inizi.

Lucy: beh, è stato un bello schiaffo. Devo dire che Emily è parecchio forte. Me lo meritavo decisamente.
Lucas la guarda, cercando di non cedere alla tentazione di prenderla e baciarla ora.
Lucas: già.
Lucy: il tempo non cura le ferite, l’ho imparato.
Lucas: mi dispiace per Brian ed Emily.
Lucy: sì, anche a me. Ma…
Lucy si ferma, finalmente. Lo guarda, stringendosi ai suoi fianchi.
Lucy: onestamente, è la fine del mondo. Ti amo, Lucas.
Lucas: ti amo anche io.
Lucy sorride, contenta di sentirglielo dire.
Lucy: voglio solo stare con te. E se questo vuol dire noi contro il mondo, allora sarà noi contro il mondo.
Lucas sorride a sua volta.
Lucas: noi contro il mondo.
Lucy: dove dormi?
Lucas: al secondo piano.
Lucy si chiede se sia il caso di dormire insieme. E in fondo non lo è esattamente, in quel contesto, per ora.
Lucas: ascolta, perché ti fidi di Lorz?
Lucy: Lucas…
Lucas: voglio saperlo.
Lucy: lui mi ha salvata. Sull’astronave madre dei triangolari si è sacrificato per me, suo figlio e una sconosciuta. Mi ha riportata qui…
Lucas sospira, non è affatto convinto dell’intera situazione.
Lucy: ti fidi di me?
Lucas annuisce.
Lucy: bene. Allora fidati di me in questo.

“Ana ha una stanza tutta sua al secondo piano, è nell’esposizione di HOUSE-STORE, credo sia una specie di usanza dei triangolari che va rispettata. La principessa deve dormire sola.”

Brian: hey…
Ana sobbalza, non abituata a ricevere visite a quell’ora.
Ana: hey…
È sconvolta nel vederlo, non se lo aspettava. Brian non dice una parola, avanza semplicemente nella stanza, afferrandola con passione, e finalmente, baciandola.
La principessa ricambia, abbandonandosi completamente al vortice di lussuria. Brian si toglie la maglia e aiuta lei a spogliarsi. I due non ci pensano neanche, entrambi vogliono farlo. Brian la prende, di nuovo, portandola delicatamente sul letto, strappandole di dosso ogni cosa che copra il suo corpo, ponendosi sopra di lei.

Brian ha il sedere più perfetto di sempre, pensa Ana, così come Brian pensa che lei abbia un seno disegnato; lo bacia, lo accarezza, e poi accarezza lei. Anche se non sembra, conoscendolo, essendo un tipo pacato, Brian è un amante estremamente passionale, e anche se questa è la sua prima volta, sa esattamente come muoversi.
I due iniziano a fare l’amore, contemplando l’uno ogni singola parte del corpo dell’altra, scoprendosi per la prima volta, toccando i loro segni di riconoscimento, sperimentando quanto tutto questo susciti piacere e abbandonandosi ad una notte infinita

“Icutaras. Minios. Pricorti. Peritia. Nella scia di stelle. Riposa nella scia di stelle.”

Il corpo di Logan, o quel che ne rimane, è posizionato in orizzontale sul tetto di Macys. Lucas Senior è in ginocchio davanti ad esso.

Lucas Senior: riposa nella corrente di stelle, fratello mio.

“Icutras. Minios….”

Lucas viene distratto dalla voce di Lorz, che lo ha appena raggiunto.

Lucas Senior: cosa ci fai qui?
Lorz: sono qui per onorare mio fratello.
Lucas Senior guarda Lorz. Non può dirgli di no in questo caso.
Lorz: so dov’è.
Lucas Senior lo guarda, curioso.
Lucas: cosa?!
Lorz: la loro base. Qui, sulla terra.
Lucas Senior: dove?!
Lorz: credo lo chiamino “il triangolo delle Bermuda.”
Lucas guarda ancora il fratello, in effetti ha tutto il senso del mondo.

Lorz: Icutaras. Minios. Pricorti. Peritia. Riposa nella corrente di Stelle.”

Lorz si inginocchia di fronte al corpo di Logan. Il suo mento trema, palesando la voglia di piangere. Lucas lo guarda, sconvolto.

Lorz: riposa nella corrente di stelle, fratello mio.

Lorz bacia la bocca di Logan, salutandolo. Si accascia su di lui, scoppiando in un pianto liberatorio. La creatura più potente dell’universo, piange, come un bambino, sul corpo di suo fratello. Per la prima volta, Lucas Senior si chiede se ci sia più umanità in lui che in se stesso.

Fine Episodio.

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ATTENZIONE: LA PROSSIMA SETTIMANA HOME NON VERRA’ PUBBLICATO, TORNERA’ MERCOLEDI’ 6 AGOSTO ALLE 16:00 CON 2 EPISODI (3×04 e 3×05) IN UN GIORNO! 

 

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